Centocinquantaseiesimo giorno della guerra di sterminio su Gaza, 10 marzo 2024
Testimonianza di Zainab Al Ghonaimy, da Gaza sotto bombardamento e aggressione
Domani inizierà il Ramadan a Gaza, una giornata triste
La tristezza era evidente sui volti di tutti quelli che ho incontrato oggi, mentre uscivo per continuare a ispezionare e pulire la mia casa. L’autista mi ha detto: “Non so come possiamo vivere durante il Ramadan. Cosa mangeremo al suhur (il pasto che si consumo durante il mese di Ramadan prima del sorgere dell’alba) e cosa possiamo mangiare per rompere il digiuno? Ho passato due giorni a girovagare per i mercati, senza trovare datteri né alcun tipo di verdura. Anche l’ibisco è scomparso dal mercato. Non si trova alcun tipo di dolce mentre il tahini un kilo costa 50 shekel (13,6$), e lo zucchero idem. E nonostante alcuni aiuti, il prezzo della farina è ancora alle stelle. Un sacchetto costa mille shekel (273$), e anche il riso è caro, e poi, mio dio, la gente non sa come potrà vivere!”
Quando ho finito di lavorare nel mio appartamento, la moglie della guardia del palazzo è tornata dal mercato principale nel centro di Gaza City, e mi ha detto: “A proposito, professoressa, non ci sono segni di Ramadan in città. Il mercato è vuoto”.
Poi, quando sono tornata alla casa dove sto ora, ho trovato la madre della mia parente che piangeva amaramente dopo aver parlato del fatto che domani sarebbe stato il primo giorno del Ramadan, ho trovato la mia amica depressa e tutti in casa erano congelati, si sentivano oppressi e tristi mentre ricordavano come accoglievano il mese del Ramadan in precedenza, poiché era il mese del digiuno e della vicinanza a Dio e dopo d’esso arrivava Eid al-Fitr (la festività per la fine del Ramadan).
Come è noto, durante questo mese le persone appendono decorazioni luminose nelle strade e nelle case, acquistano lanterne per i bambini, preparano dolci, il più importante dei quali è il qatayef, cucinano vari cibi deliziosi, visitano parenti e amici e danno la zakat ai poveri. Ma ora la situazione è completamente diversa, poiché la maggior parte delle persone nella Striscia di Gaza sono diventate povere e hanno bisogno che qualcuno fornisca loro sostegno e carità, e nei mercati non c’è nulla che si possa comprare, e non ci sono nemmeno parenti e persone care da visitare, in particolare per coloro che hanno perso tutti o alcuni dei loro familiari, o nel caso la maggior parte dei loro parenti viventi siano stati sfollati forzatamente e vivono attualmente in tende all’aria aperta. Come accoglieranno tutte queste persone il mese di Ramadan? Come si sentiranno di fronte all’amarezza della perdita, della fame e dell’oppressione?
La popolazione della Striscia di Gaza sperava all’inizio di questo mese che si raggiungesse un accordo per fermare l’aggressione, e c’erano molte promesse in questo senso, ma il governo di guerra sionista sta sfruttando il bisogno di pace e tranquillità del nostro popolo durante questo mese, e minaccia di intensificare la sua aggressione per esercitare pressione sulle forze di resistenza e costringerle ad accettare invece una tregua temporanea al posto di un cessate il fuoco permanente. E purtroppo i regimi arabi stanno esercitando pressioni da parte loro per costringere Hamas e il resto delle forze ad accettare queste condizioni umilianti e non nell’interesse del nostro popolo.
Oggi il nostro popolo non vede l’ora che il mese del Ramadan passi con il minor numero di perdite possibili, senza più la forza e l’energia per sopportare ulteriori perdite umane e materiali, sperando ancora che questa aggressione finisca il prima possibile.
Faccio mia la Preghiera del patriarca di Gerusalemme, sperando che le sue parole vengano ascoltate e accolte.
Senza parole. Siamo tutti responsabili....se c'è ne laviamo le mani....complici!
Signore Padre d'amore, ti prego ascolta il grido di dolore di tutte queste anime innocenti che stamno pagando con la…
Una preghiera
Mi è insopportabile la morte di un solo bambino, di una sola donna, di un solo uomo, tanto più se…