Risorse utili

Libri consigliati

Saggi

  • Pappe I., La pulizia etnica della Palestina, Fazi Editore, 2008;
  • Pappe I., Storia della Palestina moderna. Una terra, due popoli, Fazi Editore, 2008;
  • Said E., La questione palestinese, la tragedia di essere vittima delle vittime, Il Saggiatore, 2004;
  • Cruciati C., Giorgio M., Israele, mito e realtà. Il movimento sionista e la Nakba palestinese settant’anni dopo, Edizioni Alegre, 2018;
  • Cruciati C. – Giorgio M., Cinquant’anni dopo. 1967 – 2017, i territori palestinesi occupati e il fallimento della soluzione dei due Stati, Edizioni Alegre, 2017;
  • Weizman E., Architettura dell’occupazione: spazio politico e controllo territoriale in Palestina e Israele. Mondadori, 2009;
  • Emiliani M., La Terra di chi? Geografia del conflitto arabo-israeliano-palestinese, Il Ponte Editrice, 2008.
  • Shlomo Sand, L’invenzione del popolo ebraico, Rizzoli, 2010;
  • Salerno E., Mossad base Italia: le azioni, gli intrighi, le verità nascoste, Il Saggiatore, 2010;
  • Caridi P., Hamas: che cos’è e che cosa vuole il movimento radicale palestinese, Feltrinelli, 2009.
  • Giardina A. – Liverani M. – Scarcia B., La Palestina. Storia di una terra, Editori Riuniti, 1987;
  • Massara M., La terra troppo promessa. Sionismo, imperialismo e nazionalismo arabo in Palestina, Teti editore, 1979;
  • Weinstock N., Storia del sionismo. Dalle origini al movimento di liberazione palestinese, 2 voll., Samonà e Savelli, 1970.

Letteratura

  • Paola Caridi, Gerusalemme senza Dio, Feltrinelli, 2013;
  • Ghassan Kanafani, Uomini sotto il sole, Sellerio Editore (pubblicato per la prima volta nel 1963);
  • Suad Amiri, Sharon e mia suocera, Feltrinelli 2003;
  • Suad Amiri, Murad Murad, Feltrinelli, 2009;
  • Vittorio Arrigoni, Restiamo Umani, Manifesto Libri, 2011;
  • Susan Abulhawa, Ogni mattina a Jenin, Feltrinelli, 2011;
  • Mahmoud Darwish, Una trilogia palestinese, Feltrinelli, 2014;
  • Mahmoud Darwish, Come fiori di mandorlo o più lontano, Epochè, 2010;
  • Elias Khoury, La porta del sole, Feltrinelli, 2014.

Fumetti

  • Naji Al-Ali, Filastin. L’arte di resistenza del vignettista palestinese Naji Al-Ali, Eirs, 2014;
  • Joe Sacco, Palestina, Mondadori, 2006;
  • Guy Delisle, Cronache di Gerusalemme, Delcourt, 2011.

