Voci da Gaza: giorno 114 e 115

Centoquattordicesimo e centoquindicesimo giorno della guerra genocida contro Gaza, 28 e 29 gennaio 2024

La testimonianza di Zainab Al Ghonaimy, da Gaza sotto bombardamento e aggressione

Un nuovo ciclo di bombardamenti aerei e terrestri sta sconvolgendo gli aspetti della vita, mentre le forti piogge non si fermano su Gaza.

La notte scorsa è trascorsa duramente fino alle prime ore del mattino, quando il suono dell’artiglieria e dei missili si è mescolato al suono di fulmini e tuoni senza sosta sulla città di Gaza.

Ancora una volta, ci ritornano in mente gli orrori accaduti nei primi giorni di questa feroce aggressione, in quanto le operazioni militari hanno preso di mira direttamente alcuni appartamenti residenziali nel quartiere di Sheikh Radwan, in Al-Nasr Street e nel quartiere di Al-Rimal, nonché nelle vicinanze del complesso ospedaliero di Al-Shifa. I veicoli militari israeliani hanno percorso Al-Nasr Street, fino all’ospedale Al-Shifa e il complesso della polizia chiamato “Arafat”, per poi concentrarsi e fare irruzione nelle università e nelle scuole, per obbligare le donne sfollate a uscire e arrestare gli sfollati. Naturalmente sono caduti altri martiri e feriti, e la gente ha subito ancora una volta una nuova ondata di sfollamento forzato da un luogo all’altro, in questo freddo pungente e sotto la pioggia che batte senza fine.

Una mia parente è venuta con il marito e i figli a cercare rifugio da noi, precedentemente sfollati verso la zona industriale, e la figlia, sopraffatta da una grande tristezza, ha detto: “Questa è la decima volta che ci trasferiamo da un posto all’altro e non sappiamo dove andare”. Sua madre ha continuato dicendo: “È vero, non è rimasto alcun posto a Gaza dove non siamo stati sfollati”.

Abbiamo saputo da loro quello che hanno fatto i soldati sionisti quando prendevano d’assalto le scuole, poiché la scena si ripete in ogni raid. I soldati costringono le donne ad uscire in strada senza portare con sé oggetti personali, né borse, cellulari, soldi, né vestiti, poi ordinano loro di dirigersi verso sud, mentre stanno con i loro figli all’aperto e sotto la pioggia. Allo stesso tempo arrestano gli uomini e i figli maschi di età superiore ai sedici anni.

Le operazioni militari continuano ferocemente in tutte le aree della Striscia di Gaza, compresa Gaza City e il suo nord, anche nelle aree da cui l’esercito sionista ha affermato di essersi ritirato . I cittadini continuano a ricevere messaggi dall’esercito sionista che chiede di sfollare verso sud, via la strada del mare, mentre continuano le aggressioni militari nel sud, soprattutto in diverse zone della città di Rafah.

Sembra che la rabbia dei sionisti e degli americani sia molto intensa per la decisione della Corte Internazionale di Giustizia, che ha chiesto all’entità sionista di adottare misure per evitare il verificarsi di altri crimini genocidi nella Striscia di Gaza. La traduzione pratica di questa rabbia si sta manifestando nelle aggressioni quotidiane, che mettono aggiore pressione sul popolo palestinese, non solo uccidendolo e sfollandolo, ma anche affamandolo e bloccando qualsiasi aiuto che potrebbe ricevere, prendendo di mira l’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei rifugiati palestinesi – UNRWA, e fabbricando un’accusa contro di essa, secondo la quale alcuni suoi dipendenti avrebbero partecipato ad atti di resistenza contro l’occupazione sionista, in particolare il 7 ottobre dello scorso anno. L’obiettivo é quello di incitare odio contro l’UNRWA e di fermare il sostegno ad essa fornito dai paesi di tutto il mondo per stringere la vite sui palestinesi nella Striscia di Gaza.

È importante sottolineare che fin dall’inizio dell’aggressione sionista,
l’UNRWA, ha seguito la decisione del governo di guerra sionista di lasciare immediatamente Gaza City e il suo nord, e ha interrotto tutte le sue operazioni in queste aree e ha chiaramente abbandonato le proprie responsabilità, come i suoi funzionari hanno ribadito più volte di non essere responsabili delle persone sfollate nelle scuole e nelle sedi centrali dell’UNRWA a Gaza City e nel suo nord, cosa che è stata criticata dalle forze palestinesi.

Ciò che conferma le intenzioni ostili del governo di guerra sionista, del suo alleato gli Stati Uniti d’America e dei suoi sostenitori provenienti dai paesi coloniali è che, prima di verificare tale accusa contro l’UNRWA e i suoi dipendenti, questi paesi hanno immediatamente annunciato che avrebbero tagliato i loro aiuti all’UNRWA. Questa loro decisione impatta negativamente il livello dei servizi forniti ai rifugiati palestinesi, non solo nella Striscia di Gaza ma anche nei vicini paesi di asilo.

Allo stesso tempo, il governo sionista dichiara la sua determinazione a non rispettare le procedure umanitarie richieste di aumentare l’ingresso di aiuti umanitari nella città di Gaza e nel suo nord.
A loro non importa se queste sono procedure contenute nella decisione della Corte Internazionale di Giustizia o richieste da tutti i paesi, compresi I suoi alleati e sostenitori.

Dall’emissione della decisione della Corte Internazionale di Giustizia, e nonostante il governo di guerra sionista abbia permesso l’ingresso di alcuni camion umanitari nella città di Gaza, l’esercito sionista continua allo stesso tempo a bombardare la rotatoria del Kuwait, e proprio mentre alcuni di questi camion passano, facendo un certo numero di martiri e feriti tra i cittadini in attesa di ricevere gli aiuti umanitari.

Questa feroce aggressione portata avanti dal governo di guerra sionista contro il popolo palestinese nella Striscia di Gaza fa parte del piano di liquidazione e sfollamento forzato. Il governo sionista non è riuscito a raggiungere nessuno degli obiettivi dichiarati, sia recuperare prigionieri detenuti dalle fazioni della resistenza, sia l’uccisione dei leader di queste fazioni, o la loro sconfitta.

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