Articolo pubblicato originariamente su Pagine Esteri

Mohammed al-Tamimi aveva 2 anni. Era in macchina con suo padre, lo scorso giovedì, quando è stato colpito alla testa da un proiettile esploso dai militari israeliani nei pressi del suo villaggio, Nebi Saleh, nella Cisgiordania occupata. Anche suo padre è stato colpito e trasportato in ospedale.
Le condizioni del bambino sono da subito apparse molto gravi. Non riusciva a respirare in maniera autonoma ed è rimasto in fin di vita fino a oggi, lunedì 5 maggio, quando in seguito a una crisi i medici non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso.
In un primo momento i militari israeliani avevano dichiarato che a colpire il bambino e suo padre fossero stati dei palestinesi. La versione, però, non ha retto e i vertici delle forze di occupazione hanno dichiarato in seguito la propria responsabilità, annunciando l’apertura di un’inchiesta. Tuttavia, come riporta l’Associated Press, è raro che inchieste del genere determinino procedimenti giudiziari e condanne nei confronti dei militari israeliani.
Il piccolo Mohammed al-Tamimi in ospedale con suo padre
L’esercito israeliano ha dichiarato che Mohammed al-Tamimi e suo padre sono stati feriti durante una sparatoria: i militari avrebbero aperto il fuoco contro uomini armati, non meglio identificati, che avrebbero sparato in un vicino insediamenti ebraico. La versione del papà del piccolo Mohammed non confermerebbe l’accaduto: Haitham al-Tamimi ha dichiarato che aveva appena fatto salire suo figlio in macchina. Dopo avergli allacciato la cintura era partito verso casa di uno zio e subito la macchina è stata colpita dai proiettili.
Sempre nella giornata di oggi due palestinesi sono stati feriti durante un’irruzione dell’esercito israeliano nelle città di Dayr al-Ghusun e Anabta, vicino Tulkarem. Le associazioni per i diritti umani hanno fatto sapere che durante l’incursione i militari israeliani hanno arrestato 22 palestinesi.
[…] dalla “devastazione che si è dispiegata davanti agli occhi del mondo”. ( https://bocchescucite.org/difendere-la-dignita-e-la-presenza-del-popolo-di-gaza/ ) Mai così espliciti e rinunciando…
Grazie per il vostro coraggio Perché ci aiutate a capire. Fate sentire la voce di chi non ha voce e…
Vorrei sapere dove sarà l'incontro a Bologna ore 17, grazie
Parteciperò alla conferenza stampa presso la Fondazione Basso il 19 Mercoledì 19 febbraio. G. Grenga
Riprendo la preghiera di Michel Sabbah: "Signore...riconduci tutti all'umanità, alla giustizia e all'amore."