Articolo pubblicato originariamente da Docenti per Gaza
Un racconto illustrato di una testimonianza della migrazione forzata del 1967
“Questo racconto è la testimonianza dell’amore profondo di un profugo palestinese verso la sua terra. Conosco la Palestina attraverso gli occhi e gli sguardi intelligenti, le parole, i pensieri e anche il cuore dei palestinesi che ho incontrato in Italia. Ho vissuto con loro anni importanti della nostra storia: la caduta del muro di Berlino e le sue conseguenze, la guerra in Yugoslavia, la guerra nel Golfo, la prima intifada… Tra loro c’era Mofid Fares.
Raccontava per ore, la mia testa immaginava, creava figure e luoghi, ed è così che è nato L’amore vola. La sua condizione di profugo era troppo opprimente e credo che questo piccolo racconto lo abbia aiutato a trasmettere il sentimento e il legame forte con le sue origini, ad alleviare il dolore.
Io volevo illustrare un libro sulla cucina palestinese con le sue ricette perché era un bravissimo cuoco. Ma poi ha iniziato a raccontarmi la sua storia, e quando alla fine mi ha chiesto di lavorare su questo, non ho avuto scelta.
L’amore vola è, in modo semplice il racconto della migrazione forzata del 67 di Mofid e della sua famiglia. È un ricordo ma anche una storia che si ripete nel tempo fino ad oggi. Sempre più crudele, disumana e devastante. È la testimonianza dell’idea di cancellare non solo fisicamente un popolo ma anche la sua cultura le sue tradizione, espropriandolo delle sue terre, portandogli via lavoro ed economia. È una storia che fa parte della vita di tutti i palestinesi.
Le illustrazioni sono ricordi, esperienze, sofferenze, pensieri. Non è stato facile. Quando nelle prove utilizzavo i colori, mi disturbavano. Sentivo che la grafite con le sue sfumature era la tecnica più adatta. Il mio cuore tormentato ha sofferto. Perché per raccontare per immagini questi ricordi bisogna avere un cuore forte.
La libertà della Palestina è la nostra libertà e per questo bisogna raccontarla anche con l’arte. È la libertà di decidere da che parte stare. Difendere la Palestina, il suo popolo e la sua cultura è difendere la nostra dignità, la nostra cultura, le nostre idee e i nostri pensieri.
L’illustratrice Letizia Camilletti
Faccio mia la Preghiera del patriarca di Gerusalemme, sperando che le sue parole vengano ascoltate e accolte.
Senza parole. Siamo tutti responsabili....se c'è ne laviamo le mani....complici!
Signore Padre d'amore, ti prego ascolta il grido di dolore di tutte queste anime innocenti che stamno pagando con la…
Una preghiera
Mi è insopportabile la morte di un solo bambino, di una sola donna, di un solo uomo, tanto più se…