Global Sumud Flotilla intercettata: Israele blocca e abborda le navi

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AGGIORNAMENTI

È possibile seguire qui le barche della Flotilla

2 OTTOBRE

Ore 15.40

L’organizzazione per i diritti umani Adalah denuncia che: le autorità israeliane questa mattina hanno avviato le procedure di espulsione per gli attivisti della Global Sumud Flotilla, senza l’assistenza legale.  “Adalah ha ricevuto telefonate da partecipanti che segnalavano che le autorità per l’immigrazione hanno già iniziato a svolgere udienze sui loro ordini di espulsione e detenzione nel porto di Ashdod.  Questi procedimenti sono stati avviati senza preavviso ai loro avvocati e negando ai partecipanti l’accesso a un consulente legale. Ciò costituisce una grave violazione del giusto processo e una negazione dei diritti fondamentali dei passeggeri”. Le autorità israeliane hanno autorizzato con ore di ritardo l’ingresso dei 18 avvocati di Adalah nella struttura detentiva nel porto di Ashdod.

Ore 15.25 – L’intercettazione in acque internazionali della flottiglia che trasportava aiuti civili a Gaza da parte di Israele amplia il suo blocco illegale della Striscia, secondo l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani. “In quanto potenza occupante, Israele deve garantire cibo e forniture mediche alla popolazione nella misura del possibile, oppure accettare e facilitare piani di aiuti umanitari imparziali, consegnati rapidamente e senza ostacoli”, ha dichiarato il portavoce Thameen Al-Kheetan che ha inoltre invitato Israele a rispettare i diritti dei detenuti, incluso il diritto di contestare la legalità della loro detenzione.

Ore 15.15 – Almeno 45 palestinesi sono stati uccisi nella Striscia di Gaza dall’alba di oggi. Stamattina nove persone – quasi tutte donne – sono state uccise quando una casa è stata colpita dal fuoco israeliano a Deir el-Balah. Tre persone sono invece morte in un raid aereo su una tenda abitata da sfollati in città, secondo l’ospedale di Al-Aqsa. A nord della città di Gaza, i funzionari sanitari dell’ospedale al-Shifa hanno dichiarato di aver ricevuto un corpo e diverse persone ferite, aggiungendo che i membri dello staff hanno difficoltà a raggiungere il centro sanitario principale a causa dell’invasione di terra e dei pesanti bombardamenti israeliani.

Ore 15 – Quarantacinque imbarcazioni civili sarebbero partite nella tarda mattinata di oggi da Arsuz, una località nel sud est della Turchia a sud di Iskenderun, allo scopo di “dare sostegno alla Global Sumud Flotilla”. Lo riporta il quotidiano turco Sabah, pubblicando un video in cui si vedono decine di piccole imbarcazioni in mare con a bordo attivisti che sventolano bandiere turche e palestinesi.

Ore 14.30 – “Dopo che le forze navali di occupazione israeliane hanno intercettato illegalmente le imbarcazioni della Global Sumud Flotilla, un convoglio pacifico e non violento che trasportava cibo, latte in polvere, medicine e volontari da 47 paesi a Gaza, centinaia di partecipanti sono stati rapiti e, a quanto pare, portati a bordo della grande nave militare MSC Johannesburg”. Così la Global Sumud Flotilla. “Gli avvocati di Adalah, che rappresentano i partecipanti alla flottiglia presso le autorità israeliane – spiega la Gsf – hanno ricevuto aggiornamenti minimi e non sono stati informati se i circa 443 volontari della flottiglia, prelevati con la forza dalle loro imbarcazioni, arriveranno ad Ashdod, dove si prevede che saranno processati in regime di detenzione illegale”.

