Trump -9, ma i suoi poteri fanno ancora paura

tratto da: https://www.remocontro.it/2021/01/11/trump-9-ma-i-suoi-poteri-fanno-ancora-paura/

 Remocontro  11 Gennaio 2021

Pence non esclude il 25° emendamento. Vuole preservarlo in caso di necessità, se il tycoon diventasse “più instabile”

Pelosi: “Profanazione istigata da Trump, dobbiamo salvare la democrazia”. La Speaker della Camera si muove per bloccare qualsiasi velleità di ritorno alla politica del presidente eversore. Mentre Mike Pence fa sapere che andrà alla cerimonia di insediamento di Biden. Timori di nuove violenze di organizzate.

Dobbiamo salvare la nostra democrazia

La Camera americana stringe i tempi per rimuovere il presidente uscente Donald Trump. Fra poche ore i democratici presentano una risoluzione per chiede al vicepresidente Mike Pence di invocare il 25/o emendamento. Pence a quel punto ha 24 ore per dare una risposta. Se non lo rimuoverà o se risponderà picche, allora si procederà con l’impeachment, il secondo per Trump.

«E’ assolutamente essenziale che chi ha compiuto l’attacco alla nostra democrazia sia ritenuto responsabile Deve essere riconosciuto che questa profanazione è stata istigata dal presidente». Insomma, l’interdizione politica a vita. Forse non accadrà, ma il messaggio a Trump e al suo clan familiare è chiaro e ammonitore. Mentre restano in piedi tutti i peggiori timori di qualche altro colpo di testa del presidente universalmente considerato privo di equilibrio.

Donald non andrà da Biden, Pence si

Donald Trump ha intento ripetuto che non prenderà parte alla cerimonia di insediamento del presidente eletto Joe Biden. Scelta opposta quella presa dal suo vice, Mike Pence, ormai in rotta con i comportamenti isterici del suo leader, che invece il 20 gennaio sarà a Washington. Resta da parte Dem la richiesta al vicepresidente Mike Pence di invocare il venticinquesimo emendamento e «dichiarare il presidente incapace di eseguire i suoi obblighi». Per oggi la sua risposta.

L’impeachment non ancora escluso

L’impeachment sta incassando un forte sostegno anche perché ‘squalifica’, esclude il presidente da eventuali futuri incarichi pubblici, mandando così in frantumi il sogno del 2024 di Trump. La Camera potrebbe votare l’impeachment già martedì o mercoledì, anche se non è chiaro quello che succederà  dopo. Richiesta di impeachment che arriverebbe al senato a presidente Trump ormai ex e Biden in carica, ma che conserverebbe tutta la sua potenza giuridica e politica esplosiva.

Di fatto, sarà Trump in questo pochi lunghissimi giorni di controverso mandato a dover scegliere. Altre mattane, e allora sarà lotta dura.

Ipotesi più probabile, grazie a raffica a partire da se stesso

Ma gli Stati Uniti sono ora concentrati sui nove giorni restanti della presidenza Trump. Pochi, ma durante i quali il presidente, in sfida a tutto e tutti, potrebbe lanciarsi in un’ondata di concessioni di grazia, anche a se stesso. «Può auto-graziarsi solo per offese federali, non per quelle statali», precisa Pelosi ricordando le indagini in corso sul presidente nello stato di New York.

Nuovamente la piazza contro?

Nuove allarmanti  rivelazione dicono che il 6 gennaio al raduno pro-Trump , tra i manifestanti, c’erano anche degli agenti di polizia. Ed ecco che la sindaco di Washington, Muriel Bowser lancia l’allarme e chiede un rafforzamento della sicurezza. Perché, secondo le voci circolate in rete, nuove proteste sarebbero già in via di organizzazione al grido: «abbiamo conquistato il Congresso una volta. Possiamo farlo ancora». Le date a rischio sarebbero il 17 gennaio o il 20 gennaio, il giorno dell’insediamento quando Biden giurerà come da tradizione al Campidoglio.

Il 56% degli americani: Trump dovrebbe essere rimosso

Nota Ansa: il 56% degli americani ritiene che Donald Trump dovrebbe essere rimosso dall’incarico prima della fine del suo mandato. E’ quanto emerge da un sondaggio  Abc-Ipsos, secondo il quale il 43% degli interpellati è contrario alla rimozione prima del tempo del presidente. Il 67% è convinto che Trump abbia tutta o parte della responsabilità degli scontri in Congresso, mentre un 15% ritiene che non abbia nessun colpa.

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