Rappresaglie dei coloni contro villaggi palestinesi dopo l’attacco palestinese contro una colonia israeliana

Articoli pubblicati originariamente su Pagine Esteri

 Continuano le azioni di rappresaglia contro i villaggi palestinesi dopo l’uccisione ieri in Cisgiordania di quattro coloni israeliani in un attacco armato compiuto da due palestinesi in una stazione di servizio presso l’insediamento coloniale di Eli. I palestinesi riferiscono dell’uccisione di 27enne, Omar Qatin, durante un raid punitivo nel villaggio di Turmusaya (Ramallah) dove circa 400 coloni, secondo quanto riferito dalle autorità comunali, hanno dato o tentato di dare alle fiamme 60 automobili e 30 edifici.

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Non è chiaro dalle testimonianze locali se a colpire Qatin siano stati spari partiti da coloni israeliani o da soldati intervenuti contro le proteste palestinesi. Altri tre palestinesi sono stati feriti da proiettili.

Gruppi di coloni israeliani provenienti dagli insediamenti più “ideologici”, quindi legati all’estrema destra religiosa, hanno lanciato attacchi a ripetizione contro Huwara, Luban Sharqia e altri villaggi palestinesi per vendicare i quattro uccisi nella stazione di servizio provocando, stando al ministero della sanità palestinese, decine di feriti. Secondo un calcolo ufficioso sono state date alle fiamme nelle ultime ore almeno 120 auto palestinesi.

Lo scorso febbraio centinaia di coloni attuarono una ampia punizione collettiva contro Huwara e i suoi sobborghi uccidendo un palestinese e provocando danni ingenti ad abitazioni e proprietà. Anche in quel caso furono date alle fiamme dozzine di automobili.

Sadil Naghnegah

Intanto questa mattina si è spenta in ospedale Sadil Naghnegah, la 15enne palestinese ferita da un proiettile mentre era a casa durante l’incursione due giorni fa di reparti dell’esercito israeliano nella città di Jenin. Colpita alla testa, la ragazza era stata dichiarata cerebralmente morta dai medici già al suo arrivo all’ospedale. Con la sua morte sale a 7 il bilancio di vittime palestinesi del raid a Jenin.

In Israele tra ieri sera e oggi si sono svolti i funerali di Nachman Mordoff, Elisha Anteman, entrambi di 17 anni, di Harel Masood, 21 anni, e del 64enne Ofer Fayerman, i quattro coloni rimasti uccisi nell’attacco armato di ieri in Cisgiordania.

NABLUS. Due palestinesi armati uccidono quattro coloni israeliani

Due palestinesi armati sono entrati in un ristorante vicino la pompa di benzina dell’insediamento illegale di Eli, nei pressi di Nablus, nella Cisgiordania occupata e hanno aperto il fuoco, uccidendo 4 coloni israeliani e ferendone altrettanti. Uno dei due uomini armati è stato ucciso sul posto, a quanto pare per mano di un colono israeliano. Fonti non ufficiali fanno sapere che anche il secondo palestinese sarebbe stato ucciso nei pressi di un villaggio non lontano.

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L’attacco avviene il giorno dopo il raid israeliano che a Jenin ha fatto 6 morti e 91 feriti, tra cui bambini, tra i palestinesi: Israele ha attaccato anche dal cielo utilizzando gli elicotteri da combattimento, cosa che in Cisgiordania non avveniva da quasi 20 anni. Il movimento politico religioso Hamas, attraverso il suo portavoce Hazem Qassem, ha dichiarato che l’attacco armato è una risposta ai crimini israeliani compiuti ieri a Jenin.

L’attacco israeliano del 19 giugno nella città palestinese di Jenin

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha convocato con urgenza un consiglio di sicurezza. L’estrema destra al governo del Paese chiede una operazione su vasta scala per smantellare la resistenza armata palestinese. Un’operazione del genere impegnerebbe per giorni, forse settimane, l’esercito israeliano e i suoi mezzi, in un’opera di rastrellamento all’interno delle città palestinesi della Cisgiordania che porterebbe con sé un pesante tributo di sangue. Pagine Esteri

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