La commissione della Knesset israeliana approva il progetto di legge sulla pena di morte per i prigionieri palestinesi

Articolo pubblicato originariamente su Middle East Monitor. Traduzione a cura della redazione di Bocche Scucite

Il Comitato per la sicurezza nazionale della Knesset ha votato per l’approvazione di un disegno di legge che imporrebbe la pena di morte ai prigionieri palestinesi che hanno ucciso israeliani in quelli che lo Stato definisce “crimini a sfondo razziale o ideologico”.

La legge, introdotta dal ministro della Sicurezza nazionale di estrema destra Itamar Ben-Gvir come parte dell’accordo della coalizione di governo, è passata per 4-1 nonostante la Knesset sia in pausa. Il consulente legale della commissione ha giudicato il voto illegale e il suo ufficio legale ha successivamente dichiarato la decisione “nulla e non valida”, citando l’assenza di consultazioni con gli organi di sicurezza e professionali, come richiesto dalla legge. Anche i legislatori dell’opposizione hanno definito la mossa “illegale”.

Il primo ministro Benjamin Netanyahu e il suo inviato per gli ostaggi, Gal Hirsch, avevano entrambi sollecitato un ritardo, avvertendo che la legge avrebbe potuto mettere in pericolo i prigionieri israeliani a Gaza, ma Ben-Gvir ha fatto passare la misura comunque, sostenendo che avrebbe rafforzato la deterrenza.

I gruppi per i diritti dei prigionieri palestinesi – la Commissione per gli Affari dei Detenuti e degli Ex-Detenuti e il Club dei Prigionieri Palestinesi – hanno descritto il disegno di legge come un “atto di barbarie senza precedenti”.

Più di 11.000 palestinesi sono attualmente detenuti nelle carceri israeliane, compresi donne e bambini. Almeno 76 sono morti in custodia israeliana negli ultimi due anni, anche se si teme che il numero reale sia molto più alto.

Il disegno di legge passerà ora al plenum della Knesset per la prima lettura, anche se si prevede che le controversie legali e politiche sul processo si intensificheranno nelle prossime settimane.

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