Associazione di Amicizia Italo-Palestinese Onlus

di Associazione di Amicizia Italo-Palestinese Onlus

Le drammatiche immagini e testimonianze dei bombardamenti sulle città ucraine di questi giorni fanno rivivere, fra molti dei nostri soci e amici, tragiche esperienze vissute personalmente, innumerevoli volte negli ultimi anni, in Palestina e in Libano, a causa delle aggressioni militari dell’esercito israeliano e della sua permanente occupazione della Cisgiordania. Una violenza estrema che si accanisce contro la popolazione civile e, analogamente alle vicende odierne in Ucraina, viene inflitta in nome di folli ideologie nazionaliste identitarie e di interessi economici e geopolitici.

L’Associazione di Amicizia Italo-Palestinese Onlus condanna fermamente il ricorso alla guerra in Ucraina come strumento di offesa alla libertà dei popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali ed esprime piena solidarietà alla popolazione civile, vittima del conflitto in atto. Denuncia altresì il doppio standard usato dal governo italiano e dai partner europei nella sua risposta ai conflitti internazionali:

  • chiediamo che le sanzioni e il boicottaggio economico e culturale decisi dall’Unione Europea nei confronti della Russia vengano adottati anche nei confronti di tutti i paesi responsabili di analoghe violazioni del diritto internazionale, e in particolare del governo di Israele, responsabile di innumerevoli e reiterati crimini contro l’umanità, fra cui quello di apartheid, e violazioni della sovranità di altri paesi (Stato di Palestina, Libano, Siria);
  • chiediamo la cessazione di ogni complicità del nostro governo nei crimini commessi dal governo israeliano, in particolare attraverso la collaborazione militare e la vendita di armi ed equipaggiamento bellico;
  • condanniamo il coinvolgimento militare nel conflitto in Ucraina deciso dal nostro governo attraverso l’invio di armi al governo ucraino, in palese contraddizione del principio espresso dall’articolo 11 della nostra Costituzione;
  • chiediamo che la dovuta accoglienza dei profughi di guerra in base alle convenzioni internazionali siglate dal nostro paese sia applicata senza alcuna discriminazione. È palese e scandaloso il doppio standard espresso in questo ambito dalle forze politiche italiane, che dichiarano unanimemente la disponibilità all’accoglienza incondizionata dei profughi ucraini, mentre nel recente passato si sono accanite contro i profughi in fuga da altri conflitti, spesso causati o alimentati dai governi occidentali  (Afghanistan, Iraq, Siria, Libia, Palestina).

Facciamo appello, per il conflitto ucraino come per ogni altro conflitto internazionale, a soluzioni basate sul riconoscimento di pari dignità e diritti ad ogni essere umano. Solo abbandonando le logiche di blocchi contrapposti in lotta per accaparrarsi territori e risorse si potrà giungere a garantire pace, giustizia e sicurezza in Ucraina, così come in Palestina e ovunque nel mondo, permettendo all’umanità nel suo insieme di concentrare i suoi sforzi per risolvere le crisi globali, in primis quella climatica, che è chiamata ad affrontare.

 

 

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