tratto da: https://www.remocontro.it/2021/01/23/sulla-rotta-balcanica-dei-profughi-sodalizio-illegale-fra-italia-slovenia-e-croazia/
Remocontro 23 Gennaio 2021
Mentre ci si indigna per la tragedia bosniaca, un tribunale italiano dice chiaro che sui respingimenti alla nostra frontiera, «l’Italia, la Slovenia e la Croazia hanno messo in piedi , un meccanismo illegale di respingimenti dei migranti. E il Viminale non poteva non sapere» . Non lo dice qualche interlocutore umanitario prevenuto, ma la nostra magistratura.

L’ipocrisia dell’Ue sui migranti a Lipa
Una piccola vicenda personale per scoprire il ‘mostro’. Mahmood, cittadino pachistano in fuga dal suo paese per le persecuzioni subite a causa del suo orientamento sessuale. Mahmood era stato uno dei tanti richiedenti asilo respinti con la forza dall’Italia e poi finiti in mezzo alle nevi della Bosnia. L’avvocato Gianfranco Schiavone, avvocato dell’Associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione spiega al Foglio i passaggi cruciali dell’ordinanza con cui il Tribunale di Roma lo scorso 18 gennaio ha stabilito come, nel caso di Mahmood, il nostro governo abbia violato la legge.
Anzi, no, Tutte le leggi che poteva violare: Costituzione, Carta dei diritti fondamentali dell’Ue e accordo bilaterale con la Slovenia»
Dalla Grecia a Lipa e Trieste gli ostacoli Ue
Illegalità premeditata. Per il Tribunale di Roma, il nostro governo ha violato le leggi, «con l’obiettivo premeditato di “aggirare il diritto d’asilo”», dice Schiavone, perché non ha permesso a Mahmood – e come a lui anche a molti altri migranti – di «avvalersi di un diritto fondamentale, cioè quello di presentare domanda di asilo». Secondo il tribunale, «il ministero era in condizioni di sapere che la riammissione in Slovenia avrebbe comportato a sua volta il respingimento in Bosnia nonché che i migranti sarebbero stati soggetti a trattamenti inumani».
Per questo, il Viminale è stato condannato al pagamento delle spese processuali e a garantire che il ricorrente possa presentare la sua domanda d’asilo.
Nel 2020 +423% di respingimenti
La storia del giovane pachistano non è isolata, se si pensa che nel 2020 le persone respinte al confine italo-sloveno sono state molte più di un migliaio, con un aumento del 423% rispetto al 2019. E testimoniano come la violazione del diritto internazionale e del diritto europeo siano la prassi e che di fatto poco o nulla è cambiato dai tempi del ministero salviniano. Ma soprattutto, la sentenza del tribunale di Roma impone di guardare le immagini cruente che oggi ci arrivano dalla Bosnia, con migliaia di persone intrappolate nel gelo e nella neve, sapendo che una parte di ciò è anche responsabilità nostra.
Allarme rosso per i profughi in Bosnia
L’Italia che scarica alla Slovienia che scarica alla Croazia che dopo un po’ di botte, rispedisce in Bosnia, a crepare nel gelo di quelle montagne. Sulla cosiddetta rotta balcanica, battuta dal freddo e con il rischio Covid, operano la Croce Rossa, la Caritas e altre organizzazioni umanitarie che denunciano l’estrema gravità delle condizioni dei profughi che provengono da Paesi quali Pakistan, Afghanistan, Iraq, Iran e Siria, dove c’è guerra e miseria. Tutti col diritto di chiedere asilo. Se qualcuno volesse rispettare le leggi internazionali e li ascoltasse.
Scontri ed emergenza sanitaria
Il freddo intenso di questa stagione sta provocando infezioni respiratorie e c’è urgente bisogno che anche a queste persone giungano i vaccini contro il coronavirus. A tutto questo si aggiungono le tensioni che scoppiano giornalmente tra migranti e forze dell’ordine. Teatro delle violenze il centro ‘Blazuj’, nelle vicinanze della capitale bosniaca, dove sono attualmente alloggiate in maniera assolutamente precaria più di tremila persone. Situazione disumana ed assieme esplosiva, tanto da far muovere il Consiglio d’Europa, in Bosnia-Erzegovina dal 24 al 30 gennaio.
Tensioni con la precarietà locali
Questa situazione grave sta impattando su una comunità rurale che è già molto provata dalle condizioni economiche molto difficili. Una bomba sociale dimenticata per troppo tempo, quando la rotta balcanica è ormai una delle strade migrazioni più frequentate assieme rischiose per ostilità umana. Rischio contagi da Covd, e vaccino manco e pensarlo visto che prima mancano riparo, letto e cibo.
Il Papa: giornalisti, consumate la suola delle scarpe
Un invito ad andare a vedere, a «stare con le persone, ascoltarle, raccogliere le suggestioni, tornare a consumare la suola delle scarpe, uscire dalla presunzione del già saputo per cercare di capire quel che succede davvero. Contro il rischio di un appiattimento dell’informazione, giornali fotocopia o notiziari tv e radio e siti web sostanzialmente uguali, dove il genere dell’inchiesta e del reportage perdono spazio e qualità a vantaggio di una informazione preconfezionata, di palazzo, autoreferenziale, che sempre meno riesce a intercettare la verità delle cose e la vita concreta delle persone, e non sa più cogliere né i fenomeni sociali più gravi né le energie positive che si sprigionano dalla base della società».
Sulla rotta balcanica dei profughi, «sodalizio illegale fra Italia, Slovenia e Croazia»
Faccio mia la Preghiera del patriarca di Gerusalemme, sperando che le sue parole vengano ascoltate e accolte.
Senza parole. Siamo tutti responsabili....se c'è ne laviamo le mani....complici!
Signore Padre d'amore, ti prego ascolta il grido di dolore di tutte queste anime innocenti che stamno pagando con la…
Una preghiera
Mi è insopportabile la morte di un solo bambino, di una sola donna, di un solo uomo, tanto più se…