«L’idea mi è venuta a novembre del 2023, qualche settimana dopo l’ultimo attacco israeliano su Gaza. Ho guardato le marche dei prodotti che consumiamo ogni giorno (di bevande, cibi o vestiti) e ho visto quanto queste marche siano connesse, direttamente o indirettamente, ai sistemi di oppressione. Non sono mai stato un grande bevitore di soda ma ho realizzato che la Cola è ovunque. È un simbolo di divertimento, della vita di tutti giorni, degli incontri sociali. E se lo prendessimo e lo trasformassimo in un strumento di giustizia?» ha detto a Domani Osama Qashoo, fondatore della Gaza Cola. «Gaza Cola è nata come un piccolo simbolo, un prodotto semplice alla portata di tutti ma che porta un messaggio potente. Decentralizza l’azione, permette a chiunque, con qualsiasi budget, di dire: sono parte della ricostruzione di un ospedale a Gaza. Anche se bevi una sola lattina, tu stai partecipando a un movimento di giustizia più ampio» ha spiegato Osama Qashoo.

Gaza Cola è una bevanda in lattina che imita per forma, colore e nome la più celebre Coca Cola. Prendere come riferimento una bevanda simbolo della globalizzazione e del consumismo e creare un prodotto speculare ma intriso di significati diametralmente opposti è stato, come racconta Qashoo, uno degli aspetti più difficili del progetto Gaza Cola.