Israele demolisce una scuola elementare in un villaggio vicino a Betlemme

Articolo pubblicato originariamente su Haaretz e tradotto dall’inglese da Beniamino Rocchetto

Unione Europea e Ministero degli Esteri tedesco condannano la demolizione israeliana della scuola in Cisgiordania che serviva decine di studenti palestinesi.

Di Hagar Shezaf

L’Amministrazione Civile israeliana in Cisgiordania ha demolito domenica una scuola elementare palestinese che serviva decine di studenti vicino a Betlemme, a seguito della sentenza del tribunale distrettuale su un’istanza presentata dalla ONG di estrema destra Regavim, trai i cui co-fondatori figura il Ministro delle Finanze Bezalel Smotrich.

La scuola, situata nel villaggio beduino di Jubbet ab-Dib, è stata costruita sei anni fa e accoglieva studenti sia di Jubbet ad-Dib che di Beit Ta’mir. Prima che fosse costruita, i bambini della zona dovevano percorrere circa tre chilometri al giorno per raggiungere la scuola più vicina. Dopo la demolizione, la gente del posto ha allestito una tenda nello stesso punto, dove hanno in programma di tenere le lezioni.

L’Unione Europea, che ha contribuito a finanziare la costruzione della scuola, ha condannato la demolizione, definendola una violazione del diritto dei bambini all’istruzione e comunicando che “ha seguito da vicino questo caso e aveva esplicitamente chiesto alle autorità israeliane di non eseguire la demolizione”.

La dichiarazione ha inoltre sottolineato che tali demolizioni sono “illegali ai sensi del diritto internazionale e il diritto dei bambini all’istruzione deve essere rispettato. L’Unione Europea invita Israele a fermare tutte le demolizioni e gli sgomberi, che non faranno che aumentare le sofferenze della popolazione palestinese e rischiano di accentuare le tensioni già presenti”.

Anche il Portavoce del Ministero degli Esteri tedesco ha condannato la demolizione, affermando che la distruzione della scuola “mina” il processo di pace e “sarà discussa con le autorità israeliane”.

Poiché la scuola è stata costruita senza un permesso formale da parte di Israele, il tribunale ha ordinato l’interruzione dei lavori durante la sua costruzione. Un tentativo di ricevere retroattivamente un permesso per la scuola è stato successivamente respinto. L’avvocato Haytham Khatib della Società di San Yves, un gruppo cattolico per i diritti umani, ha presentato un ricorso contro il rifiuto, ma Regavim ha insistito sulla demolizione della scuola.

Il tribunale alla fine si è pronunciato a favore di Regavim, basando la sua decisione su un parere ufficiale emesso nel 2018 in cui si affermava che la scuola aveva problemi di sicurezza e poteva crollare in caso di terremoto.

“Ci dicono che la scuola non è sicura per i bambini, ma non ci permettono di fare nulla al riguardo. Non possiamo ripararla o ricostruirla”, dice Halin Musa Sabah, residente a Beit Ta’mir, uno dei proprietari del sito dove è stata costruita la scuola e zio di uno degli studenti che frequentano la scuola. Secondo Sabah, la scuola “è stata costruita in modo che i nostri figli potessero ricevere un’istruzione, che è un diritto di ogni bambino”.

L’attivista Hassan Brijia, membro del Comitato contro la barriera di separazione israeliana e gli insediamenti nell’area di Betlemme, afferma che Israele non rilascia permessi di costruzione ai beduini e che la scuola era “di vitale importanza per questa zona”.

“Gli studenti più grandi hanno dieci anni. Rappresentano davvero un tale pericolo per Israele?”, chiede.

“L’organizzazione del Ministro delle Finanze Bezalel Smotrich ha presentato l’istanza contro la scuola e ora è lui quello che esegue la sua demolizione”, afferma Brijia, un’affermazione con cui Sabah è d’accordo.

“Smotrich ha detto che Huwara deve essere spazzato via, e ora ha spazzato via la nostra scuola”, aggiunge Sabah. “Puoi guardare i bambini che piangono? Puoi guardare un bambino di sei anni che si dispera? Come puoi spiegarglielo? Che tipo di persona puoi aspettarti di crescere in una realtà del genere?”

Dopo che la notizia della demolizione è stata resa pubblica domenica, Regavim ha pubblicato la seguente dichiarazione: “Questo edificio è solo una delle centinaia di scuole illegali costruite in Giudea e Samaria come parte del metodo palestinese per prendere il controllo della terra”.

L’organizzazione ha anche pubblicato un rapporto sulla questione come parte della sua guerra in corso contro quelle che dice essere scuole palestinesi illegali nella regione.

Shlomo Ne’eman, capo sia del Consiglio Yesha, un’organizzazione ombrello che rappresenta gli insediamenti israeliani in Cisgiordania, sia del Consiglio Regionale di Gush Etzion, ha accolto con favore la demolizione, definendola: “un altro passo nella nostra continua lotta per i territori della nostra nazione. Abbiamo ancora molto lavoro da fare”.

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