Articolo pubblicato originariamente su English Al Arabiya e tradotto dall’inglese dalla redazione di Bocche Scucite
Soldati dell’esercito israeliano presidiano il checkpoint di Huwara, vicino a Nablus, nella Cisgiordania occupata, il 17 maggio 2022 (AFP)
Un palestinese, descritto come sospetto dall’esercito israeliano e come disabile mentale dalla sua famiglia, è morto sabato quattro giorni dopo essere stato colpito da soldati israeliani a un posto di blocco.
Hussein Qawariq, 59 anni, del villaggio di Awarta, è stato colpito martedì dalle forze israeliane che presidiavano un posto di blocco a Huwara, vicino alla città cisgiordana di Nablus, ha dichiarato il ministero della Sanità palestinese.
L’esercito israeliano ha dichiarato all’AFP che i soldati hanno “individuato un sospetto che si stava avvicinando a loro presso una postazione militare” e inizialmente hanno sparato in aria dopo “non aver ricevuto risposta”.
“Il sospetto ha continuato ad avvicinarsi ai soldati che hanno risposto sparando verso di lui. È stato identificato un bersaglio”, ha dichiarato l’esercito.
Il sindaco di Huwara, Wajih Odeh, ha dichiarato all’AFP che Qawariq era “mentalmente disabile”. Era solito “raccogliere bottiglie e lattine dalla strada e chiedere soldi alle imprese della zona”, ha detto.
Anche la famiglia di Qawariq ha detto che aveva un “disturbo mentale”, ha riferito l’agenzia di stampa palestinese WAFA. È morto per le ferite riportate al Rabin Medical Center in Israele, ha aggiunto.
L’esercito ha dichiarato che sta indagando sulla sparatoria mortale.
Dalla fine di marzo sono stati uccisi almeno 54 palestinesi, soprattutto in Cisgiordania. Tra loro ci sono sospetti militanti e anche non combattenti, tra cui la giornalista Shireen Abu Akleh, di doppia nazionalità palestinese-americana, che stava coprendo un raid israeliano a Jenin.
[…] dalla “devastazione che si è dispiegata davanti agli occhi del mondo”. ( https://bocchescucite.org/difendere-la-dignita-e-la-presenza-del-popolo-di-gaza/ ) Mai così espliciti e rinunciando…
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Parteciperò alla conferenza stampa presso la Fondazione Basso il 19 Mercoledì 19 febbraio. G. Grenga
Riprendo la preghiera di Michel Sabbah: "Signore...riconduci tutti all'umanità, alla giustizia e all'amore."