Articolo pubblicato originariamente su Al-monitor e tradotto dall’inglese dalla redazione di Bocche Scucite
Sabato, per l’ottava settimana consecutiva, gli israeliani sventolanti si sono riuniti in una protesta di massa per ribadire la loro opposizione alle riforme giudiziarie del governo che i critici considerano una minaccia per la democrazia.
I media israeliani hanno riferito che la folla era ancora una volta di decine di migliaia di persone, dopo che questa settimana i legislatori hanno fatto un passo avanti verso l’approvazione delle riforme che sono una pietra miliare dell’ultima amministrazione del Primo Ministro Benjamin Netanyahu, insediatosi a dicembre.
Netanyahu, che è sotto processo per corruzione, ha stretto accordi di coalizione per formare il governo più di destra nella storia di Israele.
I critici, tra cui la presidente della Corte Suprema Esther Hayut, hanno condannato le riforme come un attacco all’indipendenza della magistratura.
Alcuni detrattori di Netanyahu hanno anche collegato le proposte al suo processo per corruzione, frode e violazione della fiducia. Netanyahu nega queste accuse e qualsiasi legame tra le riforme e il suo processo.
“Abbiamo molta paura di diventare un Paese fascista. Stiamo lottando per il nostro Paese, per la democrazia, per l’uguaglianza dei diritti per tutti”, ha dichiarato all’AFP una manifestante di Tel Aviv, Ronit Peled, pensionata di 68 anni.
“Democrazia! Democrazia!”, hanno gridato altri, giurando di non arrendersi.
Netanyahu ha presentato le riforme giudiziarie come fondamentali per ristabilire l’equilibrio tra i rami del governo, sostenendo che attualmente i giudici hanno troppo potere sui funzionari eletti.
La legislazione darebbe più peso al governo nella commissione che seleziona i giudici e negherebbe alla Corte Suprema il diritto di respingere qualsiasi emendamento alle cosiddette Leggi fondamentali, la quasi-costituzione di Israele.
Un altro elemento della riforma darebbe al Parlamento di 120 membri il potere di annullare le decisioni della Corte Suprema con una maggioranza semplice di 61 voti.
Secondo gli analisti, questa clausola di deroga potrebbe consentire ai legislatori di sostenere qualsiasi annullamento delle accuse di corruzione per cui Netanyahu è processato, qualora il Parlamento votasse per la sua assoluzione e la Corte Suprema si pronunciasse contro.
Martedì scorso, il capo delle Nazioni Unite per i diritti umani Volker Turk ha esortato Israele a sospendere la legislazione, affermando che le modifiche proposte “minerebbero drasticamente la capacità della magistratura di difendere i diritti individuali e di sostenere lo stato di diritto”.
Faccio mia la Preghiera del patriarca di Gerusalemme, sperando che le sue parole vengano ascoltate e accolte.
Senza parole. Siamo tutti responsabili....se c'è ne laviamo le mani....complici!
Signore Padre d'amore, ti prego ascolta il grido di dolore di tutte queste anime innocenti che stamno pagando con la…
Una preghiera
Mi è insopportabile la morte di un solo bambino, di una sola donna, di un solo uomo, tanto più se…