Ore 13.30 – Omer Shatz, esperto israeliano di diritto internazionale presso l’Università Sciences Po di Parigi sentito da Al Jazeera, afferma che, a differenza delle prigioni in cui in precedenza erano detenuti gli attivisti della flottiglia, questa volta coloro che sono stati catturati si trovano in una struttura di massima sicurezza. Shatz ha affermato che i circa 500 attivisti di Gaza potrebbero essere detenuti nel carcere di Ketziot, nel sud di Israele. Ketziot è una struttura di massima sicurezza che normalmente non ospita detenuti per “immigrazione”. Gli attivisti potrebbero essere trattenuti lì perché processare centinaia di persone sarebbe logisticamente difficile per Israele, ha affermato Shatz. Tuttavia, ha descritto Ketziot come un luogo noto per le sue dure condizioni. Di recente, alcuni funzionari israeliani, tra cui il ministro della Sicurezza nazionale di estrema destra Itamar Ben-Gvir , hanno avanzato la proposta di sottoporre i partecipanti alla flottiglia a una detenzione prolungata. “Ci sono serie preoccupazioni che gli attivisti possano essere trattati in modo più duro rispetto alle precedenti missioni della flottiglia”, ha affermato il gruppo israeliano per i diritti umani Adalah.

Ore 13.15 – Il Flotilla Tracker, il sito che mostra sui radar le posizioni di tutte le imbarcazioni in viaggio, prima di diventare irraggiungibile verso le 13 evidenziava che 4 imbarcazioni risultava ancora non intercettate: la turca Mikeno, che appariva vicina alla costa di Gaza, le due barche che forniscono supporto legale, la Shireen e la Summertime-Jong, che hanno puntato il timone verso Cipro e la Marinette che si trova più indietro rispetto alle altre. ancora distante dal punto di intercettazione.

Ore 13.00 – Il Ministero degli Esteri israeliano ha dichiarato sui social media che “La provocazione di Hamas-Flotilla Sumud è finita. Nessuno degli yacht della Flotilla è riuscito nel suo tentativo di entrare in una zona di combattimento attiva o di violare il legittimo blocco navale. Tutti i passeggeri sono sani e salvi. Stanno viaggiando sani e salvi verso Israele, da dove saranno espulsi in Europa. Un’ultima nave di questa provocazione rimane a distanza. Se si avvicinasse, anche il suo tentativo di entrare in una zona di combattimento attiva e violare il blocco navale verrebbe impedito”.

Ore 12.40 – Dall’alba almeno 20 persone sono state uccise in tutta la Striscia di Gaza, riferiscono fonti ospedaliere. Decine di palestinesi sono rimasti feriti anche negli attacchi israeliani concentrati nelle zone settentrionali e centrali di Gaza.

Ore 12.20 – “Chiediamo che i giornalisti attualmente detenuti arbitrariamente vengano immediatamente rilasciati al fine di poter svolgere il loro lavoro. A bordo della Flottilla vi erano numerosi giornalisti presenti per documentare gli eventi, tra cui diversi italiani. Anch’essi sono stati fermati dall’esercito israeliano in seguito agli abbordaggi illegali avvenuti in acque internazionali, in spregio di ogni regola del diritto”. Lo dichiara Carlo Bartoli, presidente nazionale dell’Ordine dei giornalisti, che aggiunge: “Anche per questo ribadiamo ancora una volta, insieme alle organizzazioni internazionali dei giornalisti, la richiesta di far entrare a Gaza la stampa internazionale per testimoniare quello che accade alla popolazione civile. Se la libertà di stampa non è uno slogan va garantita sempre e ovunque”.

Ore 12.00 – Il primo ministro della Malesia Anwar Ibrahim ha dichiarato di essere stato informato della detenzione di 23 malesi a bordo delle navi della flottiglia umanitaria da parte di commando israeliani. “Ancora una volta, sottolineo che le ingiustizie perpetrate dal regime israeliano devono essere fermate immediatamente. La Malesia non rimarrà in silenzio quando i diritti e la dignità del nostro popolo saranno calpestati”, ha affermato Anwar.
Il presidente del Sudafrica, Cyril Ramaphosa, afferma invece che la cattura da parte di Israele delle imbarcazioni della Global Sumud Flotilla è una “grave offesa” alla “solidarietà e al sentimento globale che mirano ad alleviare le sofferenze a Gaza”. Ramaphosa ha chiesto a Israele di rilasciare immediatamente i sudafricani presenti sulla flottiglia, tra cui il nipote di Nelson Mandela.

