Articolo pubblicato originariamente sul Fatto Quotidiano
Di F. Q.
È morta nemmeno due giorni dopo essere arrivata in Italia. Troppo grave il suo stato di malnutrizione. Si chiamava Marah Abu Zuhri aveva 20 anni e faceva parte del gruppo di palestinesi evacuati da Gaza e portati nel nostro Paese per ricevere le cure necessarie. Trattamenti sanitari salvavita impossibili da avere nella Striscia, dove manca tutta: cibo, acqua, medicine e dispositivi medici.
“La paziente era estremamente defedata”, ha spiegato in serata la professoressa Sara Galimberti, direttrice dell’Unità operativa di ematologia dell’Aou Pisana, “in condizioni di completo allettamento pure avendo 19 anni, questa non è una situazione in cui versava da qualche giorno ma da molto tempo. Una condizione dovuta ad una malattia probabilmente sottostante, misdiagnosticata o mai diagnosticata. Marah aveva diversi parametri alterati di tipo coagulativo ma anche proteine molto basse e per questo abbiamo subito fatto una consulenza col nutrizionista e iniziato subito una nutrizione ipercalorica ad hoc”. In un primo momento, ha aggiunto Galimberti, si era ipotizzata “una leucemia acuta molto grave”: “Ma dopo le opportune indagini, abbiamo dimostrato che non ce l’avesse. Abbiamo per quella notte iniziato una terapia ad hoc che però abbiamo subito sospeso quando abbiamo avuto i risultati dei test citofluorimetrici molecolari, dei test specifici per diagnosticare la malattia”. Nel pomeriggio di Ferragosto, intorno alle 14,45 le condizioni della ragazza sono precipitate. “La saturazione dell’ossigeno è peggiorata, il medico di guardia ha attivato il rescue team e la rianimatrice l’ha intubata ma è andata in arresto cardiaco. Marah è morta per una crisi respiratoria acuta ed arresto cardiaco”. La giovane palestinese era arrivata da Gaza con la madre presente in reparto al momento del decesso. La famiglia non ha autorizzato l’autopsia. “Per la loro religione il riscontro post mortem è una problematica importante”, ha concluso Galimberti, “questo non avrebbe cambiato la realtà dei fatti e così abbiamo deciso tutti insieme di accondiscendere a questa richiesta”.
La ragazza era atterrata a Pisa nella notte tra il 13 e il 14 agosto a bordo di un C130J dell’Aeronautica militare, partito da Eilat, nel Sud di Israele, e giunto allo scalo della 46esima brigata aerea insieme ad altri pazienti palestinesi e ai loro familiari. La giovane, accompagnata dalla madre, era stata trasferita d’urgenza a Cisanello subito dopo l’arrivo in Italia. Le sue condizioni, fin dal momento del ricovero, erano apparse disperate a causa della grave malnutrizione e del profondo deperimento organico in cui versava.
“Profondo dolore” unito “alla solidarietà di tutti i cittadini toscani alla famiglia” sono stati espressi dal presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani. “Il sistema sanitario regionale con il proprio personale, che ringrazio – ha affermato Giani – sarà sempre in prima fila per garantire massimo sostegno a favore della popolazione di Gaza”. Per il presidente del Consiglio regionale, Antonio Mazzeo, “Marah non è morta di malattia, ma è stata uccisa dalla fame: a 20 anni si dovrebbe ridere, correre incontro ai sogni, perdersi e ritrovarsi nelle passioni, nei desideri, nell’amore, ma lei ha dovuto combattere contro l’arma più crudele, ovvero la privazione del pane, dell’acqua, del diritto alla vita”.
L’operazione di evacuazione sanitaria è stata condotta dal ministero degli Esteri, insieme a quello della Difesa e dell’Interno, in collaborazione con l’Organizzazione mondiale della sanità. In tutto sono state portate in Italia da Gaza circa 120 persone, tra le quali 31 bambini gravemente feriti da schegge e bombardamenti e in condizioni di salute molto gravi. Secondo la Farnesina è stata la “più grande operazione di evacuazione sanitaria fra quelle realizzate da gennaio 2024”. Il convoglio umanitario ha incluso tre voli speciali messi a disposizione dall’Aeronautica militare, atterrati a Ciampino, Pisa e Linate.
[…] dalla “devastazione che si è dispiegata davanti agli occhi del mondo”. ( https://bocchescucite.org/difendere-la-dignita-e-la-presenza-del-popolo-di-gaza/ ) Mai così espliciti e rinunciando…
Grazie per il vostro coraggio Perché ci aiutate a capire. Fate sentire la voce di chi non ha voce e…
Vorrei sapere dove sarà l'incontro a Bologna ore 17, grazie
Parteciperò alla conferenza stampa presso la Fondazione Basso il 19 Mercoledì 19 febbraio. G. Grenga
Riprendo la preghiera di Michel Sabbah: "Signore...riconduci tutti all'umanità, alla giustizia e all'amore."