Centosessantatresimo giorno della guerra genocida contro Gaza, 17 marzo 2024
La testimonianza di Zainab Al Ghonaimy, da Gaza sotto bombardamento e aggressione
Un nuovo giorno e pochi cambiamenti, tranne che i sionisti continuano a bombardare le case
Da circa una settimana vado tutti i giorni a casa mia per ultimare le pulizie e per porre fine alla guerra dei topi e delle erbacce, eliminando ogni possibilità che possano invadere nuovamente il mio appartamento, il tutto nell’ambito della preparazione alla possibilità di ritornarvi nel caso in cui si raggiungesse un accordo per fermare l’aggressione sionista.
Non sarebbe stato facile per me uscire quotidianamente se non avessi avuto un autista disposto a spostarsi con me, perché camminare per le strade della città è faticoso fisicamente e psicologicamente estenuante a causa della distruzione causata dall’esercito sionista nella città di Gaza, dall’abbattimento dell’asfalto e dei marciapiedi delle strade, alla distruzione delle infrastrutture. Tra una strada all’altra
ci sorprendono piccoli stagni di liquami e cumuli di immondizia, oltre all’impossibilità di evitare di vedere gli edifici e le torri residenziali distrutte e bruciate dall’esercito sionista. Piuttosto noto quotidianamente i cambiamenti che avvengono nelle strade a seguito del bombardamento aereo quotidiano dei quartieri residenziali, dove scompare un edificio che esisteva il giorno prima, e così via. Oggi, ad esempio, la porta di legno dell’appartamento era aperta a causa di un raid aereo notturno su un edificio vicino a casa mia.
Mentre mi muovo lungo la strada, contemplo la scena quotidiana degli stand dei venditori di articoli come olio per friggere, lattine di salsa di pomodoro, sacchetti di carta igienica e scatole di fazzoletti di carta, ma anche semi di anguria e di girasole, arachidi, noci e limoni.
Diffuse anche le bancarelle di utensili domestici, alcuni dei quali rubati da abitazioni, negozi e esercizi commerciali, compresi generi alimentari provenienti dagli aiuti ricevuti. In arrivo ci sono anche venditori di pacchetti Internet, attorno ai quali le persone si riuniscono per poter entrare in contatto con i loro parenti fuori Gaza, attraverso i punti più alti di alcune strade.
Ma dalle strade sono scomparsi i chioschi che vendono le verdure delle insalate servite sulla tavola del Ramadan, o i succhi di liquirizia e carruba, sono scomparsi anche tutti i tipi di carne e non si trovano i dolci del Ramadan come il qatayef e l’awama, e in caso si trovino, i loro il prezzo è molto alto. Questa è la realtà adesso a Gaza City. La gente desidera un mazzetto di prezzemolo, aneto, crescione o lattuga.
Oggi gli aiuti sono arrivati a Gaza City e la farina è stata distribuita alle famiglie al ritmo di cinque chili a famiglia, poiché la quantità di farina era inferiore ai bisogni della numerosa popolazione.
In una chiamata con i miei colleghi, li trovo che cercano di essere ottimisti sulla possibilità di ritornare a Gaza city e riprendere il lavoro, e mi chiedono delle disposizioni che posso prendere nel centro fino al loro ritorno. Speriamo bene. So che sono stanche di essere sfollate e degli spostamenti da un posto all’altro, ma non so ancora cosa ci aspetta.
Per quanto riguarda le buone notizie, una collega mi ha contattato oggi. Pensavo che avesse lasciato Gaza city, perché avevamo perso i contatti con lei, ma a quanto pare sono ancora qui in città, solo che la sua casa, una bellissima villa , è stata completamente distrutta. Lei e la sua famiglia sono usciti da sotto le macerie prima dell’ultimo missile che ha distrutto completamente la casa. Ero felice che avesse chiamato, rassicurata nei suoi confronti, e che il destino fosse stato davvero clemente con lei.
Cerco infatti sempre di essere pronta sempre a ricevere sorprese, alcune possono essere felici, altre tristi, il che è necessario per riequilibrare il mio stato psicologico. Tutto quello che speriamo in questi giorni è che ci sia un po’ di calma in modo che le persone possano tirare un po’ di sollievo, e che ci siano nuovi segnali per fermare questa odiosa aggressione.
Faccio mia la Preghiera del patriarca di Gerusalemme, sperando che le sue parole vengano ascoltate e accolte.
Senza parole. Siamo tutti responsabili....se c'è ne laviamo le mani....complici!
Signore Padre d'amore, ti prego ascolta il grido di dolore di tutte queste anime innocenti che stamno pagando con la…
Una preghiera
Mi è insopportabile la morte di un solo bambino, di una sola donna, di un solo uomo, tanto più se…