Ore 11.30 – Il governo israeliano intende rimpatriare tutti gli attivisti della Global Sumud Flotilla “con un unico provvedimento di espulsione coatta” a bordo di “due voli charter, lunedì 6 e martedì 7 ottobre, in due distinte capitali europee”. Lo ha riferito alla Camera il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, spiegando che le autorità israeliane “hanno chiesto Londra e Madrid perchè sedi del direttivo della Flotilla”.
Gli attivisti della Flotilla bloccati ieri dalle forze israeliane potrebbero essere rimpatriati su loro richiesta oppure detenuti per poi essere comunque espulsi. “Prima della partenza, anche sulla decisione delle eventuali pratiche da firmare, sono stati fatti degli specifici training: quindi gli equipaggi hanno avuto specifiche indicazioni. Il nostro compito – ha spiegato il team legale italiano – è quello di spingere per una via diplomatica affinché ci sia il rilascio immediato, insomma una sorta di rapida espulsione. Abbiamo avuto contatti con la Farnesina per chiedere la costituzione di una unità di crisi dell’ambasciata italiana”.

Ore 11.20 – Tra i detenuti delle forze israeliane figurano la parlamentare e coordinatrice del Bloco de Esquerda del Portogallo, Mariana Mortágua, che prima del sequestro ha incoraggiato i portoghesi a mobilitarsi per chiedere il rilascio di tutti i membri della flottiglia umanitaria e la fine del genocidio a Gaza. Il Bloco de Esquerda ha denunciato “l’illegalità” degli arresti in acque internazionali da parte di Israele e ha chiesto un’udienza urgente con il Presidente della Repubblica, Marcelo Rebelo de Sousa, e il Ministro degli Affari Esteri, Paulo Rangel. Le organizzazioni che sostengono la Palestina hanno indetto una manifestazione davanti all’ambasciata israeliana a Lisbona questo pomeriggio.

Ore 11.10 – Jaume Asens, uno degli avvocati della flottiglia, ha sottolineato che le navi della missione attaccate da Israele battevano bandiera europea. “L’Europa è stata attaccata”, ha dichiarato in un’intervista a RAC1, l’emittente radiofonica pubblica catalana. Asens ha spiegato che i membri dell’equipaggio saranno tenuti in isolamento per le prime 24 ore di detenzione. “Non potranno comunicare con nessuno. I loro cellulari sono stati gettati in acqua”, ha spiegato. “Sono accusati di ingresso illegale in Israele e non potranno tornare nel Paese per 10 anni”, ha aggiunto.

Ore 11.00 – Sono 39 le barche finora intercettate, afferma la sala di controllo a terra della Global Simud Flotilla. Molte sono ancora in navigazione obbligata, dunque il tracker le indica come in navigazione. Al momento, sono sicuramente ancora in navigazione solo tre barche, le due del team legale che si sono allontanate già ieri sera dall’area di intervento per preservare l’operatività degli avvocati e la Marinette, rimasta indietro. E’ giallo sulla Mikeno, la barca arrivata in acque palestinesi ma che è da tempo ferma a poche miglia dalle cose di Gaza.

Ore 10.45 – Almeno 17 palestinesi sono stati uccisi dall’alba nei continui attacchi dell’esercito israeliano, hanno riferito fonti mediche della Striscia. Tra le vittime ci sono quattro uomini che raccoglievano legna da ardere nei pressi del campo profughi di Bureij, nella Striscia di Gaza centrale. Un palestinese e sua moglie sono rimasti invece uccisi in un attacco di droni israeliani su un’abitazione sempre a Bureij.

Ore 10.35 – Gli avvocati a bordo delle navi della flottiglia stanno documentando le violazioni del diritto internazionale umanitario e marittimo da parte di Israele. Le azioni illegali della marina israeliana saranno poi trasmesse alla Corte internazionale di giustizia delle Nazioni Unite.

Ore 10.30 – Il ministero degli esteri della Spagna, ha convocato l’incaricata di affari di Israele, il massimo rappresentante dell’ambasciata israeliana nel Paese: l’ambasciatore è stato ritirato da Tel Aviv in seguito all’annuncio del riconoscimento dello stato palestinese.

Ore 10.25 – Un numero non precisato di passeggeri delle navi della Flotilla intercettate e bloccate dalla Marina militare è già al porto di Ashdod. Lo riferiscono a Pagine Esteri fonti locali ben informate, aggiungendo che le persone al momento vengono interrogate e registrate dalle autorità israeliane.

