Da Betlemme, Signore, la gioia di Natale raggiunge il mondo che si commuove pensando a Betlemme. Ma il cuore della nostra amata Palestina sta ancora subendo un vero genocidio. Ti sei fatto uomo per vivere con noi e cominciare a costruire il mondo che tu hai pensato, dove nessuno sia oppresso e tutti abbiano la gioia.
Da Betlemme e tutta la Cisgiordania il grido dei palestinesi cerca di raggiungere il mondo: “Non dimenticatevi di noi e fate pressione sui vostri governi perché fermino il massacro a Gaza e la pulizia etnica in Cisgiordania!”
Grazie Dio-con-noi, per la gioia che dovrebbe riempire i nostri cuori, ma a Gaza la gioia non c’è. Non ci può essere gioia se il genocidio non si è fermato e continuiamo a venir uccisi dalle bombe, dalla fame e dal freddo.
Da Gaza, Signore, la giustizia di Dio riempia tutta la terra devastata dalle guerre. Tu hai visto il massacro di più di settantamila persone, la distruzione di tutto: case, ospedali, scuole, luoghi di culto. E con l’inverno tu ci vedi tutti sotto le tende lacerate, esposti al vento e alla pioggia. Tu vedi le migliaia di prigionieri sotto tortura, le case demolite e le famiglie nelle strade insieme a migliaia di dispersi tra le macerie.
Grazie Dio-con-noi. Non c’è gioia quando la nostra terra viene occupata e colonizzata come mai prima d’ora. Dopo Gaza un grido sale proprio dai luoghi dove si è compiuto il mistero dell’Incarnazione.
Dal Campo dei Pastori, a Betlemme, i cristiani hanno letto il vangelo del Natale di fronte all’enorme insediamento di Har Homa ma quest’anno Israele ha approvato la costruzione di un nuovo avamposto illegale, a ridosso delle nostre case di Beit Sahour. Anch’io ti pregavo da lì alcuni anni fa: “La nostra gratitudine a Dio è più forte dell’arroganza dei nostri oppressori che vorrebbero privarci della gioia del Natale. Nessuna ci ruberà la nostra gioia e resteremo sempre nella nostra terra!” (10 Dicembre 2017)
Grazie Dio-con-noi, per la tua presenza che ci fa celebrare un Natale di speranza. Dona sollievo a chi muore di freddo e di fame e converti i nostri oppressori all’umanità.
Il canto degli Angeli quest’anno è rotto dal pianto di troppe persone che piangono e si affidano a te. Quest’anno la nostra preghiera è mutata: Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace giusta in Terra di Palestina!
Michel Sabbah, patriarca emerito di Gerusalemme, 20 dicembre 2025

[…] dalla “devastazione che si è dispiegata davanti agli occhi del mondo”. ( https://bocchescucite.org/difendere-la-dignita-e-la-presenza-del-popolo-di-gaza/ ) Mai così espliciti e rinunciando…
Grazie per il vostro coraggio Perché ci aiutate a capire. Fate sentire la voce di chi non ha voce e…
Vorrei sapere dove sarà l'incontro a Bologna ore 17, grazie
Parteciperò alla conferenza stampa presso la Fondazione Basso il 19 Mercoledì 19 febbraio. G. Grenga
Riprendo la preghiera di Michel Sabbah: "Signore...riconduci tutti all'umanità, alla giustizia e all'amore."