Articolo pubblicato originariamente su Parc e tradotto in italiano da Altro Mercato
Da Parc (Palestinian Agricultural Relief Committee)

Sotto l’occupazione israeliana condotta dal nuovo governo estremista di destra/fascista israeliano, che incoraggia la violenza contro i palestinesi, la lotta di resistenza del popolo palestinese diventa ogni giorno più impegnativa.
L’escalation della complessa situazione relativa alla sicurezza in Palestina è in corso dal 2022, e nel 2023 le condizioni continuano a peggiorare.
La popolazione palestinese continua a subire omicidi, arresti e distruzioni
Il 2022 è stato uno degli anni più mortali per i palestinesi e il 2023 sembra essere lo stesso giacché 65 palestinesi sono stati martirizzati nei primi 2 mesi dell’anno.
Dal 2022 ad oggi il numero dei martiri è arrivato a 365.
Sin dall’inizio del 2023, le forze israeliane hanno condotto una brutale campagna di incursioni e arresti.
Dall’inizio di quest’anno, l’occupazione israeliana ha arrestato centinaia di palestinesi inclusi uomini, bambini e donne, e hanno rilasciato più di 19 ordinanze di fermo amministrativo.
Costanti invasioni, attacchi e violazioni. Il 26 gennaio 2023, le forze militari israeliane hanno invaso il campo di Jenin e ucciso 9 palestinesi, tra cui una donna anziana. Anche il Campo di Aqabat Jabr, situato a sud-ovest del Governatorato di Gerico, è stato invaso due volte nel 2023, e Gerico
fu assediato per dieci giorni; 5 palestinesi furono martirizzati e decine furono i feriti.
Domenica 26 febbraio centinaia di coloni israeliani hanno aggressivamente
invaso la città di Huwara vicino al Governatorato di Nablus. Hanno attaccato i palestinesi civili, provocando un morto e incendiando decine di edifici e automobili. In seguito, le forze israeliane hanno imposto un blocco intorno a Nablus che sta diventando sempre più severo. Oltre a ciò, le invasioni della moschea di Al-Aqsa in Gerusalemme da parte di coloni violenti stanno diventando sempre più frequenti. Questo luogo è sacro e quindi di grande importanza per i palestinesi.
Conseguenze degli attacchi dei coloni israeliani nella città di Huwara vicino a Nablus:
Anche il Governatorato di Nablus, nel nord della Cisgiordania, è costantemente esposto a molteplici attacchi e assedi da parte delle forze israeliane. Nel febbraio 2023, le forze israeliane, pesantemente armate, hanno circondato una casa nella città vecchia di Nablus e hanno sparato munizioni e lacrimogeni in aree residenziali, provocando 10 martiri e più di 100 feriti.
Recente spietata risoluzione della Knesset israeliana:
La Knesset israeliana ha votato mercoledì 1\3\2023 per sostenere la legislazione riguardo alla pena di morte per i prigionieri palestinesi. Inoltre, i prigionieri stanno affrontando condizioni di vita brutali, viene limitato il loro accesso all’acqua, vengono alimentati con cibo di scarsa qualità, sono privati di adeguate cure mediche e sottoposti a molte altre pratiche disumane. Pertanto, i prigionieri palestinesi stanno pianificando delle azioni di protesta: hanno iniziato uno sciopero della fame come risposta collettiva ai regolamenti della prigione
In che modo le persone di tutto il mondo possono dare sostegno e solidarietà ai Palestinesi?
Utilizzare diverse piattaforme mediatiche per far giungere al grande pubblico
informazioni e notizie veritiere sulle ingiustizie e l’oppressione che i palestinesi subiscono
quotidianamente.
Fare pressione sui governi affinché condannino le pratiche disumane di Israele contro i palestinesi.
Sostenere coloro che sono danneggiati a causa di tali violazioni, fornendo loro assistenza medica o alimentare, aiutandoli nella ricerca di finanziamenti, in particolare in diversi campi profughi in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza.
A questo link una descrizione di Parc, partner storico di altromercato.
In Italia si fa costantemente molta confusione sull’apartheid israeliana, parlandone o scrivendone come se questa riguardasse solo i territori palestinesi (e siriano il Golan!) occupati militarmente dal 1967, mentre essa unitariamente ed organicamente riguarda anche quelle aree che furono “assegnate” (con gesto colonialista) dall’ONU nel 1947 e quelle conquistate da Israele con la guerra arabo-israeliana del 1949. Il tutto ha i connotati tipici di una colonia d’insediamento, che per propria natura tende a sostituire la popolazione autoctona con la propria, testimonianza di ciò la pulizia etnica incessantemente praticata da Israele da prima della propria nascita (si pensi al massacro di Deir Yassin) ad oggi.