Ore 10.15 – La ministra del lavoro e vice primo ministro spagnola, Yolanda Díaz, ha condannato il raid israeliano definendolo “un crimine contro il diritto internazionale” e ha chiesto l’immediato rilascio delle persone arrestate. Scrivendo su Bluesky, Díaz ha aggiunto: “L’Ue deve interrompere immediatamente le relazioni con Israele”. Il Ministero degli Esteri spagnolo ha rilasciato un comunicato ieri sera, sottolineando che la flottiglia è “un’iniziativa pacifica e umanitaria della società civile” . La dichiarazione concludeva: “La Spagna continuerà a chiedere la fine della guerra a Gaza, l’invio massiccio di aiuti umanitari, il rilascio di tutti gli ostaggi israeliani e l’attuazione della soluzione dei due Stati: Palestina e Israele, che vivano fianco a fianco in pace e sicurezza”. Anche il Brasile, la Turchia e il Pakistan hanno condannato il raid.

Ore 10. Una foto diffusa da utenti di X mostra Greta Thunberg e altri attivisti della GSF dopo essere stati presi in mare dai militari israeliani e portati con la forza ad Ashdod.

ore 9.55 – Almeno 13 imbarcazioni della Global Sumud Flotilla continuano al momento a navigare verso Gaza. Il numero di imbarcazioni intercettate da Israele ammonta a 31. Di queste, 10 sono elencate come “presunte intercettate” sul sito di tracciamento della flottiglia, visto che con queste da tempo si sono interrotte le comunicazioni. Nel frattempo, il segnale GPS della nave Mikeno, arrivata a poche miglia dalla costa di Gaza, non è stato aggiornato da oltre un’ora.

Ore 9 – Due persone sono state uccise in un attacco israeliano nel sud del Libano, nonostante il cessate il fuoco di novembre tra Israele e il movimento Hezbollah. “L’attacco nemico israeliano che ha preso di mira un veicolo sulla strada Jarmak-Khardali ha causato un bilancio preliminare di due morti e un ferito”, ha affermato il ministero della Salute libanese in una nota. L’area del raid si trova a circa 10 chilometri dal confine israeliano.

FlotillaOre 8.45 – Sarebbero al momento una ventina le imbarcazioni della Sumud Flotilla che continuano a navigare verso Gaza. Una, secondo il coordinamento della missione, sarebbe riuscita a raggiungere le acque territoriali della Striscia; si tratterebbe della Mikeno.

Ore 8.30 – Mandla Mandela, nipote dello storico leader della lotta contro l’apartheid in Sudafrica, ha condiviso un messaggio mentre le navi della marina israeliana si avvicinavano alla sua imbarcazione. “Chiediamo all’intera comunità mondiale di fare pressione sui vari governi affinché chiedano un passaggio sicuro per gli aiuti umanitari verso Gaza”, ha detto Mandela in un video.

Ore 8 – Almeno tre persone sono state uccise e altre 13 sono rimaste ferite in un attacco con droni condotto dall’esercito israeliano contro un insediamento di sfollati a Deir al-Balah, nella Striscia di Gaza centrale. Durante la notte, le forze armate israeliane hanno bombardato anche Khan Yunis (a sud) e la capitale, Gaza City (a nord). Altri attacchi sono stati segnalati nel campo profughi di Maghazi.

Ore 7.45 – Mentre le forze israeliane iniziavano ad intercettare gli attivisti che tentavano di consegnare aiuti alla popolazione affamata di Gaza, il bilancio delle vittime provocate nelle 24 ore precedenti dagli attacchi israeliani sulla Striscia era salito a 73 morti e centinaia di feriti. La maggior parte dei morti è stata provocata da due missili lanciati su una scuola trasformata in un rifugio per sfollati a est di Gaza City, Mentre le squadre della protezione civile di Gaza accorrevano sul posto, un altro attacco ha ucciso altre sei persone, tra cui alcuni soccorritori. Almeno sette persone sono state invece uccise in un attacco a un’abitazione nel quartiere Daraj di Gaza City.

Ore 7.30 – Nel corso della notte si sono moltiplicate le manifestazioni di protesta per il blocco della Flotilla e nei confronti dei governi dei paesi che sostengono Israele. Manifestazioni spontanee si sono tenute a Città del Messico, Bogotà, Buenos Aires e Madrid.

