COS’ALTRO DA RICORDARE NEL 2020 DEL CORONAVIRUS

tratto da: https://www.remocontro.it/2021/01/02/cosa-e-successo-daltro-da-ricordare-nel-2020-del-coronavirus/

Remocontro Remocontro  2 Gennaio 2021

 

Per trovare un anno chiave tanto significativo per tutto il mondo, bisogna tornate indietro di 75 anni,  alla fine della seconda guerra mondiale. Non siamo a quei livelli di dramma e distruzioni, ma la minaccia attuale capillarmente diffusa non risparmia nessuno. Prima, per similitudine di Pandemia, dobbiamo superare i 100 anni dalla ‘Spagnola’ e tornare alla prima guerra mondiale.

Ma cos’altro ha segnato questo ormai dannato 2020 con molte ’prime pagine mancate’ per il prevalere del dannato virus su avvenimenti comunque molto importanti. Il Post ad esempio ha scelto una ventina di queste notizie tra quelle che non legate al covid. Noi abbiamo cercato una maggior sintesi, con voi che potete aggiungere a fondo pagina.

Gli incendi in Australia

I più grandi incendi della storia moderna dell’Australia raggiungono la loro massima nei primi giorni di gennaio del 2020 e andarono avanti fino a primavera bruciando  un’area di 180mila chilometri quadrati, più o meno il Nord e Centro Italia assieme.  Uccisero 33 persone, 143 milioni di mammiferi, 180 milioni di uccelli e oltre 2 miliardi di rettili.

Uccisione di Qassem Suleimani

Il 3 gennaio, un drone statunitense colpisce e uccide il generale iraniano Qassem Suleimani, mentre viaggiava in Iraq. Suleimani era una figura di rilievo, amatissima in Iran. l’Iran rispose inizialmente attaccando alcune basi americane in Iraq, e cinque giorni dopo abbatté per errore un aereo di linea ucraino appena decollato da Teheran, uccidendo le 176 le persone a bordo.

Trump assolto dall’impeachment

Il 5 febbraio, il Senato Usa a maggioranza Repubblicana assolve il presidente Trump dalle accuse di abuso di potere e ostruzione ai lavori del Congresso nel processo di impeachment avviato un paio di mesi prima dalla Camera controllata dai Democratici.

Il giorno più caldo di sempre in Antartide

Il 9 febbraio 2020, la stazione sull’isola di Re Giorgio, registrò la temperatura record di 20,75 gradi centigradi. Una delle innumerevoli manifestazioni quotidiane della crisi climatica in corso, «probabilmente la notizia più importante di tutte a non finire mai sulle prime pagine dei giornali».

La legge sulla sicurezza a Hong Kong

Le grandi proteste per la democrazia nella Hong Kong cinese. A giugno di una legge autoritaria sulla sicurezza nazionale e nei mesi successivi repressioni e arresti dei dissidenti, tra cui quello di Jimmy Lai, imprenditore ed editore del principale quotidiano di opposizione.

Le proteste di Black Lives Matter negli Stati Uniti

Dopo l’uccisione a Minneapolis dell’afroamericano George Floyd, durante un arresto violento della polizia, il movimento per i diritti dei neri Black Lives Matter anima alcune tra le più grandi proteste della storia recente degli Stati Uniti contro le brutalità della polizia e le disuguaglianze sociali.

L’esplosione distruttiva di Beirut

Nel pomeriggio del 4 agosto un’enorme esplosione devasta il centro di Beirut, la capitale del Libano. A saltare in aria, tonnellate di nitrato di ammonio conservato da anni  in maniera inadeguata in un deposito del porto. Causò oltre 200 morti e miliardi di dollari di danni.

