AMIRA HASS: STAZIONI INUSUALI per la passione dei due popoli

Di Amira Hass – fonte: Internazionale
PRIMA STAZIONE. “Israele è stato sconfitto non perché Hamas non è vinto ma perché la storia ci ricorderà per aver ucciso bombardando edifici pieni di bambini, donne e anziani”.
SECONDA STAZIONE. “Abbiamo portato alla fame e alla sete due milioni e trecentomila persone concentrate in aree “sicure” prima di bombardarle”.
TERZA. “Abbiamo reso permanentemente disabili 50.000 bambini tra montagne di rifiuti e fiumi di liquami ed escrementi”.
QUARTA STAZIONE. “Chi tornerà nella sua casa a guerra finita troverà solo rovine piene di ordigni inesplosi e suolo saturo di sostanze nocive”.
QUINTA. “Le migliori équipe mediche, dottoresse, infermieri, paramedici sono stati uccisi dalle nostre bombe”.
SESTA. “Oltre allo scuolicidio totale, i giovani avranno perso preziosi anni di studio, libri e archivi andati in fiamme, opere d’arte perdute per sempre”.
SETTIMA. “Impossibile calcolare le malattie croniche e immaginare il danno psicologico che abbiamo inflitto a milioni di persone”.
OTTAVA. “Il mio stato che si è ritenuto l’erede delle vittime del genocidio nazista ha prodotto questo inferno in nove mesi e senza una fine”.
NONA. “Chiamatelo genocidio. O non chiamatelo genocidio. Questa parola sarà affiancata per sempre al nome del mio Paese”.
DECIMA. “Nella mia lingua ebraica: l’espulsione è diventata “evacuazione”; un raid militare è “un’attività”; il bombardamento d’interi quartieri “un buon lavoro dei nostri soldati”.
UNDICESIMA STAZIONE. Carovane di sfollati, a piedi, con i carretti, camion carichi di persone e materassi, sedie a rotelle, anziani o amputati, sono le nuova bandiera di Israele, bandiera della nostra disfatta e della passione del popolo palestinese”.

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