Articolo pubblicato originariamente sulla pagina FB di Paola Caridi
Di Paola Caridi
Un atto di terrorismo. L’ennesimo atto di terrorismo, compiuto da Israele. Una strage di giornalisti.
L’ennesima strage di giornalisti. Cinque colleghi palestinesi di Gaza uccisi in una tenda, una tenda divenuta ufficio, redazione, luogo di lavoro, accanto all’ospedale al Shifa. Un’intera squadra di Al Jazeera. Questi i nomi dei colleghi: Anas al-Sharif Mohammed Qreiqeh, giornalisti, assieme ai cameraman Ibrahim Zaher, Mohammed Noufal and Moamen Aliwa.
Nella squadra di Al Jazeera, dunque, c’era Anas al Sharif, divenuto in questi 22 mesi il volto di Al Jazeera Arabi, la versione araba vista in tutta la regione. Lo era divenuto, lui giovane reporter, soprattutto dopo che le forze armate israeliane (non chiamatele IDF, forze di difesa, per favore) avevano preso di mira Wael al Dahdouh, il capo dell’ufficio di corrispondenza di al Jazeera.
Anas al Sharif, divenuto suo malgrado il volto dell’unica tv che trasmette da Gaza con la forza di un network internazionale. Anas al Sharif, che ha documentato quotidianamente il genocidio, e negli ultimi mesi il crimine di affamare e assetare la popolazione di Gaza compiuto da Israele. Il suo assassinio si inserisce nella sequenza messa in atto da Israele: silenziare chi testimonia il genocidio, silenziare chi denuncia occupazione e violazione. Nel caso di Al Jazeera, i casi più noti sono quelli degli omicidi di Shireen Abu Akleh, Hossam Shabat e ora Anas al Sharif, uniti al tentato omicidio di Wael Dahdouh. Ma la lista è fatta di oltre 230 giornalisti palestinesi di Gaza. Quelli che stanno salvando il giornalismo di tutto il mondo.
Mentre il premier Bibi Netanyahu riceve i giornalisti internazionali promettendo briciole, con l’altra mano fa uccidere i nostri colleghi palestinesi a Gaza. Noi dove siamo? Con chi siamo? Chi stiamo difendendo? Forse è il caso di chiedere perdono ai giornalisti palestinesi.
[…] dalla “devastazione che si è dispiegata davanti agli occhi del mondo”. ( https://bocchescucite.org/difendere-la-dignita-e-la-presenza-del-popolo-di-gaza/ ) Mai così espliciti e rinunciando…
Grazie per il vostro coraggio Perché ci aiutate a capire. Fate sentire la voce di chi non ha voce e…
Vorrei sapere dove sarà l'incontro a Bologna ore 17, grazie
Parteciperò alla conferenza stampa presso la Fondazione Basso il 19 Mercoledì 19 febbraio. G. Grenga
Riprendo la preghiera di Michel Sabbah: "Signore...riconduci tutti all'umanità, alla giustizia e all'amore."