Gaza/Israele. Giorno 13. Accordo per invio aiuti umanitari a Gaza ma proseguono i raid aerei: altre decine di vittime civili

Articolo pubblicato originariamente su Pagine Esteri

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Stamattina i palestinesi riferiscono di 33 civili uccisi in poche ore da attacchi dell’aviazione nel sud di Gaza.

ORE 9

Da Gaza riferiscono di raid aerei intensi sin dalle prime ore del mattino che hanno ucciso almeno 33 persone a Rafah, Khan Yunis, Zahra. Le vittime appartengono alle famiglie Hassouna, Breikah e Dhahir. Israele comunica di aver ucciso Jamila Al Shanti una deputata di Hamas. Al Shanti era la vedova di Abdel Aziz al Rantisi, uno dei fondatori di Hamas.

In Cisgiordania almeno quattro palestinesi, tra cui un adolescente, sono stati uccisi da spari dei soldati nelle ultime ore nei distretti di Betlemme, Tulkarem e Ramallah.

Le ultime sono state ore di tensione non solo lungo le linee tra Israele e Gaza. Le forze armate dello Stato ebraico hanno colpito lungo il confine con il Liban0. Presi di mira presuni obiettivi del movimento sciita Hezbollah che ieri ha sparato un razzo anticarro contro un mezzo corazzato israeliano a Rosh Hanikra. Con il passare dei giorni l’apertura di un nuovo fronte di guerra si fa più concreta sebbene, secondo i media locali, gli Stati uniti siano tornati a premere sul governo Netanyahu affiché non lanci quello che viene definito  come “un attacco preventivo” contro Hezbollah che finirebbe per far precipitare il Medio oriente in una guerra con conseguenze imprevedibili.

Terminato il viaggio di Joe Biden volto ad riaffermare l’alleanza stretta tra Washington e Tel Aviv e ad assicurare ingenti aiuti militari statunitensi a Israele, si torna a parlare dell’offensiva di terra contro Gaza che le Forze armate israeliane sarebbero ormai pronte a lanciare. I media israeliani parlano di “conclusione della fase 1” e di “inizio imminente della fase 2”. Starebbero per cominciare, in sostanza, l’invasione del nord di Gaza e altre “operazioni mirate”. Il ministro degli esteri Eli Cohen, ieri in una intervista, non ha escluso “l’annessione” di metà di Gaza allo Stato di Israele. Senza popolazione palestinese naturalmente che Israele spinge con i suoi ultimatum verso il sud di Gaza (e forse l’Egitto).

Ma si parla anche di aiuti umanitari che finalmente dovrebbero entrare dall’Egitto attraverso il valico di Rafah. Il presidente americano ha annunciato che il leader egiziano El Sisi farà passare 20 dei circa 200 autocarri in attesa con carichi di medicine e generi di prima necessità. Forse già domani dopo la riparazione parziale del terminal palestinese del valico di Rafah, danneggiato dai raid aerei d’Israele seguiti all’attacco di Hamas del 7 ottobre costato la vita a circa 1400 israeliani. Le forniture arriveranno sotto la supervisione delle Nazioni Unite. Da parte sua il governo Netanyahu “non ostacolerà” le consegne dall’Egitto ma riafferma che non farà entrare alcun aiuto nella Striscia attraverso i valichi israeliani. La mezza concessione è stata accolta con rabbia dalle famiglie delle circa 200 persone prese in ostaggio da Hamas che chiedono misure punitive ancore più dure contro Gaza e i palestinesi.

Ma si parla anche di aiuti umanitari che finalmente dovrebbero entrare dall’Egitto attraverso il valico di Rafah. Il presidente americano ha annunciato che il leader egiziano El Sisi farà passare 20 dei circa 200 autocarri in attesa con carichi di medicine e generi di prima necessità. Forse già domani dopo la riparazione parziale del terminal palestinese del valico di Rafah, danneggiato dai raid aerei d’Israele seguiti all’attacco di Hamas del 7 ottobre costato la vita a circa 1400 israeliani. Le forniture arriveranno sotto la supervisione delle Nazioni Unite. Da parte sua il governo Netanyahu “non ostacolerà” le consegne dall’Egitto ma riafferma che non farà entrare alcun aiuto nella Striscia attraverso i valichi israeliani. La mezza concessione è stata accolta con rabbia dalle famiglie delle circa 200 persone prese in ostaggio da Hamas che chiedono misure punitive ancore più dure contro Gaza e i palestinesi.

Non cessano inoltre gli scambi di accuse tra Israele e i palestinesi per l’esplosione che ha devastato l’ospedale cristiano Al Ahli di Gaza city due giorni fa. Israele accusa Hamas e Jihad di aver lanciato un razzo poi caduto sulla struttura sanitaria e che l’esplosione sarebbe avvenuta nel parcheggio dell’ospedale. I palestinesi sottolineano che la potenza della deflagrazione è attribuibile solo a una bomba ad alto potenziale sganciata da un aereo.

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