Voci da Gaza: giorno 116

Centosedicesimo giorno della guerra genocida contro Gaza, 30 gennaio 2024

La testimonianza di Zainab Al Ghonaimy, da Gaza sotto bombardamento e aggressione

Gaza City è ancora sotto bombardamento, i bambini chiedono aiuto e le famiglie vengono sterminate

La bambina, Layan, chiamò l’ambulanza, chiedendo aiuto, “Salvateci”, e prima che potesse completare la sua frase per determinare la sua posizione, un proiettile insidioso la mise rapidamente a tacere per sempre, unendosi ai suoi genitori e tre fratelli come martire, un’ intera famiglia sterminata dentro la loro macchina dal proiettile di un carro armato sionista. Quanto a sua cugina, la piccola Hind, continuava a gemere e a chiedere aiuto ogni volta che si voltava e vedeva tutti i suoi familiari intorno, silenziosi e immobili, e un cannone puntato contro di loro davanti a sé. https://twitter.com/PalestineRCS/status/1752417289863934454

I sentimenti di Biden non sono scossi da questa scena, così come non lo sono quelli dei capi degli stati coloniali, che la considerano parte della difesa dello stato sionista perché vedono i bambini di Gaza come bombe che gli esploderanno in faccia. Né i sentimenti dei re, dei presidenti e dei principi arabi sono scossi, alcuni dei quali cercano di accelerare qualsiasi accordo, indipendentemente dai suoi risultati affinché gli americani ne siano soddisfatti e pongano fine alla cosiddetta guerra a Gaza.

Decine di martiri, donne e uomini, sono caduti oggi nella Striscia di Gaza, da nord a sud, e l’assedio degli ospedali a Khan Yunis continua, simile a quello accaduto a Gaza City e nel suo nord. Oggi si è ripetuto l’assedio del complesso ospedaliero di Al-Shifa a Gaza City e lo sfollamento delle persone che vi si erano rifugiate in cerca di un luogo sicuro. Decine di intere famiglie sono state martirizzate anche a Gaza City in seguito ai bombardamenti di artiglieria e missili sui quartieri occidentali e centrali della città, dove la tragedia si ripete per il terzo giorno consecutivo e, come accaduto dieci giorni fa, anche per suscitare paura e panico tra la gente, pena la morte e lo sfollamento, e gli eventi continuano così e così via.

Ciò accade alla luce delle voci su un nuovo accordo che potrebbe essere concluso per lo scambio di prigionieri, perseguito anche dai paesi arabi. L’essenza di questi sforzi dal punto di vista del governo di guerra sionista, come lo stesso presidente Netanyahu , annuncia: consegnare i prigionieri detenuti a Gaza nel quadro di una tregua temporanea e il rifiuto di un cessate il fuoco definitivo nella Striscia di Gaza.

Questo avviene in un momento in cui l’esercito di occupazione e le sue bande di coloni stanno commettendo crimini di guerra attraverso omicidi ed esecuzioni dirette in Cisgiordania, come il crimine avvenuto nell’ospedale Ibn Sina nella città di Jenin, in cui hanno ucciso tre giovani. Questo crimine e altri non vengono condannati dalla comunità internazionale, che abbraccia la narrativa sionista.

Approvare un simile accordo alla luce della terrificante escalation delle operazioni militari sioniste e della pressione internazionale significa ulteriori perdite e il pesante prezzo che la gente paga quotidianamente uccidendo e distruggendo persone, pietre e alberi. Cio che il popolo palestinese vuole è una cessazione definitiva di questa aggressione e il ritiro definitivo dell’esercito criminale sionista dalla Striscia di Gaza, il ritorno dei cittadini alle loro città e villaggi e un piano rapido per ricostruire ciò che è stato distrutto, risarcire le persone per le perdite subite, e, cosa più importante, continuare a perseguire i criminali di guerra per i crimini di genocidio che hanno commesso, in modo che i diritti dei bambini, delle donne e degli uomini di Gaza non vadano perduti.

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