Articolo pubblicato originariamente sul Manifesto
Di Chiara Cruciati
Il premier israeliano di ultradestra in visita da Meloni, ma la traduttrice lo rifiuta. Sit-in di protesta nella capitale oggi alle 17. Intanto laCisgiordania chiude i battenti dopo la strage di Jenin
Ieri, a Nablus, i funerali del 49enne palestinese Abdel Fatah Hussein Khroushah, l’autore dell’omicidio di due coloni israeliani a fine febbraio, ex prigioniero politico, ucciso nel raid israeliano di martedì nel campo profughi di Jenin (sei uccisi), è stato aggredito a colpi di gas lacrimogeni e bombe stordenti. Non dall’esercito di Tel Aviv ma dalla polizia dell’Autorità nazionale palestinese (Anp).
IN CAMPO le unità speciali che hanno tentato di fermare le commemorazioni e arrestato diversi partecipanti. Il motivo: gli slogan contro l’Anp e i suoi vertici, «spie e mercenari di Israele», queste le grida lanciate mentre il corpo di Khroushah veniva portato a spalla tra un fiume di persone. Diversa la versione della polizia palestinese: «Un gruppo non legato alla famiglia del martire – ha detto il portavoce Talal Dweikat – ha rapito il corpo e lo ha poggiato a terra».
Nelle stesse ore la Cisgiordania chiudeva i battenti: sciopero generale in risposta all’attacco israeliano a Jenin (e ai 71 palestinesi uccisi nel 2023), negozi, scuole, università chiuse. Numeri che non si vedevano dal 2000.
Come non si vedeva una simile violenza da parte dei coloni che lunedì hanno preso di nuovo d’assalto la città di Huwara (31 feriti, tra cui sei bambini). Forse sulle note della canzone che stanno facendo girare sulle chat di WhatsApp, inno al pogrom compiuto ad Huwara il 26 settembre (un ucciso, 400 feriti, decine di case e auto date alle fiamme).
È IN QUESTO CLIMA che oggi il premier israeliano Netanyahu, alla testa di un governo di ultradestra, arriva a Roma dove venerdì vedrà la presidente Meloni e il ministro delle imprese Urso. Al centro le relazioni diplomatiche ed economiche, a partire dall’energia e l’opzione di utilizzo del gasdotto israelo-egiziano EastMed.
Chissà chi tradurrà le parole di Bibi: la traduttrice contattata dall’ambasciata israeliana, Olga Dalia Padoa, ha rifiutato l’incarico: «Non solo non condivido le opinioni politiche del premier ma penso che la sua leadership sia estremamente pericolosa», ha scritto su Facebook.
Oggi alle 17 in Piazza Madonna di Loreto a Roma sit-in promosso dai Giovani palestinesi contro la visita di Netanyahu e il regime di apartheid israeliano imposto alla popolazione palestinese. Già numerose le adesioni di associazioni e movimenti.
Faccio mia la Preghiera del patriarca di Gerusalemme, sperando che le sue parole vengano ascoltate e accolte.
Senza parole. Siamo tutti responsabili....se c'è ne laviamo le mani....complici!
Signore Padre d'amore, ti prego ascolta il grido di dolore di tutte queste anime innocenti che stamno pagando con la…
Una preghiera
Mi è insopportabile la morte di un solo bambino, di una sola donna, di un solo uomo, tanto più se…