Ore 7 – Sale a 19 il numero delle imbarcazioni della Global Sumud Flotilla intercettate finora dalle forze armate di Israele. Tra le imbarcazioni bloccate ci sono: Adara, All In, Alma, Aurora, Captain Nikos, Dir Yassine, Florida, Grande Blu, Hio, Huga, Karma, Mohammad Bhar, Morgana, Otaria, Oxigono, Suelle, Sirius, Spectre e Yulara. Al momento sono più di 200 gli attivisti arrestati, tra i quali eurodeputati, deputati nazionali e regionali provenienti da numerosi paesi, in particolare da Spagna e Italia.
Altre 23 imbarcazioni risultano tuttora in navigazione verso la Striscia di Gaza, mentre 2 sembrano aver cambiato rotta puntando verso nord, apparentemente in direzione Cipro.

Ore 6 – 15 imbarcazioni hanno confermato di essere state intercettate, altre 8 probabilmente lo saranno presto. Tra le ultime assaltate c’è la Morgana, con a bordo diversi italiani.  Allo stesso tempo, oltre 20 barche dell GSF continuano la navigazione verso Gaza e si trovano a circa 50 migliaia nautiche dalla costa.

Ore 00.45 – “Gli israeliani usano cannoni ad acqua contro le nostre barche” raccontano sui social gli attivisti a bordo. Riferiscono anche di boati in lontananza, forse granate stordenti lanciate da droni. “La nave Florida è stata deliberatamente speronata in mare. Yulara, Meteque e altre sono state prese di mira con gli idranti”, comunica la Global Sumud Flotilla in un post su Telegram.

Ore 00.35 – Secondo i dati di tracciamento forniti dagli attivisti, almeno otto imbarcazioni appartenenti alla flottiglia sono state intercettate da Israele. Le navi sono la Deir Yassin, la Huga, la Spectre, la Adara, la Alma, la Sirius, la Aurora, la Grande Blu e la Spectre. 

Roma

Ore 00.00 – Dall’inizio dell’intercettazione delle navi della Global Sumud Flotilla, centinaia di migliaia di persone si sono mobilitate in decine di città europee e non solo. Diversi i cortei e i presidi in corso nelle città spagnole e italiane, con il blocco di alcune stazioni. Ad Atene, una folla sta attualmente manifestando davanti al Ministero degli Affari Esteri. In Germania, i manifestanti si sono radunati attorno alla stazione ferroviaria centrale della capitale Berlino. A Istanbul, migliaia di manifestanti si stanno radunando fuori dal consolato statunitense. Proteste sono in corso anche a Tunisi.

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1 OTTOBRE

Ore 23.50 – Mossos d’Esquadra (la polizia catalana) in assetto antisommossa hanno caricato un migliaio di manifestanti radunati da ore davanti al consolato israeliano a Barcellona ​​dopo l’intercettazione della Global Sumud Flotilla . Le cariche sono avvenute quando i manifestanti hanno tentato di avanzare verso il consolato, presidiato da diverse unità della brigata mobile (Brimo) della polizia autonoma.

Ore 23.40 – Il presidente Gustavo Petro ha annunciato l’espulsione dell’intera delegazione diplomatica israeliana in Colombia. Il presidente ha preso la decisione dopo aver appreso che due donne colombiane a bordo della flottiglia erano state arrestate dall’esercito israeliano. “Se questa informazione è vera, si tratta di un nuovo crimine internazionale da parte di Netanyahu. (…) L’accordo di libero scambio con Israele viene immediatamente denunciato. L’intera delegazione diplomatica israeliana in Colombia se ne deve andare”, ha dichiarato il presidente, uno dei leader mondiali più espliciti nel condannare il genocidio a Gaza.

Ore 23.30 – “Le forze navali d’occupazione israeliane stanno usando aggressioni attive contro la Flotta Globale Sumud. La nave della Florida è stata deliberatamente speronata in mare. Yulara, Meteque e altre sono state colpite con cannoni ad acqua. Questi attacchi illegali contro navi umanitarie disarmate costituiscono un crimine di guerra. Tutti i passeggeri a bordo sono illesi”. Lo scrive la Global Sumud Flotilla su Instagram.

