Di Aida Youth Center. Traduzione a cura di Bocche Scucite
Nelle prime ore di questa mattina, le forze di occupazione israeliane hanno fatto nuovamente irruzione nel Centro giovanile di Aida, questa volta non solo distruggendo e confiscando le nostre proprietà, ma anche utilizzando il nostro spazio per perpetrare la loro violenza e oppressione.
I soldati hanno radunato gli uomini del campo, distruggendo le loro case, e li hanno portati al Centro giovanile di Aida per interrogarli. All’interno del nostro centro, hanno strappato il sistema di telecamere di sicurezza in modo che i loro crimini non potessero essere registrati. Hanno minacciato e bendato gli uomini, hanno legato loro le mani e in un caso hanno persino rotto una gamba a un uomo.
Siamo sconvolti dal fatto che il nostro Centro, uno spazio sicuro nel campo profughi di Aida, venga usato per commettere questi crimini. Queste azioni sminuiscono anche di proposito il sollievo del cessate il fuoco e il rilascio di alcune persone della nostra comunità dalle carceri israeliane. Domenica scorsa, due donne del campo di Aida sono state tra quelle rilasciate nello scambio di prigionieri dopo quattordici mesi di detenzione amministrativa. Operazioni come quella di oggi mirano solo a terrorizzarci ulteriormente e a ricordarci che non esiste uno spazio sicuro per i palestinesi.
Oggi abbiamo riparato le porte e ripulito il nostro edificio per poter continuare il nostro lavoro di sostegno ai bambini e ai giovani del campo di Aida, a partire da domani mattina. Grazie per essere al nostro fianco e per sostenere la nostra capacità di ripresa.
[…] dalla “devastazione che si è dispiegata davanti agli occhi del mondo”. ( https://bocchescucite.org/difendere-la-dignita-e-la-presenza-del-popolo-di-gaza/ ) Mai così espliciti e rinunciando…
Grazie per il vostro coraggio Perché ci aiutate a capire. Fate sentire la voce di chi non ha voce e…
Vorrei sapere dove sarà l'incontro a Bologna ore 17, grazie
Parteciperò alla conferenza stampa presso la Fondazione Basso il 19 Mercoledì 19 febbraio. G. Grenga
Riprendo la preghiera di Michel Sabbah: "Signore...riconduci tutti all'umanità, alla giustizia e all'amore."