Centosessantacinquesimo giorno della guerra genocida contro Gaza, 19 marzo 2024
La testimonianza di Zainab Al Ghonaimy, da Gaza sotto bombardamento e aggressione
L’esercito sionista continua la sua incursione nel quartiere di Al-Rvimal e paralizza i movimenti a Gaza City
Ieri non mi ha sorpreso il raid dell’esercito nemico sionista contro il complesso ospedaliero di Al-Shifa e il quartiere Al-Rimal a Gaza city: ci siamo abituati al fatto che ogni volta che il governo di guerra israeliano non riesce a raggiungere gli obiettivi dichiarati, il suo esercito rapidamente fa irruzione in un quartiere di Gaza City, e quanto più i mediatori si avvicinano a offrire soluzioni per porre fine all’aggressione o addirittura raggiungere una tregua temporanea, l’esercito accelera immediatamente il ritmo delle operazioni militari a Gaza City e nel nord della città, come parte della pressione sul movimento di Hamas affinché rinunci alle condizioni per la consegna dei detenuti ai sionisti e si arrenda allo Stato occupante in conformità con la richiesta di Netanyahu.
La scena si ripete davanti ai nostri occhi e alle nostre orecchie: due settimane fa l’esercito ha fatto irruzione nel quartiere di Al-Zaytoun e, prima ancora, nell’accampamento sulla spiaggia, nella zona del porto e nel quartiere di Rimal, e in quel momento l’attenzione era rivolta alla città di Arafat per la polizia e la piazza dell’università. Ora, per la terza volta, il complesso ospedaliero di Al-Shifa è stato preso d’assalto, e ogni volta il governo di guerra giustifica il motivo affermando che nell’ospedale sono presenti leader del movimento Hamas o che vi detengono prigionieri israeliani.
Nonostante le bugie che raccontano, poiché il loro miserabile fallimento è confermato ogni volta dalla mancanza di verità nella loro storia, è noto che cercano di causare più morti e feriti, più distruzione di edifici e lo sfollamento forzato delle donne e dei loro bambini verso il sud, arrestando giovani e umiliandoli durante la detenzione.
Per il secondo giorno consecutivo, i raid aerei continuano, accompagnati dalle operazioni dei cecchini sui centri di distribuzione degli aiuti per uccidere i cittadini in attesa di ricevere le razioni. Ciò è stato accompagnato anche da raid aerei sulle case dei supervisori a Jabalia e sui comitati delle famiglie a Gaza, per impedire alle persone di ottenere scorte di cibo, e farli morire di fame ulteriormente e costringerli a migrare verso sud e svuotare la città di Gaza e il suo nord, e anche per fomentare conflitti tra la gente, diffondendo voci secondo cui i membri di Hamas rubano gli aiuti e non li consegnano alla gente. Inoltre, l’occupazione sguinzaglia i suoi agenti per incitare la gente ad attaccare i centri di distribuzione. Tutto ciò avviene nell’ambito del piano sionista volto ad eliminare gli elementi della resistenza e le nostre vite nella Striscia di Gaza.
Quest’ultima ondata di aggressioni, che arriva nel mese di Ramadan, raddoppia l’oppressione, il dolore e la rabbia delle persone come risultato del loro disperato bisogno di soddisfare la loro fame e quella dei loro figli, e delude le loro speranze nella possibilità di qualsiasi soluzione che mette fine alle loro sofferenze.
Ma tutti i piani perseguiti dall’occupazione falliranno. La gente è ancora salda e vive nella speranza che questa odiosa aggressione finisca presto.
Faccio mia la Preghiera del patriarca di Gerusalemme, sperando che le sue parole vengano ascoltate e accolte.
Senza parole. Siamo tutti responsabili....se c'è ne laviamo le mani....complici!
Signore Padre d'amore, ti prego ascolta il grido di dolore di tutte queste anime innocenti che stamno pagando con la…
Una preghiera
Mi è insopportabile la morte di un solo bambino, di una sola donna, di un solo uomo, tanto più se…