Voci da Gaza: giorno 209 e 210

Duecentonovesimo e il duecentodecimo giorno della guerra genocida contro Gaza, 2 e 3 maggio 2024

La testimonianza di Zainab Al Ghonaimy, da Gaza sotto bombardamento e assedio

La maschera del brutto volto del fascismo e del razzismo sionista-americano è caduta di nuovo

Le notizie sono dominate da immagini di repressione fascista dei sit-in di studenti e studentesse nelle università americane, dove, sotto la protezione e la cura della polizia americana, gruppi sionisti attaccano i sit-in e disperdono con la forza il loro movimento. Sì, questo accade in un Paese che afferma di aderire alla democrazia.

Questo comportamento brutale è simile alle incursioni e agli attacchi compiuti dai coloni sionisti contro il nostro popolo, sotto la protezione dell’esercito israeliano, in Cisgiordania, dove il governo di guerra e coloro che lo appoggiano sostengono che lo Stato di Israele è l’unico stato democratico nelle sue vicinanze.

Se guardiamo alle forme e ai tipi di tortura all’interno delle carceri dell’occupazione sionista contro i detenuti arrestati e rapiti durante i raid nella città di Gaza e nel suo nord o nel Governatorato di Khan Yunis, o che sono stati rapiti ai checkpoint, così come quelli detenuti da anni, sia nella Striscia di Gaza che in Cisgiordania, corrispondono a ciò che è stato praticato dalle forze americane nel carcere di Guantánamo contro i detenuti.

In un blog di uno dei detenuti recentemente rilasciati, descrive a lungo i metodi di tortura a cui lui e altri sono stati sottoposti. Ha detto: “Consiglio ai giovani e agli anziani di non passare attraverso i posti di blocco dell’esercito sionista perché la morte è più misericordiosa dell’arresto”.

La stessa arroganza e cultura della giungla si ritrovano anche nel discorso dei leader dell’amministrazione americana, quando minacciano e ricattano i paesi del mondo affinché si sottomettano alla loro volontà, nel discorso dei leader del governo di guerra sionista, quando minacciano e promettono di non fermare l’aggressione alla Striscia di Gaza senza rispondere alle loro condizioni.

Questa è la realtà che si presenta oggi davanti agli occhi dei popoli e dei regimi del mondo. Sono cadute le maschere ed è diventato chiaro che i paesi coloniali non sono mai stati democratici in origine e non rispettano i diritti umani, compresi i diritti dei loro popoli. Alcuni paesi europei, e gli Stati Uniti d’America, praticano la repressione e l’arresto contro manifestanti che condannano i crimini di genocidio e chiedono al governo di guerra di fermare la sua aggressione. Tutti usano il terrorismo intellettuale contro coloro che si oppongono e li accusano facilmente di antisemitismo.

Allo stesso tempo, questi regimi indossano la maschera di una pecora gentile e chiedono l’ingresso di forniture alimentari nella Striscia di Gaza, con la pretesa di proteggere i civili. Con una mano ci offrono le briciole, con l’altra forniscono armi di distruzione e denaro al governo di guerra sionista, e continuano a svolgere il ruolo di colomba di pace nei negoziati per fermare l’aggressione, e il loro obiettivo è quello di arrivare ai prigionieri detenuti nella Striscia di Gaza, mentre non esitano a manifestare la loro approvazione per il completamento del piano di Netanyahu di invadere Rafah e per le conseguenze derivanti da esso. Il che significa altre vittime, la distruzione della città sulle teste degli sfollati che sono stati costretti dall’esercito sionista a trasferirsi mesi fa verso Rafah e ai quali hanno distrutto le case in altre città.

Il che vuole dire che un accordo di tregua non sarà raggiunto facilmente, se non con una maggiore pressione sugli interessi dei paesi coloniali affinché rispondano alle richieste dei loro popoli di porre fine al loro sostegno materiale e politico all’entità sionista finché non porrà fine ai suoi crimini contro il nostro popolo palestinese. Ciò avverrà nel prossimo futuro?

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