Tehran: USA E ISRAELE CERCANO UN PRETESTO PER LA GUERRA

tratto da: https://www.remocontro.it/2021/01/04/tehran-usa-e-israele-cercano-un-pretesto-per-la-guerra/

Remocontro Remocontro  4 Gennaio 2021

 

L’Iran lancia accuse a Washington e Tel Aviv che a loro volta si dicono pronte a rispondere alla possibile vendetta di Tehran a un anno dall’assassinio del generale iraniano Qassem Soleimani ordinato da Donald Trump. Trappola israeliana per trascinare gli Stati Uniti in guerra?

Il sommergibile israeliano della classe Dolphin, armato di missili nucleari,

Il Golfo del petrolio mare armato

«La portaerei USS Nimitz è stata richiamata a Bremerton ma nel Golfo resta il sottomarino a propulsione nucleare USS Georgia. E nessuno sa dove si trovi il sommergibile israeliano della classe Dolphin, armato di missili nucleari, che il mese scorso è passato per il canale di Suez», avverte Michele Giorgio, Nena News. Anche lui attorno ad Hormuz ieri, nella esibizione di forza assieme agli Usa in occasione del primo anniversario dell’uccisione, il 3 gennaio di un anno fa a Baghdad, di Soleimani, il capo della Forza Qods dei Pasdaran iraniani, compiuta da droni statunitensi.

Anche i giganteschi B52

«Questa settimana due B-52 Usa, i bombardieri più potenti al mondo, hanno sorvolato il Golfo lanciando un altro ammonimento all’Iran». Da giorni le basi americane nella regione sono in stato di allerta, riferisce il Manifesto. Ed è difficile credere che Tehran cerchi dei realizzare proprio oggi la dura rappresaglia che promette da un anno, più a uso interno che a vendetta programmata. L’Iran sino ad oggi non è andato oltre i lanci di missili contro le basi Usa in Iraq seguiti all’uccisione di Soleimani e le azioni di disturbo dei gruppi suoi alleati in quel paese.

Trappola di Israele per gli Usa in guerra

Piuttosto è Tehran che accusa i suoi nemici di cercare il pretesto per un conflitto. Anche a costo di ingannarsi reciprocamente. E Tehran avverte Washington: «Attenti alla trappola, informazioni di intelligence indicano che agenti israeliani stanno operando per organizzare attacchi agli americani». Finto attacco iraniano per mano del Mossad a provocare una guerra catastrofica. Lo dice a Trump – per quel che ancora vale – il ministro degli esteri iraniano Mohammad Javad Zarif in persona.

Israele a creare il ‘casus belli’

Ma se guerra sarà, avverte a sua volta il comandante delle forze aerospaziali dei Pasdaran, l’Iran è pronto a colpire le basi americane «dalla Giordania all’Iraq al Golfo e anche le loro navi da guerra nell’Oceano Indiano». Vero o con un po’ di esagerazione patriottica, un attacco diretto israeliano o Usa non potrebbe rimanere senza risposta su bersagli altrettanto diretti. Un conflitto di cui pagherebbero lo scotto anche i paesi arabi alleati di Washington e naturalmente Israele.

Minacce gridate, minor paura

«Toni forti, linguaggio esplicito, eppure è improbabile che Tehran faccia il gioco dell’Amministrazione Usa uscente in attesa di un pretesto per scatenare un’offensiva militare prima che Biden entri alla Casa Bianca -la valutazione di Michele Giorgio- con la nuova amministrazione che ha programmato di rilanciare l’accordo internazionale sul nucleare iraniano del 2015 da cui Trump è uscito nel 2018». E se c’è da aver paura, meglio guardarsi alle spalle dagli ‘amici’ interessati al caos.

 L’eroe Qasem Soleimani ferita aperta

L’assassinio di Soleimani è stato un colpo durissimo. Il generale stratega della ragnatela di alleanze iraniane nella regione, dalla Siria al Libano fino allo Yemen, e tenace avversario di Israele, fu ucciso alle prime luci dell’alba di un anno fa da un drone statunitense assieme al capo delle Kataib Hezbollah, Abu Mahdi al Muhandis, nell’aeroporto di Baghdad. Trump spiegò la decisione di eliminare Soleimani come una «difesa preventiva», ed un esplicito regalo ad Israele.

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L’errore strategico di Trump

Il presidente iraniano Rohani insolitamente duro. «Tra pochi giorni, la vita (politica) di questo criminale (Trump) finirà e andrà nella pattumiera della storia». Su Soleimani, «uno degli effetti di questo atto stupido e vergognoso è stata la fine del trumpismo. Di questo siamo felici e crediamo che il periodo dopo Trump risulterà una migliore condizione per la stabilità regionale e globale». Trump vergogna, la sintesi finale, al guinzaglio di Tel Aviv, con Biden si può discutere.

Israele intanto fa di suo

Israele intanto non aspetta Biden e, secondo l’opinione di mezzo mondo, è responsabile dell’attentato del 27 novembre in cui è morto il fisico Mohsen Fakhrizadeh, a capo del programma nucleare iraniano. Tehran colpita e ancora più arrabbiata, disposta sì a trattare, ma alzando l’asticella del confronto per un recupero dell’accordo sul nucleare.  E l’Iran annuncia, «comincerà la produzione dell’uranio arricchito al 20% a Fordow». Sei volte la soglia del 3,67% delle intese 2015. Ma chi rompe paga.

EURONEWS

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