Di Roberto Prinzi (originariamente pubblicato su Fb)
A me più che Scurati censurato mi fanno paure le botte agli studenti. Le trovo più fasciste. Non si può restare indignati per Scurati se poi, di fronte alle censure e ai manganelli volanti che subiscono gli studenti nelle università e nelle piazze italiane, europee e statunitensi da 6 mesi a questa parte, si resta indifferenti o li si criminalizza (“facinorosi”, “Università ostaggio di pochi”). O, in modo ancora più grave, li si divide nei “buoni” (quelli di Pisa) per cui provare vicinanza, dagli “antagonisti” (cattivi”) che, diciamoci la verità, quelle mazzate un po’ se le meritano (“zecche comuniste” magari “figli di papà”).
A me più che Scurati censurato, mi fanno paura i manganelli nei luoghi di sapere, la censura in molte scuole del tema Palestina e dei crimini israeliani, la paura dei docenti se trattare o meno l’attualità per paura di ripercussioni dei propri dirigenti scolastici nell’azienda-scuola. Tutto ciò è già di per sé (auto) censura fascista. Non c’è bisogno di Giorgia Meloni e company.
Dove sono i docenti delle scuole? Dove sono di fronte all’Olocausto in corso? Dove è il loro spirito critico? Dove sono? Vi prego di dirmelo.
I loro silenzi fanno ben più paura della censura, pur grave, capitata a Scurati che, per sua fortuna, canali per far veicolare i suoi messaggi ad un’ampia platea ce li ha eccome!
A me più che Scurati censurato mi fanno paura quelli che sono “equidistanti” quando si parla dello Stato d’Israele, nato nel 1948 in modo coloniale attraverso la pulizia etnica del popolo nativo (quello palestinese) come storici, finanche israeliani, affermano da decenni.
Non si può non provare orrore che in Italia e in tutta Europa intellettuali, politici, dottori che denunciano i crimini di guerra e di genocidio compiuto da Israele in Palestina vengano silenziati, vengano bandite. Il caso più emblematico è la Germania, ma non è il solo tra le autoproclamate “democrazie” occidentali.
A me più che Scurati censurato mi fanno paura le minacce che la dottoressa Albanese, (rappresentante Onu per la Palestina) subisce da tempo senza che questo susciti alcun sdegno e preoccupazione sulle varie ipocrite “Repubblica” con i loro “intellettuali” che ora sono in prima fila a gridare al pericolo fascismo in Italia. Viene isolata proprio Albanese che è in prima fila a denunciare, con il diritto internazionale alla mano, i crimini dello stato razzista israeliano dove alcuni ministri si definiscono chiaramente “fascisti omofobi” (Bezalel Smotrich).
L’antifascismo non è uno slogan da sbandierare. Un po’ come moda retrò. Non è la parata del 25 aprile. Non è gridare solo al pericolo nero di Orban e Meloni. Antifascismo è innanzitutto essere dalla parte degli ultimi, prendere posizione con “i dannati della terra”, con le loro resistenze. E’ rischiare per queste idee anche ripercussioni. I lividi degli studenti della Sapienza sono antifascisti. Sì, quei gonfiori lo sono. Lo sono le loro urla cariche di giustizia sociale. Soprattutto uno: “Palestina libera dal fiume al mare”.
Faccio mia la Preghiera del patriarca di Gerusalemme, sperando che le sue parole vengano ascoltate e accolte.
Senza parole. Siamo tutti responsabili....se c'è ne laviamo le mani....complici!
Signore Padre d'amore, ti prego ascolta il grido di dolore di tutte queste anime innocenti che stamno pagando con la…
Una preghiera
Mi è insopportabile la morte di un solo bambino, di una sola donna, di un solo uomo, tanto più se…