Articolo pubblicato originariamente su We Are Not Numbers. Traduzione a cura di Beniamino Rocchetto
La folla, i mercati, il mare, le scuole, le celebrazioni: Gran parte di Gaza è scomparsa, ma è per sempre nei nostri ricordi.
Di Areej Kassab
Striscia di Gaza – A tutti noi manca Gaza; chi dice di no mente. Ci mancano le strade sabbiose, il gelato di Kazem, il Centro Commerciale e le sue folle, i negozi di Omar Al-Mukhtar e il mercato di Shuja’iya.
Ci manca il parcheggio Al-Shifa, da cui partivano tutti i mezzi di trasporto facili e veloci. Ci manca il knafeh di Abu Al-Saud, uno dei nostri dolci preferiti. Ci manca l’odore delle spezie, degli oli e dei profumi del mercato di Zawiya.
Ci mancano il viale dell’Università, il simbolo di Al-Azhar, e i murali di Al-Khitiyar Abu Ammar sui muri delle strade. Ci manca l’insegna di Al-Saraya e i venditori di menta lì. Ci manca Laylat Al-Qadr nella Moschea Al-Omari.
Ci manca il mare, il porto, e l’odore del pesce appena pescato dai pescatori alle sette del mattino. Ci manca la passeggiata sul lungomare di Gaza, che era piena di buoni sentimenti e persone felici.
Ci manca la metropolitana e tutto ciò che offre, e i ristoranti di Gaza di cui una volta ci lamentavamo.
Ci manca l’aria del Nord. Ci mancano i suoi prezzi economici per la merce sempre disponibile in qualità e quantità. Ci manca la nostra tranquillità. Gaza, ci manca vedere il tuo cielo vuoto di aerei da guerra.
E ci sono altre tre cose che a me mancano molto.
CENTRI ESTIVI DELL’UNWRA
Ho avuto una bellissima esperienza nel luglio 2023, durante le Settimane dei Centri Estivi, gestiti dall’Agenzia delle Nazioni Unite per il Soccorso e l’Impiego dei Rifugiati Palestinesi nel Vicino Oriente (UNRWA). Queste settimane di vacanza avevano lo scopo di migliorare l’inglese degli studenti. Servivano inoltre a fornire un supporto psicosociale vitale offrendo ai bambini un ambiente sicuro e accogliente.
Il nostro sito era composto da quattro settori: attività all’aperto, drammaturgia e teatro, arte e artigianato, e abilità comportamentali. Quest’ultima attività si è concentrata su come interagire con le persone e su come utilizzare il linguaggio del corpo e le espressioni facciali in modo positivo per trasmettere i propri sentimenti agli altri.
Sono stata scelta come animatrice per le attività di abilità comportamentali presso il campo di Al-Bureij e ho avuto la fortuna di lavorare con una grande squadra. Ho aiutato i miei studenti a parlare in pubblico e nelle tecniche per convincere il pubblico riguardo a un argomento specifico.
È stata una bella avventura per me e mi sono divertita con questi bambini. La parte più emozionante è stata alla fine di ogni settimana, quando abbiamo potuto organizzare una giornata di festa. Abbiamo aperto con canzoni e dipinto i nostri volti con colori vivaci. Tutti i miei studenti sono venuti da me per disegnare sui loro volti. Hanno adorato le forme che ho realizzato, come fiori e catene di cuori e soprattutto la bandiera palestinese.
UN MATRIMONIO PALESTINESE
La famiglia di mio marito aveva programmato un matrimonio per settembre 2023 e dovevamo prepararci per quei giorni meravigliosi. Aspettavamo da molto tempo questo lieto evento.
L’usanza palestinese è quella di organizzare eventi nuziali della durata di quattro giorni. Il primo giorno, la sposa e la sua famiglia organizzano l’Henné, una festa pre-matrimoniale, un evento per eccellenza in un matrimonio palestinese riservato esclusivamente alle donne. L’Henné viene talvolta incluso nell’addio al nubilato. Tutte le donne si riuniscono e cantano canzoni tradizionali arabe che esprimono gioia, amore e celebrazione. La notte dell’Henné consente alle donne di socializzare mentre preparano la pasta di Henné, la stendono su un vassoio ornato di fiori e poi la raccolgono per avvolgerla sulle mani della sposa.
Il secondo giorno, lo sposo organizza una festa per i suoi amici per dire addio alla sua vita da single; questo evento è chiamato Sahra. Sempre lo stesso giorno si svolge una festa simile per la madre dello sposo.
Durante questi eventi, facciamo del nostro meglio per mostrare i nostri piatti, i vestiti e le canzoni tradizionali palestinesi. Prepariamo ka’ak e ma’amoul come dessert per gli ospiti; viene servito con caffè e altre bevande. Tutte le donne indossano il loro Thub, o abito tradizionale, per simboleggiare la nostra storia e la regione della Palestina da cui proveniamo. Al giorno d’oggi, molte donne indossano gli abiti tramandati loro dalle proprie madri o nonne, che possono essere disponibili in molti modelli e colori; tuttavia il ricamo più tradizionale e popolare è il colore rosso.
