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Mercoledì le autorità israeliane hanno demolito tutte le strutture nel villaggio beduino palestinese di Araqib, nel deserto del Negev, per la 182esima volta consecutiva, sfollando i suoi residenti.
Questa è stata la prima volta che le autorità israeliane hanno demolito il villaggio dall’inizio dell’anno in corso. La precedente demolizione è avvenuta il 17 dicembre 2020.
Secondo fonti locali, le forze di polizia israeliane con i bulldozer hanno fatto irruzione nel villaggio e hanno devastato tutto.
Di conseguenza, dozzine di cittadini beduini, compresi bambini, donne e anziani, sono rimasti senzatetto e soffriranno per il clima rigido del deserto per un po’, prima di poter avere di nuovo nuove case improvvisate.
I residenti di Araqib vivono in un costante stato di paura perché si aspettano la demolizione del loro villaggio in qualsiasi momento ogni volta che ricostruiscono le loro case dopo le demolizioni.
Tuttavia, tale politica israeliana arbitraria, criminale e disumana di demolizione, sradicamento e spostamento aumenterà solo la determinazione e l’adesione dei residenti alla loro terra e al loro villaggio, anche se Israele li demolirà migliaia di volte.
Al-Araqib è uno dei tanti villaggi beduini nel deserto del Negev, che sono “non riconosciuti” da Israele. La demolizione di al-Araqib e di altri villaggi nel Negev è una politica israeliana sistematica volta a espellere la popolazione nativa dal Negev e trasferirla in aree a zone governative per aprire la strada all’espansione e alla costruzione di insediamenti per le comunità ebraiche.
[…] dalla “devastazione che si è dispiegata davanti agli occhi del mondo”. ( https://bocchescucite.org/difendere-la-dignita-e-la-presenza-del-popolo-di-gaza/ ) Mai così espliciti e rinunciando…
Grazie per il vostro coraggio Perché ci aiutate a capire. Fate sentire la voce di chi non ha voce e…
Vorrei sapere dove sarà l'incontro a Bologna ore 17, grazie
Parteciperò alla conferenza stampa presso la Fondazione Basso il 19 Mercoledì 19 febbraio. G. Grenga
Riprendo la preghiera di Michel Sabbah: "Signore...riconduci tutti all'umanità, alla giustizia e all'amore."