Voci da Gaza: giorno 133

Centotrentatreesimo giorno della guerra genocida contro Gaza, 16 febbraio 2024

Un cocktail di voli intensi, spaventosi e notizie scioccanti

Ogni giorno, alla luce dell’aggressione israeliana alla Striscia di Gaza, si ripetono eventi importanti: gli aerei sionisti continuano a volare fitti nei cieli di Gaza e del suo nord, siano essi aerei da ricognizione, droni o Umm Kamel, come li chiama ora la gente di Gaza, oppure i quadricotteri da cecchino o anche aerei F-16, che bombardano luoghi presi di mira con missili mortali, annientando intere famiglie, e bombardano anche auto con civili a bordo.

Ieri ho ricevuto un messaggio sul mio cellulare da colleghi che mi informavano che il fidanzato di una nostra collega
era rimasto assassinato in un attentato che aveva preso di mira un assembramento di persone e alcune automobili nel centro della città. Il mio dolore per lei non è diverso dal mio intenso dolore per tutti coloro che furono martirizzati, donne, bambini e uomini, ma ho anche sentito il cuore spezzarsi per lei, perché vivrà con l’amarezza della perdita per un tempo che nessuno conosce, come tutti coloro che hanno perso i loro cari amati.

Sempre ieri ho inviato un messaggio ad una mia amica nei territori occupati nel 1948 per informarla del livello di falsità che alcune istituzioni internazionali affermano riguardo all’adozione di difensori dei diritti umani, ma si scopre che non sanno o fanno finta di non sapere cosa stiamo soffrendo nella Striscia di Gaza a causa di questa odiosa aggressione.

Infatti, durante questa aggressione, sono stati confermati fatti che sapevamo o sentivamo in anticipo ma che forse non volevamo credere, e cioè che ci sono alcune persone di cui volevamo fidarci, ma non è stato dimostrato che fossero al livello di fiducia e di istituzioni che credevamo sincere nei loro obiettivi, ma si è scoperto che ruotano nell’orbita del cerchio coloniale e non si discostano minimamente dai piani elaborati per esso.

Nel corso della discussione con la mia amica, lei mi ha detto, cercando di calmare la mia rabbia, che questa aggressione rivela anche la falsità di alcuni rapporti familiari e, in cambio, ha fatto capire che c’è chi fa del bene e presta aiuto senza che li conoscessimo precedentemente.

Ieri, mi sono sentita vittoriosa su questa odiosa aggressione, mentre ero seduta davanti alla stufa a legna per cucinare una grande pentola di foglie di vite ripiene di solo riso. È stata una sorpresa per noi che una parente della mia amica abbia portato bottiglie di plastica contenenti foglie di vite conservate. Ha detto che le aveva precedentemente conservate e voleva regalarle. Infatti tutti in casa erano contenti della sorpresa, e hanno collaborato ad avvolgere le foglie di vite, a farcirle di riso e a metterle in un pentolone, ed io, mentre ero seduta davanti alla stufa a legna sul tetto per tenere acceso il fuoco per cucinare il cibo, pensavo di come il nemico voglia privarci di tutto. Cibo, bevande, acqua, medicine, energia e carburante, tutto con lo scopo di eliminarci, ucciderci e affamarci, ma noi insistiamo nel contrastare i suoi piani e non vogliamo arrenderci, e cerchiamo di sopravvivere e vivere amando la vita più che possiamo.

Zainab Al Ghonaimy, da Gaza sotto bombardamento e aggressione

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