La notte si sente il zaghareet, un forte suono celebrativo emesso dalle donne che è una parte iconica di ogni matrimonio arabo tradizionale. Viene creato toccando con la lingua i lati della bocca o i denti con un movimento molto veloce, e di solito viene eseguito durante le celebrazioni nuziali dopo aver cantato o recitato, per congratularsi con la sposa e lo sposo.
L’ultimo giorno è la festa sia per la sposa che per lo sposo e ha tre tradizioni. La prima prevede che lo sposo si rada pubblicamente, la sera prima o la mattina del matrimonio. Molte volte, un caro amico o un membro della famiglia si raderà, a rappresentare lo stretto legame che hanno con lo sposo. Questo è l’equivalente maschile di una notte di Henné, in cui lo sposo viene festeggiato e preparato ad apparire al meglio per la grande festa.
Una volta completata la rasatura e lo sposo è pronto, tutti partecipano alla Zaffa, ovvero la marcia nuziale. Lo sposo e la sua famiglia vanno a prendere la sposa a casa sua con un’intera squadra di Zaffa che suona, canta e balla per dare il via ai festeggiamenti del grande giorno. Ciò continuerà una volta arrivati al luogo del matrimonio, dove offriranno un grande ingresso alla coppia ed allieteranno gli ospiti.
La serata è piena di canti e di energiche danze arabe conosciute come Dabke, in cui gli ospiti stanno in fila tenendosi per mano mentre camminano sulla pista da ballo e scalciano le gambe in aria. Una speciale banda Dabke suona per i ballerini.
Il matrimonio di famiglia a cui ho partecipato a settembre è stato meraviglioso. La cerimonia si è svolta in una sala addobbata con i colori più belli e luminosi e gremita di numerosi invitati. Quando lo sposo entrava nella sala, venivano liberati degli uccelli che volavano sopra la sua testa. La sposa era la regina di quella notte. Il suo vestito era pieno di scintillii come quello di una principessa e tutti lo adoravano.
Tutto è stato perfetto proprio come era stato previsto. Tutti hanno lasciato la celebrazione con un grande sorriso e sperando in una vita felice per la bellissima coppia.
INSEGNARE INGLESE
La mia prima esperienza come insegnante di inglese è stata alla scuola Al-Amal all’estremità Nord del campo di Al-Nuseirat, chiamata città Al-Amal. Ero entusiasta di questo lavoro e della mia prima visita in questo nuovo posto.
La città di Al-Amal è piena di edifici molto grandi. Ha una scuola elementare, una moschea e un asilo nido. È sulla spiaggia ed è stato stupendo. Anche il tempo a settembre è stato fantastico. Non ho mai visto una città come questa prima nella Striscia di Gaza.
Ho scelto di insegnare alle classi quarta, quinta e sesta. Gli studenti erano così gentili e carini. Anche gli altri insegnanti e il preside di questa scuola sono stati molto gentili con me.
Ma il periodo trascorso alla scuola Al-Amal ha lasciato ricordi molto duri nel mio cuore, perché ho potuto insegnare lì solo per un mese prima che arrivasse la guerra. La città di Al-Amal è stata la prima località ad essere presa di mira dai bombardamenti aerei israeliani. Hanno ucciso Yousef, lo studente che adoravo per il suo sorriso. Hanno ucciso anche tanti altri studenti, ma la morte di Yousif mi ha addolorato molto.
Yousif era un bellissimo ragazzo con un gran sorriso; era in quinta elementare ed era super attivo. Ogni mattina a scuola, il suo sorriso era per me una nuova speranza.
Anche sua madre era una persona eccezionale con un’anima molto tenera. Morì con Yousif nella seconda settimana di guerra.
Dopo 100 giorni distrussero l’intera città insieme alla scuola. Non ci hanno lasciato alcun ricordo.
AMO IMMENSAMENTE GAZA
Mi mancano quei giorni. Sono una persona che ha la passione di scoprire di più, di visitare nuovi luoghi e di creare ricordi felici nel farlo. Amo così tanto Gaza e non riesco a immaginare di vivere lontano dalla mia terra natale.
Ma guardateci adesso! Siamo entrati in una nuova estate con Carestia, Uccisioni e Distruzione.
Faccio mia la Preghiera del patriarca di Gerusalemme, sperando che le sue parole vengano ascoltate e accolte.
Senza parole. Siamo tutti responsabili....se c'è ne laviamo le mani....complici!
Signore Padre d'amore, ti prego ascolta il grido di dolore di tutte queste anime innocenti che stamno pagando con la…
Una preghiera
Mi è insopportabile la morte di un solo bambino, di una sola donna, di un solo uomo, tanto più se…