Nel 75° anniversario della Nakba, patriarchi e capi delle Chiese a Gerusalemme chiedono una pace giusta e duratura

Articolo pubblicato originariamente su Wafa e tradotto dall’inglese dalla redazione di Bocche Scucite

In una dichiarazione che commemora il 75° anniversario della Nakba, o catastrofe palestinese, il Consiglio dei Patriarchi e dei Capi delle Chiese di Gerusalemme ha ribadito l’appello delle Chiese a lottare per una pace giusta e duratura in Terra Santa.

Leader della Chiesa in visita di solidarietà ai residenti palestinesi del quartiere di Sheikh Jarrah, minacciati di sfratto dalle loro case a vantaggio dei coloni ebrei.

Riconoscendo la commemorazione da parte delle nostre comunità del 75° anniversario della Nakba, insieme a quella dei loro concittadini palestinesi, il Consiglio dei Patriarchi e dei Capi delle Chiese di Gerusalemme ribadisce l’appello delle Chiese a lottare per una pace giusta e duratura per la nostra terra, la Terra Santa”, ha dichiarato il Consiglio in una nota.

“La nostra fede ci insegna che siamo tutti fratelli e sorelle in umanità e che dobbiamo unirci e lavorare insieme per raggiungere la pace, la tolleranza e la giustizia. Il cristianesimo ci ha insegnato che l’amore, la compassione e il rispetto reciproco sono la via per raggiungere la pace nel mondo, e questo è particolarmente applicabile alla nostra amata Terra Santa”.

“Preghiamo per tutti i membri delle nostre chiese e per il resto della popolazione della nostra terra ed esortiamo tutti a lavorare insieme per costruire un futuro migliore e più umano per tutti. Ricordiamo a tutti che la pace può essere raggiunta solo quando c’è equità e rispetto dei diritti umani e del diritto internazionale”.

Il Consiglio ha sottolineato che “la giustizia e la pace sono le chiavi della stabilità e della prosperità nella regione e dichiariamo la nostra disponibilità a lavorare con tutte le parti interessate per raggiungere questi nobili obiettivi”.

Ha invitato la comunità internazionale “a svolgere un ruolo maggiore nel sostenere la protezione delle nostre comunità e nel preservare i luoghi santi e le attuali regole dello ‘Status Quo’ sotto la Custodia Hashemita, così come nel cercare di raggiungere una pace permanente e giusta nella regione, basata sulla legittimità internazionale e sulle risoluzioni delle Nazioni Unite”.

E ha aggiunto: “La nostra amata Terra Santa è ‘la casa delle tre fedi’. Preghiamo Dio affinché ci conceda la saggezza necessaria per muoverci verso un futuro migliore e per garantire al popolo palestinese il diritto all’autodeterminazione, alla costruzione di uno Stato e alla prosperità, permettendo a tutti i popoli di questa Terra di vivere in pace, dignità e prosperità”.

Al-Nakba è il termine arabo che indica gli eventi del 1948, quando molti palestinesi furono sfollati dalla loro patria a causa della creazione del nuovo Stato di Israele.

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