Voci da Gaza: giorno 104

Il centoquattresimo giorno della guerra genocida contro Gaza, 18 gennaio 2024

La testimonianza di Zainab Al Ghonaimy, da Gaza sotto bombardamento e aggressione

*Una giornata infuocata dalla ferocia dell’aggressione e dallo sfollamento forzato di persone da un luogo all’altro

Il governo di guerra sionista continua i suoi falliti tentativi di controllare la Striscia di Gaza e di distruggere le fazioni della resistenza, mentre continua ad intensificare le sue folli operazioni militari, come se altri cento giorni di aggressione dovessero ricominciare, con la stessa ferocia, barbarie e crudeltà. Da giorni l’intensità delle operazioni militari non si ferma. Oggi l’esercito ha fatto saltare in aria gli edifici e le case ancora in piedi, in tutto o in parte, a Beit Hanoun e nelle zone sotto il suo controllo a Jabalia. L’intensità degli scontri con la resistenza è aumentata nel resto delle regioni settentrionali, compresa Jabalia e Beit Lahia, così come nel nord-ovest di Gaza City, dove i carri armati sono stati nuovamente posizionati verso le torri Karamah per ricordaci la brutalità dell’esercito israeliano durante l’invasione di terra circa due mesi e mezzo fa.

Per quanto riguarda il cuore della città di Gaza, gli aerei dell’esercito sionista hanno bombardato le zone precedentemente abbandonate dall’esercito, sia i quartieri della Città Vecchia, sia il nord-ovest di Gaza nel quartiere di Karama, e la strada che porta verso il quartiere di Al-Nasr attraversando gli incroci verso il quartiere di Sheikh Radwan. Nell’ambito di questi attacchi diretti, sono stati colpiti sia edifici e case abitate da civili, sia automobili, o assembramenti di persone in un mercato popolare. Mentre i bombardamenti di artiglieria hanno preso di mira il quartiere di Al-Rimal da parte di carri armati che avanzavano sempre nel sud-ovest della città, in Al-Rashid Street, e nella zona degli chalet e del porto, con sorpresa per le persone che erano tornate un mese fa nelle loro case o in quelle dei loro parenti. Sono stati lanciati su di loro volantini da aerei diretti intimandoli di spostarsi

dall’est e dal centro della città di Gaza verso le zone occidentali del quartiere di Al-Rimal, la spiaggia e il porto.

D’altro canto, l’aggressione contro le infrastruture sanitarie, o meglio ciò che ne resta, continua, poiché le vicinanze del Complesso Al-Shifa sono ancora una zona presa di mira. Per distruggere ogni potenziale capacità di fornire servizi medici ai cittadini. Gli aerei dell’esercito sionista hanno bombardato tre magazzini farmaceutici nella città di Gaza, dopo che i camion degli aiuti medici vi erano entrati.

Stasera siamo rimasti sorpresi nel vedere rifugiarsi da noi il resto della famiglia della mia amica, che si era stabilita nella regione occidentale circa un mese fa, nella casa di uno dei loro parenti sfollati nel sud. Oggi sono arrivati, fuggendo terrorizzati dall’avanzata dei carri armati che bombardavano a caso, cosa che ha portato alla partenza della maggior parte delle famiglie che si erano precedentemente radunate nella zona.

A proposito, un mese fa, durante l’assedio della nostra zona, ci hanno offerto di ospitarci per stare con loro, considerando che la loro zona è sicura, ma allora non abbiamo risposto in base alla nostra visione politica e analisi della situazione. Cioè, finché non ci sarà un annuncio ufficiale di un cessate il fuoco definitivo nell’ambito di accordi specifici, l’intera città di Gaza e la sua parte settentrionale saranno esposte alle atrocitè all’esercito di occupazione sionista, e quindi non esisterà un’area completamente sicura, e la gente deve stare attenta e prepararsi a tutto ciò che ci si aspetta dal governo sionista, che si vendica del nostro popolo nell’intera Striscia di Gaza con tutta la brutalità, mentre la sua aggressione si intensifica con ferocia contro il Governatorato di Khan Yunis nella sua parte orientale e occidentale, così come il governatorato centrale, oltre a prendere di mira direttamente nel governatorato di Rafah, donne e uomini sfollati, molti dei quali sono stati costretti a lasciare i loro rifugi più di una volta e dirigersi a sud.

L’esercito di occupazione, agli ordini dei suoi leader sionisti, non esita a commettere i crimini di guerra più orribili, attaccando la sacralità dei morti riesumando le tombe, sequestrando i cadaveri e manomettendoli, sostenendo che potevano essere i corpi dei loro prigionieri.

In una telefonata che sono riuscita ad avere con la mia amica di Ramallah, mi ha detto che, nonostante ciò che vedeva delle atrocità dei sionisti in televisione, non era in grado di immaginare come il nostro popolo nella Striscia di Gaza riesca a resistere a tutto ciò, e questo era il caso di molti di coloro che la circondano. Io, a mia volta, le ho detto che in effetti, nonostante questa sporca aggressione, stiamo ancora seguendo i dettagli della nostra vita quotidiana e sforzandoci di provvedere ai nostri bisogni, non importa quanto siano difficili, per continuare a sopravvivere, così come siamo, un popolo con una grande voglia di vivere.

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