Elezioni in Bielorussia e le proteste

Elezioni presidenziali bielorusse del 9 agosto, e successo a numeri sfacciati di Alexander Lukashenko, che governa il paese dal 1994. Accuse di brogli e manipolazioni, e grandi proteste che proseguono ancora oggi. Lukashenko è riuscito a mantenere il potere grazie al sostegno della Russia, le opposizioni hanno ottenuto l’appoggio non concreto dell’Unione.

Accordi di Israele-Usa coi paesi arabi

13 agosto, il riconoscimento reciproco tra Israele ed Emirati Arabi Uniti. A cui seguono quelli di Bahrein,  Sudan e Marocco. Il processo che ha portato a questi accordi è stato favorito dagli Stati Unit e dall’Arabia Saudita,  per motivi legati alla rivalità con l’Iran.

L’avvelenamento di Alexei Navalny

Il 20 agosto il più noto oppositore del presidente russo Putin viene ricoverato per sospetto avvelenamento  prima in Russia poi a Berlino dove dichiararono che era stato avvelenato con un agente nervino. Sospetti immediati sull’FSB, i servizi segreti russi, e un presunto agente russo che si sarebbe confessato con lo stesso Navalny, che gli avrebbe telefonato sotto falsa identità.

Guerra in Nagorno-Karabakh

Il 27 settembre cominciano gli scontri tra Armenia e Azerbaijan in Nagorno-Karabakh, territorio separatista in Azerbaijan ma controllato dall’Armenia. Tregua il 10 novembre, dopo che l’Azerbaijan aveva conquistato molti territori prima occupati dall’Armenia, sino a pochi chilometri da Stepanakert, capitale del Nagorno-Karabakh. Per la vittoria azera è stato determinante il sostegno militare della Turchia. Nella guerra sono morte diverse migliaia di soldati, e decine di civili.

Vittoria di Joe Biden alle presidenziali statunitensi

Novembre 2020 il candidato Democratico Joe Biden ha battuto il presidente in carica Donad Trump con oltre sette milioni di voti in più. Come tante altre volte nei quattro anni del suo mandato, Trump ha violato prassi e tradizioni della democrazia americana senza riconoscere il risultato elettorale con accuse di brogli e irregolarità respinta da tutte le magistrature. Biden riconosciuto presidente eletto si insedierà il 20 gennaio.

La morte di Diego Armando Maradona

Uno dei calciatori più forti di sempre è morto a 60 anni, giorni dopo una delicata operazione al cervello. Amatissimo e venerato da milioni di tifosi in Argentina che guidò alla vittoria del Mondiale del 1986, e a Napoli con cui vinse due storici Scudetti tra il 1987 e il 1990.

Guerra in Etiopia e Corno d’Africa

Dopo mesi di tensioni tra il governo federale etiope e il governo regionale del Tigrè, è esploso lo scontro armato con probabile intervento della vicina Eritrea, che ha provocato centinaia di morti e decine di migliaia di sfollati, costretti a rifugiarsi in Sudan. Lo scontro con ancora episodi di guerriglia, rischia di

Ue sanzioni a Polonia e Ungheria

Polonia e Ungheria guidate da governi semi-autoritari e accusate in sede europea di violazione dello stato di diritto (magistratura e stampa), bloccano l’approvazione del bilancio Ue, compresi gli aiuti Covid, per far rimuovere le sanzioni contro di loro decise dal parlamento europeo. Mediazione della Presidente tedesca, e la sanzioni scatteranno solo dopo un sentenza della Corte di Giustizia.

Brexit per davvero

A quattro anni e mezzo dal referendum con cui il Regno Unito aveva deciso di uscire dall’Unione e dopo interminabili negoziati e complicatissimi trattati economici, commerciali e perfino ittici, a poco più di una settimana dal rischio di ‘non deal’, uscita senza accordo,  la firma di 2 mila pagine di dettagli con chi sa ancora quante sorprese e da scoprire (vedi pezzo sopra). Comunque, Brexit e così sia.

 

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Cos’altro da ricordare nel 2020 del coronavirus

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