Preghiera dalla Palestina: Gaza, il Getsemani. Un giardino di morte

UN INEDITO DA GERUSALEMME PER LA SETTIMANA SANTA

Ai nostri fratelli e sorelle di Gaza. Carissimi, non siete soli. Tutta la Chiesa di Gerusalemme è unita a voi, vi abbraccia e vi ringrazia della vostra testimonianza di forza e coraggio. Sappiamo bene quanto sia difficile, dopo quasi sei mesi, stare dentro quella terribile notte che sembra non finire mai, resistere uniti e saldi, dentro la violenza che vi circonda e la fame. Ma vi assicuriamo che facciamo e faremo tutto il possibile per sostenervi e, insieme a voi, preghiamo perché questa notte passi quanto prima. Non scoraggiatevi. Anche per voi, come per tutti, verrà l’alba del terzo giorno, l’annuncio di risurrezione.”

+ Pierbattista card. Pizzaballa, 24 Marzo 2024 Domenica di Passione

GAZA, IL GETSEMANI.

Un giardino di morte

preghiera da Gerusalemme, Settimana Santa 2024

Ed eccoci, dopo mesi di passione e di guerra, nella tua Settimana Santa, Signore.

E noi siamo e stiamo sotto la tua croce.

Tu sei morto per noi, per salvarci dalla morte e liberarci da ogni male.

Ma la nostra Striscia di Gaza è una croce troppo pesante da sopportare.

Il mondo vede come siamo immersi nella morte nel piccolo territorio di Gaza (solo 380 Kmq, ma con due milioni e mezzo di abitanti). Tutti ormai sopravvivono nelle strade o tra i resti dei bombardamenti che hanno cancellato ogni quartiere e città.

Anche tu, Signore, tu vedi, tu sai, perché sei nostro Padre.

Tutto è diventato luogo di morte, Signore, le case e le chiese, le scuole e le strade. Perfino gli ospedali, luoghi protetti dal diritto internazionale, rifugi di guarigione, vengono occupati, bombardati, distrutti.

E pensare che, anche con il suo nome, l’ospedale ‘Ash-Shifa’ dovrebbe comunicare il suo scopo: ‘guarigione’ per chi è malato e dev’essere soccorso. Ma dopo averlo bombardato dal cielo, l’hanno assediato con i carri armati e, invece di luogo di guarigione, è diventato luogo di morte per pazienti, medici, infermieri e parenti.

A Rafah sono ammassate un milione e duecentomila persone.

Da mesi ormai eseguono gli ordini di chi li bombarda, spostandosi con quel poco che hanno potuto tenere, da nord a sud della loro terra. Tutti aspettano la morte.

Signore, questa passione ha accumulato un male troppo grande. Non è una catastrofe naturale o un terremoto. E’ un male voluto e generato dagli uomini.

Per questo la nostra preghiera, in questa Settimana Santa, è rimasta una sola: Abbi pietà, Signore:

pietà della gente che viene uccisa e pietà dei piccoli che gridano alle loro mamme;

pietà per chi uccide, per chi vuole eliminare i palestinesi di Gaza e sterminare due milioni e mezzo di persone.

E allora liberaci, Signore, liberaci dal male che è in noi e venga la pace!

Liberaci dall’odio che ci annienta e venga il tuo Regno,

libera i gazawi dalla fame e fa sopravvivere i milioni di abitanti.

La Palestina, Signore, è diventata un “giardino di morte”. Ma se tu libererai la Terra santa dalla guerra, quel “giardino di morte” rifiorirà di nuova vita.

+ Michel Sabbah, patriarca emerito di Gerusalemme, 24 Marzo 2024, Domenica di Passione

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *