Articolo pubblicato su Palestine Chronicle. Traduzione a cura di Veronica Bianchini per Bocche Scucite
Foto di copertina: Il Binnenhof olandese all’Aia. (Foto: via Wikipedia)
Il partito Nuovo contratto sociale (Nieuw Sociaal Contract, NSC) ha abbandonato il governo di transizione olandese in segno di protesta per il suo rifiuto a imporre sanzioni contro Israele per il genocidio commesso a Gaza.
Tutti i membri del governo olandese appartenenti al partito Nuovo contratto sociale (NSC) si sono dimessi all’indomani delle dimissioni rassegnate dal ministro degli Esteri Kaspar Veldkamp per protestare contro il rifiuto opposto dal governo all’emanazione di sanzioni contro Israele per la guerra mossa a Gaza a partire dall’ottobre del 2023 e tuttora in corso.
Secondo la televisione NOS, i membri dimissionari del governo sono il vice primo ministro ad interim, i ministri dell’Interno e dell’Istruzione, il ministro della Salute e altri quattro membri del gabinetto. Essi hanno agito in solidarietà con Veldkamp, che ha abbandonato l’incarico citando profonde divisioni all’interno del gabinetto sulle sanzioni contro Israele per la guerra contro Gaza e l’espansione degli insediamenti.
“Il governo non ha sostenuto l’adozione di ulteriori misure significative contro Israele”, ha spiegato Veldkamp, secondo i media olandesi, aggiungendo di aver incontrato una resistenza ostinata all’interno del gabinetto.
Le dimissioni evidenziano una mancanza di consenso all’interno della leadership olandese su come rispondere all’attacco e al blocco di Israele su Gaza che hanno causato una carestia e decessi in massa tra civili.
Il Partito Popolare per la Libertà e la Democrazia (VVD) ha criticato aspramente la decisione definendola irresponsabile. “L’NSC si definisce il partito del buon governo”, ha affermato in una dichiarazione, “ma mentre i colloqui erano ancora in corso ha scelto di abbandonare il tavolo creando il caos”. Il partito ha preferito non entrare nello specifico del dibattito sviluppatosi in seno al gabinetto sulle possibili misure da adottare contro Israele.
Il governo olandese era già caduto il 3 giugno, lasciando al potere un governo provvisorio che sarebbe dovuto restare in carica fino alla formazione di una nuova coalizione. Tale coalizione dovrebbe costituirsi dopo le elezioni che si terranno a ottobre, un processo che potrebbe protrarsi per mesi.
L’ondata di dimissioni mette in evidenza le crescenti divisioni che si profilano nella politica europea sulla linea da tenere rispetto alla guerra di Israele contro Gaza e la sua occupazione della Cisgiordania. Riflettono inoltre l’effetto generato dalle proteste di massa che hanno attraversato tutta l’Europa, spingendo i partiti a essere sempre più attenti a non alienarsi il favore dell’elettorato mostrandosi indifferenti alle sofferenze dei palestinesi.
(PC, AJA, media olandesi)

[…] dalla “devastazione che si è dispiegata davanti agli occhi del mondo”. ( https://bocchescucite.org/difendere-la-dignita-e-la-presenza-del-popolo-di-gaza/ ) Mai così espliciti e rinunciando…
Grazie per il vostro coraggio Perché ci aiutate a capire. Fate sentire la voce di chi non ha voce e…
Vorrei sapere dove sarà l'incontro a Bologna ore 17, grazie
Parteciperò alla conferenza stampa presso la Fondazione Basso il 19 Mercoledì 19 febbraio. G. Grenga
Riprendo la preghiera di Michel Sabbah: "Signore...riconduci tutti all'umanità, alla giustizia e all'amore."