Centosettantesimo giorno della guerra genocidia contro Gaza, 24 marzo 2024
La testimonianza di Zainab Al Ghonaimy, da Gaza sotto bombardamento e assedio
Le tragedie delle donne palestinesi e le loro storie dolorose continuano a ripetersi senza trovare nessuno che le difenda veramente.
Nel contesto di ciò che viene chiamato sostegno alle donne e miglioramento del loro status, ho visto recentemente annunci di seminari, sessioni di dialogo e inviti a partecipare per parlare della partecipazione politica delle donne, alcuni in Yemen, altri in Sudan, altri in Palestina, e alcuni regionali. Parte di tutto questo è sponsorizzato dalla Commissione delle Donne delle Nazioni Unite, e ciò avviene nel contesto dei compiti del Comitato delle Nazioni Unite sulla condizione delle donne e delle sue attività per due settimane in occasione dell’otto Marzo.
Ripenso a questa menzogna internazionale inventata dalle istituzioni delle Nazioni Unite e coronata dal Segretario Generale del Consiglio di Sicurezza più di ventitré anni fa con la cosiddetta Risoluzione 1325, cantata dalle donne impegnate nella società civile in giro per il mondo e anche in Palestina, e io sono una di loro, purtroppo. Credevamo che l’arrivo di una donna a un posto di potere, sia come ministro, ambasciatrice o direttrice, o come rappresentante del suo paese in un comitato o consiglio, o come leader in un partito, organizzazione o movimento politico, significasse che noi donne avessimo ottenuto una vittoria sociale e politica sulla società maschile. Credevamo erroneamente che ciò avrebbe portato un ricco ritorno per tutte le donne del nostro paese.
Nell’esperienza pratica che viviamo oggi sotto il giogo dell’occupazione sionista in Palestina e della sua brutale aggressione nella Striscia di Gaza, scopriamo che le donne che ricoprono posizioni elevate e sensibili nei loro paesi non sono meno malvagie degli uomini, e sono ancora più feroci molte volte nel difendere le sporche politiche dei loro paesi, caratterizzate da nessuna etica umana.
Loro, come altri, soffrono di cecità, di perspicacia e visione anche quando vedono come le donne palestinesi vengono violentate e molestate dai soldati sionisti, come vengono uccise e cadono addosso ai loro figli senza pietà, come vengono colpite mentre corrono per le strade in cerca di un posto sicuro e quanto soffrono le donne sfollate nei centri di sfollamento e nelle tende dove si viola quotidianemente la loro privacy. Anche come le donne e i loro bambini soffrono la fame, tutto ciò ciò è stato documentato nei rapporti internazionali. Nonostante ciò, un certo numero di donne, delegate dei loro paesi al Consiglio di Sicurezza, hanno osato votare a favore della decisione degli Stati Uniti d’America di sostenere la continuazione dell’aggressione sionista invece di fermarla immediatamente.
Per quanto riguarda le donne ministre in vari governi europei, la loro sensibilità femminista non vacilla di fronte alle scene orribili commesse dall’esercito israeliano, che loro sostengono. Allo stesso modo, la maggioranza delle donne in quei paesi non ha osato togliere la maschera dal volto di quelle donne che avevano dimostrato di non meritare le cariche che vestono.
La menzogna della partecipazione politica delle donne è stata screditata, perché le donne continuano a stare dietro agli uomini e sostengono le loro decisioni senza pensare se queste decisioni siano giuste o ingiuste nei confronti delle altre donne.
Noi, le altre donne, qui nella Striscia di Gaza, soffriamo a causa della violenza combinata per mano dei soldati sionisti, inclusa l’uccisione delle nostre anime e delle vite dei nostri figli, figlie, mariti, padri e fratelli, e la distruzione delle nostre case i cui muri sono stati costruiti con il nostro sudore. Soffriamo anche per lo sfollamento forzato e la separazione dalle nostre famiglie e dai nostri cari, per la violenza sessuale praticata contro di noi e per la violazione della nostra dignità. Soffriamo quotidianamente la fame e l’oppressione perché vediamo che i nostri feriti non ricevono cure mediche, i nostri pazienti non ricevono cure mediche e non trovano medicine, i nostri figli non trovano latte né cibo, e quel che è peggio è che i nostri martiri non hanno tombe per essere seppelliti.
Noi, altre donne, non rispettiamo alcuna decisione che pretende di tutelare le donne, la loro emancipazione o il loro accesso a posizioni decisionali e non ci fidiamo di coloro che le formulano, siano essi uomini o donne. Non ci fidiamo di quelle donne, né rispettiamo nessuna di quelle che siedono dietro i tavoli e promuovono gli usurpatori del nostro Paese e dei nostri diritti. Non abbiamo più molto da perdere, ma continueremo a difendere la nostra dignità e a sputare su tutte le decisioni e i risultati degli incontri internazionali e arabi che affermano falsamente di dare potere alle donne.
Faccio mia la Preghiera del patriarca di Gerusalemme, sperando che le sue parole vengano ascoltate e accolte.
Senza parole. Siamo tutti responsabili....se c'è ne laviamo le mani....complici!
Signore Padre d'amore, ti prego ascolta il grido di dolore di tutte queste anime innocenti che stamno pagando con la…
Una preghiera
Mi è insopportabile la morte di un solo bambino, di una sola donna, di un solo uomo, tanto più se…