Ore 23.20 – Dal 2008, diverse navi della Freedom Flotilla hanno tentato di rompere il blocco di Gaza imposto da Israele dal 2007, mantenendo uno stretto controllo sullo spazio aereo e sulle acque territoriali di Gaza e limitando al contempo la circolazione di merci e persone in entrata e in uscita da Gaza. Ecco un elenco dei tentativi compiuti da diverse flottiglie negli ultimi 18 anni per rompere l’assedio.

  • Nel 2008, due imbarcazioni del Free Gaza Movement raggiunsero con successo Gaza, segnando la prima rottura del blocco navale israeliano.
  • Nel 2010, i commando israeliani attaccarono la Mavi Marmara in acque internazionali. L’assalto uccise 10 attivisti e ne ferì decine, scatenando l’indignazione globale. La nave trasportava aiuti umanitari e oltre 600 passeggeri.
  • La Freedom Flotilla II è stata varata nel 2011 come seguito della missione del 2010. Tuttavia, le forti pressioni diplomatiche di Israele, unite ai segnalati sabotaggi di navi e alle restrizioni imposte dai paesi ospitanti come la Grecia, hanno impedito alla maggior parte delle imbarcazioni di partire.
  • Nel 2015, le forze navali israeliane intercettarono la Marianne a circa 100 miglia nautiche dalla costa di Gaza, in acque internazionali. I commando salirono a bordo della nave e la diressero verso Ashdod.
  • Nel 2018  la campagna includeva due navi principali, Al Awda (Il Ritorno) e Freedom, entrambe intercettate e sequestrate dalla marina israeliana in acque internazionali.
  • Nel maggio scorso, la Conscience è stata colpita  due volte da droni armati, a sole 14 miglia nautiche (25 km) dalla costa di Malta. L’attacco ha innescato un incendio e causato una significativa falla nello scafo, costringendo i 30 attivisti turchi e azeri a bordo a un disperato tentativo di tirare fuori l’acqua e mantenere la nave a galla.
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Ore 22.55 – Al momento risultano 4 navi assaltate e sequestrate e 3 senza contatto. Il resto delle imbarcazioni della Global Sumud Flotilla continua con la “Mango” alla guida. Le navi sequestrate sembrano essere quelle che trasportano reporter, giornalisti e attivisti più noti. Tra i primi arrestati l’attivista svedese Greta Thunberg.

Berlino

Ore 22.40 – Almeno 56 persone di nazionalità diversa sono state arrestate fino ad adesso da Israele durante l’assalto alle imbarcazioni della GSF. Tra di essi figurano 25 cittadini spagnoli, 9 turchi, 7 brasiliani, 4 francesi, 3 tedeschi, 3 britannici.  Almeno cinque degli attivisti arrestati sono cittadini statunitensi.  

Ore 22.30 – Il Ministero degli Esteri israeliano ha diffuso un video che mostra un ufficiale della marina israeliana che ordina alla flottiglia di cambiare rotta verso il porto israeliano di Ashdod. La Global Sumud Flotilla ha pubblicato un proprio video che mostra la risposta del membro del comitato direttivo Thiago Avila: “Affermate che stiamo entrando in una zona di guerra attiva. State dicendo che stiamo entrando in un luogo dove state commettendo crimini di guerra. Questo è contro il diritto internazionale. Ancora una volta, la Corte Internazionale di Giustizia ha emesso una sentenza provvisoria secondo cui qualsiasi tentativo di ostacolare una missione umanitaria a Gaza è proibito dal diritto internazionale, e [la flottiglia] sta ottemperando alla richiesta di rendervi responsabili del crimine di genocidio”. “È nostro dovere morale rifiutare qualsiasi tentativo da parte di una forza occupante di controllare gli aiuti umanitari per il popolo palestinese di Gaza, che ha… il diritto di controllare i propri confini”, ha aggiunto Avila. “Pertanto, non vi riconosciamo come un agente legittimo per portare aiuti al popolo palestinese di Gaza”.

Ore 22.20 – I sindacati Usb, Cub, SiCobas e Cgil hanno annunciato uno sciopero generale per venerdì 3 ottobre. “L’attacco alle navi civili con a bordo cittadini italiani rappresenta un fatto di estrema gravità. Un colpo inferto allo stesso ordinamento costituzionale che impedisce l’azione umanitaria nei confronti della popolazione palestinese sottoposta dal governo israeliano a un’operazione genocida”, accusa Maurizio Landini.

