Duecentocinquantaduesimo e Duecentocinquantatreesimo giorno della guerra genocida contro Gaza, 14 e 15 giugno 2024
La testimonianza di Zainab Al Ghonaimy, da Gaza sotto bombardamento e assedio
Eid al-Adha senza rituali o sacrifici nella Striscia di Gaza, e il sangue delle vittime non si è essiccato.
Ogni anno, in giorni come questi, i preparativi per Eid al-Adha (la festa musulmana del sacrificio) sono in pieno svolgimento e i mercati sono affollati di donne e bambini che comprano nuovi vestiti e scarpe per i membri della famiglia, compresi i poveri, che acquistano vestiti nuovi solo per il Eid. Molte famiglie partecipano anche all’acquisto di un vitello da offrire in sacrificio e alla distribuzione di porzioni uguali il primo giorno dell’Eid, oppure al sacrificio di una pecora, dove la carne sacrificale viene distribuita ai poveri. I negozi erano anche pieni di diversi tipi di cioccolato, succhi di frutta, noci fresche e molto altro, poiché questi rituali sono ciò che fa veramente sentire alle persone la gioia dell’Eid.
Oggi e ieri, quando sono passata per le strade di Gaza city per comprare alcune cose, sono stata sopraffatta da una grande tristezza nel vedere alcuni dei pochi negozi rimasti aprire con grande cautela nei principali mercati distrutti del quartiere di Al-Rimal e Omar Al-Mukhtar Street. Anche i mercati popolari erano sbiaditi, senza nulla di valore da acquistare. Le merci che accumulano polvere sui tavoli delle bancarelle sono le stesse che si ripetono quotidianamente, e consistono in prodotti in scatola che ottengono i venditori nei cesti alimentari che vengono loro distribuiti, rivendendoli per ricavarne un reddito necessario a soddisfare gli altri loro bisogni. Allo stesso modo, riso, olio per friggere, timo, dukkah e noci, i cui prezzi non sono alla portata di tutti. Per quanto riguarda i vestiti esistenti, non sono adatti come vestiti per l’Eid, soprattutto per i bambini, né lo sono i giocattoli , quelli disponibili sono limitati in quantità e qualità.
Ho pensato di comprare qualche uovo, che era diventato difficile da reperire, per poterli friggere eccezionalmente la mattina dell’Eid a colazione, e mi ha sorpreso che un uovo costasse dieci shekel, ovvero circa tre dollari, che naturalmente mi ha spinto a cambiare idea. Cosi la colazione dell’Eid è stata come gli altri giorni. Fave, humous o feta con dukkah e timo.
Nonostante tutti i crimini che il nemico sionista ha commesso e continua a commettere, la popolazione della Striscia di Gaza sognava un accordo di cessate il fuoco prima dell’Eid al-Adha, ma il governo bellico sionista insiste nel continuare la sua aggressione e non si preoccupa di ciò che le persone vogliono. Sta uccidendo loro e i loro sogni. Così, il sangue delle vittime scorre dalle persone al posto del sangue dei sacrifici durante i rituali dell’Eid, poiché l’assedio opprimente e la chiusura dei valichi hanno privato le persone della pratica dei rituali religiosi, e non erano in grado, come è la loro usanza annuale, di cucinare la fattah o mangiare carne alla griglia per pranzo il primo giorno di Eid al-Adha. In effetti, sono passati più di otto mesi e la maggior parte delle persone a Gaza City e nel nord, e anche nel sud, non ha assaggiato ne carne ne pollo. Ma questo non è il solo problema. Anche nei giorni dell’Eid come negli altri giorni, le persone non riescono a trovare verdure, legumi o latte per soddisfare la fame dei propri figli.
Alcuni media hanno sottolineato il fatto che Eid al-Adha sta passando nella Striscia di Gaza e che la guerra della fame è ancora in corso, che le persone soffrono per la mancata soddisfazione dei loro bisogni primari. Questo è vero, ma pochi media hanno fatto luce sul fatto che le famiglie sono separate nel giorno dell’Eid. L’amarezza della perdita è più dolorosa dell’amarezza della fame. Un’amica del sud, il cui marito è bloccato a Gaza City, dice che i suoi figli non vogliono nulla durante l’Eid se non vedere il loro padre. La domanda rimane: cosa possono provare i bambini che hanno perso il padre o la madre, o entrambi i genitori, e come può una madre che ha perso suo figlio o sua figlia sentire il sapore dell’Eid, o quella madre che sa che la vita di suo figlio è minacciata e non sa quando, come e dove potrebbe perderlo. Qual è il sentimento di quella donna che ha perso il marito e non conosce la sua sorte, se sia stato martire, prigioniero o sotto le macerie di una casa? E che giustificazione ha per i suoi figli quando le chiedono: “Dov’è nostro padre” ?
Arriva questa festività e alcune persone stanno cercando di superare la crudeltà dell’odiosa aggressione sionista: fanno altalene domestiche per rendere felici i propri figli, oppure alcune istituzioni forniscono regali e giocattoli ai bambini. Tutto questo nel tentativo di risarcirli per la sofferenza che stanno vivendo. Tutto ciò significa che, nonostante l’atrocita a la criminalità di questo nemico sionista, le persone continuano a trionfare su tutti i loro dolori perché si rendono conto che meritano di vivere sulla loro terra, anche se questa terra è stata rasa al suolo dalle cinghie dei carri armati sionisti.
Faccio mia la Preghiera del patriarca di Gerusalemme, sperando che le sue parole vengano ascoltate e accolte.
Senza parole. Siamo tutti responsabili....se c'è ne laviamo le mani....complici!
Signore Padre d'amore, ti prego ascolta il grido di dolore di tutte queste anime innocenti che stamno pagando con la…
Una preghiera
Mi è insopportabile la morte di un solo bambino, di una sola donna, di un solo uomo, tanto più se…