Articolo pubblicato originariamente su Wired
Mikeno risulta essere l’unica imbarcazione entrata nelle acque davanti alla Striscia di Gaza, anche se per ora non si hanno altre informazioni. Il governo italiano ha attivato l’Unità di Crisi per seguire la situazione
Alle ore 15.00 del 2 ottobre 2025, le operazioni israeliane contro la Global Sumud Flotilla sono in fase conclusiva. La Marina israeliana ha dichiarato di aver completato le operazioni in mare e di aver trasferito gli attivisti nel porto di Ashdod e da lì saranno spostati nel carcere di Ketziot, nel deserto del Negev, dove saranno identificati: chi rifiuterà l’espulsione rischia un processo per ingresso illegale davanti a un tribunale speciale. Le operazioni hanno coinvolto circa 600 agenti e l’uso di 16 navi da guerra israeliane. Le imbarcazioni della Flotilla sono state abbordate a circa 50 miglia nautiche da Gaza, in acque internazionali, con l’impiego di droni e idranti.
Che fine ha fatto la Mikeno?
Una delle imbarcazioni, la Mikeno, è riuscita a entrare nelle acque davanti alla Striscia di Gaza, staccandosi dal resto della flottiglia e superando il primo abbordaggio condotto dalla marina israeliana. Tuttavia, la Mikeno ha perso il contatto con il sistema di tracciamento e non sono disponibili ulteriori informazioni sul suo stato attuale, secondo alcune fonti sarebbe stata abbordata già stamattina. Oltre alla Mikeno, un’altra imbarcazione la Marinette, risulterebbe ancora in navigazione, tuttavia il sito di tracciamento delle imbarcazioni è attualmente fuori uso. La Global Sumud Flotilla ha confermato che la Marinette, bandiera polacca, è ancora connessa tramite Starlink e in comunicazione, con sei passeggeri a bordo.
Secondo il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, gli italiani fermati sono 40, tutti in buone condizioni. Il governo italiano ha attivato l’Unità di Crisi e l’Ambasciata a Tel Aviv per seguire la situazione. Gli attivisti italiani fermati sono stati trasferiti in centri di detenzione a Ashdod e possono scegliere tra l’espulsione volontaria immediata o la detenzione in attesa di rimpatrio forzato. Secondo Tajani, chi accetta l’espulsione potrebbe tornare in Italia già domani, venerdì 3 ottobre.
Proclamato lo sciopero generale per il 3 ottobre
In Italia, oltre alle manifestazioni già in corso a Milano, Napoli e Roma, è stato proclamato uno sciopero generale per domani, venerdì 3 ottobre, in solidarietà con la Flotilla e contro le operazioni israeliane, che interesserà trasporti e altri settori, con possibili forti disagi su scala nazionale. Oggi, giovedì 2 ottobre, è prevista invece una manifestazione a Napoli in piazza Mercato alle 18, organizzata dalla Rete Napoli per la Palestina. Inoltre, questa sera alle 21 è previsto un flash mob di sostegno e solidarietà con i palestinesi e gli attivisti della Flotilla in almeno 243 ospedali italiani, organizzato dalle reti #DigiunoGaza e Sanitari per Gaza.
Nel frattempo, 45 imbarcazioni civili sono salpate da Arsuz, una località nel sud-est della Turchia, con l’obiettivo di dare sostegno alla Global Sumud Flotilla. Le imbarcazioni, con a bordo attivisti che sventolano bandiere turche e palestinesi, si stanno dirigendo verso il Mediterraneo orientale per unirsi alla missione umanitaria.
Le paorle del ministro Tajani
Gli attivisti già intercettati sarebbero stati trasferiti al porto di Ashdod, nel sud di Israele, come era accaduto a luglio con la missione della Freedom Flotilla Coalition. Da lì, secondo il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, i fermati (compresi 22 cittadini italiani) sarebbero stati portati in un centro di identificazione e detenzione. Tajani ha spiegato che gli italiani saranno espulsi tra lunedì e martedì prossimi, probabilmente non con voli diretti per l’Italia, ma verso altre capitali europee, come Madrid e Londra. Chi non accetterà il rimpatrio immediato, invece, rischia di dover comparire davanti a un tribunale militare israeliano, per poi essere comunque espulso. Il governo italiano non si farà carico del voli di rientro.
Tra i fermati ci sono anche esponenti politici: l’europarlamentare Benedetta Scuderi (Alleanza Verdi e Sinistra) e il senatore Marco Croatti (Movimento 5 stelle), che si trovavano sulla barca Morgana. Entrambi sono già ad Ashdod, e venerdì è prevista la prima visita consolare.
Sul fronte mediatico, la Flotilla ha cominciato a pubblicare i nomi e i video dei partecipanti arrestati, per la prima volta resi noti integralmente. Intanto, il canale YouTube della missione ha ripreso a trasmettere immagini dalla Fair Lady: a bordo si vede del fumo e alcuni attivisti, mentre viene segnalato un guasto al motore. Secondo il Times of Israel, almeno quattro imbarcazioni avrebbero avuto problemi tecnici indipendenti dall’operazione militare.
Nel frattempo, in molte città italiane e internazionali (Barcellona, Parigi, Berlino tra tutte) sono in corso manifestazioni di solidarietà con la Flotilla. Per domani, venerdì 3 ottobre, in Italia, è stato convocato un sciopero generale a sostegno della missione.
[…] dalla “devastazione che si è dispiegata davanti agli occhi del mondo”. ( https://bocchescucite.org/difendere-la-dignita-e-la-presenza-del-popolo-di-gaza/ ) Mai così espliciti e rinunciando…
Grazie per il vostro coraggio Perché ci aiutate a capire. Fate sentire la voce di chi non ha voce e…
Vorrei sapere dove sarà l'incontro a Bologna ore 17, grazie
Parteciperò alla conferenza stampa presso la Fondazione Basso il 19 Mercoledì 19 febbraio. G. Grenga
Riprendo la preghiera di Michel Sabbah: "Signore...riconduci tutti all'umanità, alla giustizia e all'amore."