Catania

Ore 22.05 – “Le navi militari israeliane continuano a dirigersi verso la Global Sumud Flotilla e ad accerchiare le varie unità. Lanciano acqua per intimorire gli equipaggi e creare confusione. Ma la Flotilla è a sole 65 miglia dalle coste di Gaza e non si lascia intimorire, continua ad avanzare” scrivono gli attivisti, secondo i quali la nave Yulara è stata fatta oggetto di “pesanti attacchi con idranti”. Alcuni testimoniano l’uso di granate stordenti lanciate da droni.

Ore 21.55 – Israele ha più volte intimato alla Flotilla di consegnare gli aiuti trasportati dalle sue navi, sostenendo che li avrebbe distribuiti alla popolazione di Gaza, ma la missione umanitaria ha rifiutato, ricordando che è Israele a bloccare da mesi gli aiuti delle Nazioni Unite e quelli spediti da vari paesi, impedendo la loro distribuzione alla popolazione affamata dimostrando la volontà di utilizzare la fame come arma di guerra. La Flotilla inoltre ha ricordato che fin dall’inizio il suo obiettivo era denunciare – violandolo – il blocco navale illegale imposto da Israele alla Striscia di Gaza ormai da quasi venti anni.

Ore 21,45 – Secondo il coordinamento della missione umanitaria, l’esercito israeliano ha già intercettato e sequestrato gli equipaggi di tre imbarcazioni: la Alma, la Sirius e la Adara. Prima di questo abbordaggio, le forze militari israeliane hanno danneggiato le comunicazioni delle navi nel tentativo di bloccare i segnali di soccorso e interrompere le trasmissioni in diretta, spiegano gli attivisti a bordo delle imbarcazioni.

Ore 21.35 – “Le imbarcazioni della Global Sumud Flotilla stanno subendo un’intercettazione illegale. Le telecamere sono offline e le imbarcazioni sono state abbordate da personale militare. Stiamo lavorando attivamente per confermare la sicurezza e la situazione di tutti i partecipanti a bordo” ha scritto sui suoi canali social la Global Sumud Flotilla.

Ore 20.30 – La marina militare israeliana ha cominciato l’intervento di blocco della missione umanitaria. I militari sono saliti a bordo dell’Alma sequestrando barca ed equipaggio. Prima che chiudessero le comunicazioni, il presidente di ActionAid Italia, Idabderrahmane Amajou sulla barca Paola I ha dichiarato: “Siamo circondati da oltre 20 barche di soldati, ci hanno intimato di fermarci. Hanno tagliato tutte le comunicazioni radio. Le nostre radio non funzionano più. Hanno cancellato il sistema di navigazione e dovrebbero abbordare da un momento all’altro. Sono 20 motovedette armate con cannoni e fucili automatici a prua che si muovono a luci spente”.

La Flotilla, entrata nella zona a rischio a 75 miglia nautiche dalla Striscia di Gaza, è stata intercettata da decine di imbarcazioni israeliane. Il ministro degli esteri italiano, Antonio Tajani, ha dichiarato di aver stabilito insieme al suo omonimo israeliano, Gideon Sa’ar, quelle che saranno le azioni israeliane: “Era previsto l’abbordaggio – ha dichiarato Tajani – ho parlato più volte con il ministro Sa’ar affinché non ci siano azioni violente da parte delle forze armate israeliane, questo mi è stato assicurato”. “Siccome in Israele c’è lo Yom Kippur fino a domani sera” gli attivisti della Flotilla fermati e portati ad Ashdod “saranno imbarcati su un aereo entro un paio di giorni e riportati in Europa” ha detto il ministro degli Esteri.

Poche ore prima dell’inizio dell’intercettazione delle imbarcazioni della Flotilla, una delle due navi militari turche che hanno seguito la missione umanitaria fino all’inizio della “zona rossa” ha proceduto ad imbarcare 11 attivisti, compresi tre cittadini di Ankara, che avevano espresso la volontà di non proseguire.

Molto prima le navi militari inviate da Italia, Grecia e Spagna avevano rifiutato di proseguire abbandonando le imbarcazioni della Flotilla al loro destino.

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