tratto da: https://www.remocontro.it/2021/01/24/libia-da-ieri-vietata-ai-mercenari-e-la-fortificazione-dei-wagner-russi-nel-deserto/
Remocontro 24 Gennaio 2021
Ieri al via l’accordo di ritirata delle diverse formazioni mercenarie dalla Libia e ognuno si copre la spalle come meglio può. I mercenari russi della Wagner, denuncia la stampa occidentale, fanno scavare dai miliziani di Haftar una maxi-trincea, quasi un ‘muro di Berlino’ nel deserto.
In copertina, una delle immagini satellitari diffuse dalla Cnn e proposta come una violazione degli accordi di tregua.

23 gennaio 2021 basta mercenari, forse
Ansa. «La Libia che da dieci anni brucia scadenze e altrettante speranze di stabilizzazione ha visto passare senza effetti concreti una data importante: quella di sabato 23 gennaio, termine entro il quale mercenari e forze straniere avrebbero dovuto lasciare il Paese.
Ma non vi sono segni nemmeno di un mero inizio della smobilitazione e anzi arrivano notizie che i mercenari russi del gruppo Wagner stanno scavando una maxi-trincea e attrezzandosi quindi a restare a lungo sul Golfo della Sirte.
La scadenza appena passata era una delle “misure di creazione di fiducia” concordate a Ginevra nel cessate il fuoco che il 23 ottobre aveva posto ufficialmente fine al fallito attacco a Tripoli portato invano per 14 mesi (causando duemila morti) fino a giugno dal generale Khalifa Haftar».
‘Muro di Berlino’ nel deserto versione Usa
«La Cnn mostra le foto satellitari di una lunga “trincea” e dei campi fortificati che i mercenari russi della Wagner stanno facendo realizzare nel centro del Paese, fra Sirte e la base aerea di Jufra.
Lungo quella linea del ‘cessate il fuoco’ dove si sono attestate da una parte le milizie del generale Khalifa Haftar, dall’altra le truppe del governo di Tripoli, sostenuto dalla Turchia. Un segnale chiaro del fatto che nessuno vuole andarsene dalla Libia», scrive Vincenzo Nigro su Repubblica.
O più probabilmente che nessuno si fida di chi ha di fronte e, ‘si para le spalle’.
Road map’ tradita, secondo la Rai
«La ‘road map’ sotto l’egida Onu verso le elezioni di dicembre prevedeva il ritiro delle milizie straniere entro sabato. La trincea è osservabile dai satelliti, la linea difensiva si estende per oltre 70 chilometri è rafforzata da fortificazioni. Insomma, osserva Cnn, non sembra che i mercenari russi si preparino a partire. La realizzazione di questa enorme trincea alimenta il timore che i combattenti stranieri non si ritireranno dal Paese come previsto dall’accordo di pace mediato dalle Nazioni Unite.
Fortificazione solo per i miliziani di Haftar?
«Una mega trincea da Sirte fino alla base aerea di al Jufra». Lo hanno affermato fonti dell’intelligence Usa alla Cnn, che ha anche mostrato alcune foto satellitari della fortificazione scavata nel deserto libico e di alcune aree che sembrano campi protetti in cui potrebbero trovare difesa forze terrestri del generale di Bengasi. I mercenari russi a ‘dirigere i lavori’, le forze libiche del generale Khalifa Haftar la manodopera.
A ognuno il suo mercenario nascosto
Entro sabato 23 gennaio doveva iniziare la partenza dal Paese mercenari schierati dall’una e dall’altra parte. I mercenari russi della Wagner che combattono con Haftar, mentre il governo del presidente Fayez Serraj ha utilizzato centinaia di mercenari siriani trasferiti in Libia dalla Turchia. Ora, la conferma dei timori sulla reale buonafede della parti, mercenari russi o siriani traferiti in Libia dalla Turchia, forse in avvio di ritirata, ma non troppo.
Imperativo di guerra, la diffidenza, e sempre ‘coprirsi le spalle’.
https://www.remocontro.it/2021/01/24/libia-da-ieri-vietata-ai-mercenari-e-la-fortificazione-dei-wagner-russi-nel-deserto/
[…] dalla “devastazione che si è dispiegata davanti agli occhi del mondo”. ( https://bocchescucite.org/difendere-la-dignita-e-la-presenza-del-popolo-di-gaza/ ) Mai così espliciti e rinunciando…
Grazie per il vostro coraggio Perché ci aiutate a capire. Fate sentire la voce di chi non ha voce e…
Vorrei sapere dove sarà l'incontro a Bologna ore 17, grazie
Parteciperò alla conferenza stampa presso la Fondazione Basso il 19 Mercoledì 19 febbraio. G. Grenga
Riprendo la preghiera di Michel Sabbah: "Signore...riconduci tutti all'umanità, alla giustizia e all'amore."