Il racconto di Zainab, da Gaza, sotto bombardamento e aggressione
Trentesimo giorno della guerra a Gaza, 5 Novembre 2023
Il brutale assedio nazi-sionista di Gaza si intensifica facendoci morire di fame: continuano a impedirci l’ingresso di cibo, pane e acqua
Un’estrema ansia attanaglia noi che ci troviamo a Gaza. L’assedio su di noi si fa sempre più stretto. Non soltanto un’assedio militare con carri armati, aerei e corazzate che tagliano fuori Gaza e il suo nord dai governatorati del sud, continuando a bombardare cittadine e cittadini con armi mortali e incendiari senza distinzione, ma in contemporanea da più di due settimane gli aerei hanno preso di mira la maggior parte delle panetterie a Gaza, distruggendole insieme ai generatori elettrici che azionavano le panetterie, affinché i sionisti neonazisti privassero la popolazione del principale alimento, il pane. Come avevano già fatto in precedenza distruggendo le infrastrutture e provocando il taglio delle condutture dell’acqua, l’ultima delle quali ieri sera quando hanno bombardato un serbatoio d’acqua nella zona di Tal Al Zaatar nel campo profughi di Jabalia.
Ieri sera mi sono spaventata quando ho aperto uno dei sacchetti del pane e ho scoperto che su alcune pagnotte aveva cominciato a formarsi la muffa. Avevo messo tre sacchetti di pane nel frigorifero. Li avevo comprati il giorno prima che il panificio accanto casa fosse bombardato. Avevo concordato con la mia amica di consumarlo con parsimonia per garantire ai suoi figli un pasto abbondante, ma sono rimasta frustrata nel vedere macchie di muffa su alcune pagnotte.
La mia amica mi ha detto: “Non perderemo il pane. L’abbiamo ottenuto con difficoltà”. Ha preso il resto dal frigorifero per controllarlo e abbiamo tirato un sospiro di sollievo quando abbiamo scoperto che il pane rimanente negli altri due sacchetti non era stato intaccato dalla muffa. Poi abbiamo tagliato le parti rovinate e messo il resto a scaldare nel forno. Abbiamo fritto anche un’altra parte. Sì, i bocconcini di pane sono diventati cari a Gaza, anche se hanno un po di muffa, riusciamo almeno a nutrire prima i bambini.
Fin dal mattino sono in ansia nel cercare di procurarmi la farina per poter fare il pane in casa. Ci riteniamo tra i fortunati ad aver ottenuto sette chilogrammi di farina per la quale abbiamo pagato tre volte il prezzo originale. Speriamo che ci bastino fino alla fine di questa aggressione.
La notte precedente era stata molto difficile e non riuscivo a dormire affatto, non a causa dei missili che ci cadevano addosso da tutte le direzioni, come ci siamo abituati ogni notte, ma piuttosto per ogni missile che cadeva, avevo paura che finisse la quantità di acqua potabile in casa, o che ci vengano tagliate
tutte le fonti di energia, e cosi non poter azionare più la pompa dell’acqua, o non avere più la possibilità di caricare i nostri cellulari e rimanere tagliati fuori dalla comunicazione con il mondo esterno, o di accendere un piccolo caricabatterie di notte. L’occupazione ha iniziato a bombardare i generatori di energia privati nelle strade, e in alcune aree ha preso di mira anche i pannelli solari per privare le persone, anche di qualsiasi mezzo alternativo per generare energia, per aiutare i cittadini a far funzionare qualsiasi dispositivo che potesse aiutarli a cucinare, infornare il pane o fornire illuminazione. Questo nemico vuole impedirci in tutti i modi di superare le varie forme di assedio che ci viene imposto.
Noi abitanti pazienti e restanti a Gaza siamo sottoposti a una morte lenta. Chi non viene ucciso dai proiettili incendiari e mortali, sarà ucciso dalla fame, dalla sete e dall’ansia. Ma abbiamo ancora la speranza che questa guerra e questo sporco massacro finiscano e che vivremo bene e con orgoglio.
Faccio mia la Preghiera del patriarca di Gerusalemme, sperando che le sue parole vengano ascoltate e accolte.
Senza parole. Siamo tutti responsabili....se c'è ne laviamo le mani....complici!
Signore Padre d'amore, ti prego ascolta il grido di dolore di tutte queste anime innocenti che stamno pagando con la…
Una preghiera
Mi è insopportabile la morte di un solo bambino, di una sola donna, di un solo uomo, tanto più se…