Film consigliati

  • The Iron Wall – Documentario del 2006 sull’espansione coloniale israeliana in Cisgiordania, intesa come strategia di occupazione permanente e di futura annessione del territorio palestinese. Ottimo per cominciare.
  • Bye Bye Tiberiade – A vent’anni Hiam Abbass lascia il suo villaggio natale in Palestina per inseguire il sogno di diventare attrice in Europa, lasciandosi alle spalle la madre, la nonna e sette sorelle. Trent’anni dopo, la figlia e regista Lina torna con lei al villaggio e si interroga per la prima volta sulle scelte coraggiose della madre, sul suo esilio e sul modo in cui le donne della famiglia hanno influenzato la loro vita.
  • Roadmap to Apartheid – Il migliore per entrare nella questione del conflitto israelo-palestinese. Documentario del 2012 girato dalla regista sudafricana Ana Nogueira e dall’israeliano Eron Davidson. La questione palestinese vista attraverso il paragone con il sistema di apartheid messo in piedi dal Sudafrica guidato dagli Afrikaners dal 1948 ai primi anni Novanta. Oggi l’apartheid è implementata dallo Stato di Israele, attraverso checkpoint, strade vietate ai palestinesi, il Muro di Separazione, le restrizioni al movimento e – soprattutto – la concentrazione delle comunità palestinesi in ghetti, bantustan, enclavi chiuse.
  • I bambini di Arna – Girato nel 2003 dal regista israelo-palestinese Juliano Mer Khamis, fondatore del Freedom Theatre di Jenin e figlio di Arna, a sua volta fondatrice dello Stone Theater nel campo profughi della città. Racconta la storia dei “ragazzi di Arna”, da piccoli attori nel teatro e da grandi combattenti durante la Seconda Intifada.
  • Checkpoint – Documentario del 2003 girato dal regista israeliano Yoav Shamir, mostra la vita quotidiana dei palestinesi costretti a passare attraverso i checkpoint israeliani per lavorare, visitare la propria famiglia o andare in ospedale. Emotivo.
  • This is my land…Hebron – Girato da Giulia Amati e Stephen Natanson nel 2010. Attraverso la storia dei residenti di Shuhada Street, è un viaggio nella città occupata di Hebron, nelle violenze e le repressioni quotidiane subite dalla popolazione palestinese, prigioniera della sua stessa terra. ONLINE https://www.youtube.com/watch?v=A5kfE5uDEBY
  • Occupation 101 – Documentario del 2006 girato dai registi palestinesi Sufyan e Abdallah Omeish. Gli effetti dell’occupazione israeliana sui Territori Palestinesi, la storia del processo sionista durante la Seconda Intifada e l’influenza economica americana sul conflitto israelo-palestinese.
  • La sposa di Gerusalemme – Girato dalla regista palestinese Sahera Dirbas nel 2012, racconta la storia di quattro famiglie di Gerusalemme Est e, attraverso l’organizzazione di un matrimonio, mostra le contraddizioni e le restrizioni subite dalla popolazione palestinese della Città Santa, privata dei propri diritti di cittadinanza.
  • Private – Film del 2004 dell’italiano Saverio Costanzo. A Jenin, la famiglia di Mohamed si vede occupare la casa da un’unità dell’esercito israeliano. I militari li relegano in alcune stanze della casa, ma loro decidono di restare e non abbandonare la loro terra.
  • Jenin Jenin – Il regista palestinese Mohammed Bakri, racconta la storia della “battaglia di Jenin”: nell’aprile 2002, in piena Seconda Intifada, l’esercito israeliano assedia e distrugge il campo profughi della città. Per il popolo palestinese, l’evento è ricordato come “il massacro di Jenin”.
  • Tomorrow’s Land – At Tuwani, sud est di Hebron, Cisgiordania. Da dieci anni il Comitato di Resistenza Popolare si oppone agli attacchi dei coloni israeliani.
  • Emwas, Restoring Memories… di Dima Abu Ghoush (Palestina 2016): Il tentativo di ricostruire una civiltà che si tenta di cancellare è ben esposto in questo film che racconta la storia della distruzione dell’antico villaggio di Emmaus e della volontà degli abitanti espulsi di farci ritorno e di ricostruire non solo le case, le chiese e le moschee, ma anche la memoria di un posto carico di storia che gli israeliani cercano di cancellare.
  • Coffee for All Nations di Wafa Espvall (Palestina 2015) è un film che bene esprime l’attaccamento dei palestinesi alla loro terra e in particolare mette in evidenza il rapporto tra il protagonista e la sua terra che nonostante tutte le violenze a cui si espone resiste fino alla morte a tutto pur di proteggere la terra dal tentativo dei coloni di occuparla. La lavorazione del film, durata 8 anni, offre un esempio di resistenza culturale oltre all’immagine verista della lotta dei palestinesi per la loro terra.
  • Bloody Basil di Elia Ghorbiah (Palestina 2017) con sensibilità e ottimo inquadramento il regista ha trattato uno degli aspetti più complessi della situazione delle donne palestinesi lavoratrici sotto occupazione, tracciando un quadro in cui la nuova schiavitù delle lavoratrici senza tutela s’intreccia a quella della privazione dei diritti di tutti causata dall’occupazione militare. Il film denuncia il caporalato che anche in Palestina schiavizza le lavoratrici in campo agricolo.
  • Broken Dreams di Muhammad Harb (Palestina 2017): traccia con sensibilità e competenza la condizione di una giovane lavoratrice di Gaza che affronta il mestiere del pescatore, tradizionalmente riservato agli uomini. La tragedia dell’assedio di Gaza e il dramma della vita quotidiana nella città assediata emergono con chiarezza e senza compiacimenti nel racconto della vita della protagonista. Il film costituisce un documento ed è una denuncia delle imposizioni a cui sono costretti gli abitanti di Gaza la cui vita è ridotta a mera sopravvivenza.
  • Broken. A Palestinian Journey through International Law (Broken. Un viaggio palestinese dentro la Legge Internazionale; Palestina/Svizzera 2018) di Mohammed Alatar:Il film documenta in modo accurato la costante violazione israeliana delle leggi internazionali, delle risoluzioni dell’ONU e dei verdetti della Corte Internazionale di Giustizia, esemplificata dal verdetto sul muro dell’apartheid. La documentazione attesta un lungo lavoro di ricerca che mette in evidenza anche le motivazioni dei giudici della Corte Internazionale.
  • Gaza Mon Amour (2020): un uomo cerca di dichiararsi all’amata ma nel frattempo trova un importante tesoro.

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