Centosessantunesimo giorno della guerra genocida contro Gaza, 15 marzo 2024
La testimonianza di Zainab Al Ghonaimy, da Gaza sotto bombardamento e aggressione
Cosa ci aspetta? L’inizio di una tregua temporanea o la fine all’aggressione?
Circolano ancora notizie riguardo ai disaccordi sulle condizioni del governo di guerra israeliano e su quelle del movimento di Hamas in merito all’accordo sullo scambio di prigionieri.
Da un lato, il sionista Netanyahu insiste nell’avere in via prioritaria i prigionieri sionisti detenuti dalle fazioni della resistenza, e in cambio non è d’accordo nel fermare l’aggressione contro la Striscia di Gaza. In un momento in cui si parla di negoziati riguardo all’accordo, Netanyahu è severo nel respingere quanto proposto, e presenta con tutta arroganza il suo piano per distruggere Rafah, come ha distrutto Gaza City, il suo nord, le regioni centrali e Khan Yunis. Questo sionista assetato di sangue non è ancora soddisfatto, nonostante la caduta di quasi quarantamila palestinesi come martiri o dispersi, più di settantatremila feriti e la distruzione di circa l’ottantacinque per cento degli edifici e delle strutture della Striscia di Gaza. Piuttosto, esige di più con la massima impudenza e continua a imporre le sue condizioni senza vacillare, essendo cieco di fronte alla rabbia della popolazione o alle richieste della comunità internazionale di fermare questa aggressione.
D’altro canto, il movimento di Hamas insiste sulle sue richieste, che includono la cessazione dell’aggressione, il ritorno delle donne, bambini e uomini sfollati alle loro case a Gaza e nel nord della Striscia, la garanzia di aiuti a Gaza in quantità sufficienti per salvare la popolazione dalla fame, e fissando inoltre tempi rapidi per l’avvio del processo di ricostruzione, richieste legittime per garantire il livello minimo di protezione alla popolazione della Striscia di Gaza, dopo tutte le perdite umane e materiali.
Ciò che colpisce è che l’amministrazione americana, padrina di questa aggressione e sponsor di tutto ciò che ha fatto il governo di guerra sionista, abbia finalmente riconosciuto che le richieste del movimento Hamas sono logiche e coerenti con le indicazioni dei mediatori nei negoziati, ma nonostante ciò, non fa alcun passo avanti per costringere lo Stato occupante a cessare la sua arroganza e ad andare avanti verso l’attuazione dell’accordo, e questo indica la fragilità della posizione americana.
Siamo nella Striscia di Gaza e siamo esposti quotidianamente alla crudeltà dell’aggressione sionista. Non abbiamo più fiducia in tutti i mediatori di questi negoziati. Sono tutti cospiratori e sostenitori dello Stato occupante nonostante i suoi crimini dichiarati. Pertanto, sappiate che l’ancora di salvezza per porre fine a questa aggressione e proteggere la gente dalle uccisioni è insistere sulla richiesta di fermare l’aggressione immediatamente, prima che qualsiasi prigioniero venga loro consegnato, perché altrimenti significherebbe la vittoria del nemico e il completo annientamento della Striscia di Gaza con la sua gente e tutto ciò che contiene.
Faccio mia la Preghiera del patriarca di Gerusalemme, sperando che le sue parole vengano ascoltate e accolte.
Senza parole. Siamo tutti responsabili....se c'è ne laviamo le mani....complici!
Signore Padre d'amore, ti prego ascolta il grido di dolore di tutte queste anime innocenti che stamno pagando con la…
Una preghiera
Mi è insopportabile la morte di un solo bambino, di una sola donna, di un solo uomo, tanto più se…