Chi Siamo

Era il gennaio 2006, la ‘Campagna Ponti e non muri’ di Pax Christi Italia era partita da poco più di un anno (9 novembre 2004), con l’intento di denunciare soprusi, condividere sofferenze e speranze di una Terra poco santa e molto martoriata, promuovere azioni e incontri che sviluppassero percorsi di pace nella giustizia. Ci sembrava che nel nostro Paese mancasse (salvo limpide eccezioni) una comunicazione scevra da silenzi complici e distorsioni palesi rispetto a quello che accadeva in particolare al popolo palestinese, oppresso da decenni da un’occupazione militare devastante. Grazie allo sviluppo della Campagna, ai primi viaggi preparatori a quelli che sarebbero diventati i ‘Pellegrinaggi di giustizia’, cominciavamo ad ascoltare direttamente i testimoni inascoltati dell’inverosimile.

“Abbiate il coraggio di far sapere quello che viviamo e sopportiamo”, continuavano a dirci i palestinesi.

“Aiutateci a far sentire la voce di quegli israeliani che sono al fianco dei palestinesi e lottano con loro per una pace giusta, disarmata, attenta ai diritti di tutte e tutti”, facevano eco i portavoce dei pochi, ma resistenti, gruppi di attivisti israeliani.

Non potevamo quindi che intitolare ‘Bocchescucite’, la newsletter annunciata da matite colorate che raggiungeva ogni 15 giorni amici e amiche che avevano accettato di ricevere notizie aggiornate e di prima mano dalla Terra santa. Notizie senza bavaglio, ricercate con pazienza sui media più liberi e soprattutto notizie di prima mano, arrivate con una telefonata concitata, una mail scritta di getto o frutto di incontri in Palestina, in Israele o in Italia. Ma soprattutto voci dalla Palestina occupata, questo è stato chiaro fin da subito: erano le storie e voci di un popolo oppresso, soprattutto, quelle a cui dare la parola, le uniche che potevano testimoniare come si vive, cosa si prova, cosa accade lì, in una casa che è propria ma che è murata, occupata, assediata ancora oggi.

Piano piano hanno preso corpo Varie rubriche: un Editoriale, piccola occasione di riflessione e puntualizzazione di un’attualità sempre in cambiamento; A voce alta, in cui si evidenziavano appelli, campagne e petizioni; Hanno detto, che dava spazio alle storie spesso inedite di persone o situazioni sottaciute; Lente di ingrandimento, una sorta di approfondimento su temi inerenti la politica, la vita quotidiana, le prospettive di pace; In breve, in cui piccole notizie e avvenimenti trovavano spazio e dignità.

Per 10 anni, grazie anche alla collaborazione di tante persone che hanno riportato quello che avevano visto e sentito attraverso fonti dirette come i nostri Pellegrinaggi, abbiamo continuato a scrivere, inviare e raggiungere sempre più iscritti.

Poi il salto: la tecnologia avanzava a grandi passi e abbiamo sentito la necessità di interagire attraverso il nostro sito affinchè le notizie potessero raggiungere tutti molto più rapidamente di una newsletter quindicinale.

Con un impegno sempre più significativo la redazione del sito aggiornava più volte al giorno le informazioni dai Territori occupati e da Israele. Questo ha fatto sì che anno dopo anno (ma dovremmo dire giorno dopo giorno) i lettori di BoccheScucite superassero quelli della tradizionale newsletter.

Ad ogni Pellegrinaggio di giustizia organizzato corrispondeva ormai un numero sempre più grande di persone che sentivano il dovere di rimanere informati e aggiornati. Solo con questo proposito di impegno sarebbe stato possibile diventare tutte e tutti della autentiche BoccheScucite.