GAZA/ISRAELE. Giorno 15. Liberati due ostaggi, aperto il valico di Rafah per gli aiuti umanitari

Articolo pubblicato originariamente su Pagine Esteri

ORE 17

Attraverso un volantino lanciato su Gaza, i militari israeliani hanno intimato ai cittadini palestinesi del nord della Striscia di andare via entro oggi. Se non lo faranno verranno considerati tutti potenziali terroristi.

ORE 16.45

Un lancio di razzi, questo pomeriggio, da Gaza verso Israele ha fatto suonare le sirene a Tel Aviv e in altre località. Gli Stati Uniti fanno sapere che nell’ultima settimana dallo Yemen gli Houthi hanno lanciato verso Israele diversi missili e decine di droni.

L’ANSA comunica che Hamas sarebbe in contatto con i mediatori di Egitto e Qatar per la liberazione di altri ostaggi rapiti e portati a Gaza durante l’attacco dello scorso 7 ottobre in Israele.

L’agenzia cita il rappresentante di Hamas in Libano, Osama Hamdan, il quale ha dichiarato in una conferenza stampa che Hamas vuole “chiudere la faccenda degli ostaggi civili il prima possibile”.

ORE 14.30

Il Ministero della Sanità palestinese ha fatto sapere che sono 51 i medici di Gaza uccisi dai bombardamenti israeliani. 4.385 il totale dei morti nella Striscia di cui 1756 bambini e 967 donne.

ORE 13.10

Il presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese, Abu Mazen, ha dichiarato durante il “vertice per la pace” in corso al Cairo che l’unico modo per vivere in pace è la soluzione dei due Stati, che comporta la fine dell’occupazione e la soluzione della questione dei profughi palestinesi. “Mettiamo in guardia contro l’espulsione e lo sfollamento dei palestinesi da Gaza, Gerusalemme e dalla Cisgiordania. Non ce ne andremo, rimarremo nella nostra terra“. Mahmoud Abbas ha aggiunto che “Israele prende di mira indiscriminatamente migliaia di civili, ospedali, scuole e centri di accoglienza”.

ORE 13

Israele ordina di sgomberare cinque scuole di Gaza “il più velocemente possibile”. L’ordine è stato ricevuto dall’UNRWA, l’Agenzia dell’ONU che si occupa dei rifugiati palestinesi. Le scuole sarebbero tutte a Gaza City, nella stessa area nella quale si trova l’ospedale Al-Ahli.

La Mezzaluna Rossa palestinese ha dichiarato di trovarsi dinanzi ad una “minaccia imminente”, dopo l’ordine israeliano di evacuare l’ospedale al-Quds.

Sia l’ospedale che le scuole sono utilizzati come rifugio da migliaia di persone.

I primi venti camion carichi di aiuti umanitari dall’Egitto hanno fatto ingresso, pochi minuti dopo le 9 italiane, nella Striscia di Gaza attraverso il valico di Rafah. Il transito sarebbe stato richiuso poco dopo il passaggio degli autocarri. Lo riferiscono i media egiziani. A quanto si apprende, i camion sono entrati per un chilometro fino ad una “area sicura” dove il loro carico è stato trasferito su autocarri palestinesi e da lì, dopo i controlli effettuati dal personale delle Nazioni Unite, portato ai centri di distribuzione della Mezzaluna Rossa palestinese per soddisfare le richieste più urgenti.

Al momento non è noto se al valico siano in corso le procedure per consentire l’uscita da Gaza di alcune centinaia di cittadini stranieri, in prevalenza americani.

Israele ha continuato nella notte a bombardare tutta Gaza. I media palestinesi hanno riferito che aerei israeliani hanno colpito sei case nel nord di Gaza uccidendo almeno 19 persone e ferendone dozzine. Gli attacchi aerei  di ritorsione di Israele – per l’attacco di Hamas del 7 ottobre (1400 israeliani morti) – hanno ucciso sino ad oggi almeno 4.137 palestinesi, metà dei quali minori secondo fonti locali.  Stamattina sono stati lanciati razzi da Gaza verso la città portuale israeliana di Ashdod e altre località del sud del paese.

Il primo ministro Netanyahu ha “promesso” di “combattere fino alla vittoria” in seguito al rilascio ieri dei primi due ostaggi da parte di Hamas (che avrebbe altri 201 ostaggi, in maggioranza israeliani). “Due dei nostri rapiti sono a casa. Non rinunceremo allo sforzo di restituire tutte le persone rapite e scomparse. Allo stesso tempo, continueremo a lottare fino alla vittoria”, ha detto Netanyahu in una dichiarazione rilasciata ieri sera tardi.  Israele ha ammassato carri armati e truppe a ridosso di Gaza per un’invasione di terra pianificata con l’obiettivo di annientare Hamas, dopo diverse guerre inconcludenti risalenti alla sua presa del potere a Gaza nel 2007.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *