LIVE. Gaza/Israele. Giorno 3: più di 1.000 morti, si combatte senza sosta

Articolo pubblicato originariamente su Pagine Esteri

AGGIORNAMENTO ORE 23.51 –
The Times of Israel, citando Channel 13, riporta la presenza di 1.500 corpi di combattenti palestinesi in territorio israeliano. Sarebbero membri di Hamas e dalla Islamic Jihad infiltratisi in Israele durante l’attacco di sabato.

Migliaia di residenti di Gaza in fuga dai bombardamenti si rifugiano nelle scuole dell’UNRWA. Il numero delle vittime israeliane sale a 900. 100 corpi sono stati ritrovati a Be’eri, un kibbutz del sud di Israele attaccato lo scorso sabato. Le vittime palestinesi sono 687. A Gaza sono morti sotto le bombe 140 bambini. Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha dichiarato che “i bombardamenti su Gaza sono appena cominciati” e che la risposta israeliana all’attacco di Hamas “cambierà il Medio Oriente”.

I membri di Hezbollah uccisi dai bombardamenti israeliani nel sud del Libano sono 4 e non 1 come si credeva precedentemente. Israele si è detto pronto a rispondere a un eventuale attacco dal Libano. I gruppi armati nella Striscia di Gaza minacciano di uccidere gli ostaggi israeliani se continueranno i bombardamenti.

Gli Stati Uniti confermano la morte di 9 cittadini USA durante gli attacchi dei combattenti di Hamas all’interno del territorio israeliano.

La Commissione europea fa sapere che sta mettendo in revisione l’intero budget destinato agli aiuti per lo sviluppo dei palestinesi. Si tratta di circa 691 milioni di euro.

AGGIORNAMENTI ORE 14.13 –
BLOCCO TOTALE DELLA STRISCIA DI GAZA. 800 ISRAELIANI UCCISI. DECINE DI MORTI NEL CAMPO PROFUGHI BOMBARDATO DA ISRAELE
Sono decine i palestinesi uccisi dal pesante bombardamento israeliano che ha colpito il campo profughi palestinese di Jabalia, nella Striscia di Gaza. Il numero delle vittime israeliane è salito a circa 800, i feriti sono almeno 2,243. 510 palestinesi sono stati uccisi a Gaza, 16 in Cisgiordania. I feriti sono almeno 2.830.

Il Ministro della difesa israeliano, Yoav Gallant, ha annunciato un blocco completo di Gaza, con taglio dell’elettricità e interruzione totale dell’ingresso di generi alimentari e carburante.

Gaza, sotto blocco dal 2007, è totalmente dipendente dalle importazioni e anche quando esse sono garantite, soffre gravissime carenze di elettricità, acqua potabile, beni alimentari, medicine, macchinari medici. Nella Striscia di Gaza vivono 2 milioni e 300 mila persone.

Il governo austriaco ha intanto fatto sapere che sospenderà gli aiuti per i palestinesi, circa 20 milioni di dollari, a causa dell’attacco di Hamas a Israele. In Germania si discute se seguire o meno la stessa linea. Gli aiuti economici internazionali servono a sostenere progetti di vario genere, molti dei quali educativi e rivolti alla popolazione più povera.

Le autorità israeliane dichiarano di aver ripreso il controllo totale delle località vicine alla Striscia di Gaza ma fonti giornalistiche rivelano che la situazione è ancora molto fluida e che la tensione è altissima. Il governo potrebbe richiamare un numero maggiore di riservisti per una mobilitazione pressoché totale in vista di una enorme operazione di terra.

Una notte di furiosi bombardamenti sulla Striscia di Gaza, quella tra domenica e lunedì, all’avvio del terzo giorno di combattimenti dopo l’attacco senza precedenti operato da Hamas.

Il numero dei morti sale ora dopo ora. Le vittime israeliane hanno superato le 700 persone, molte delle quali civili, uccise dagli uomini di Hamas che sono entrati e hanno preso il controllo degli insediamenti israeliani vicini alla Striscia di Gaza. Almeno 260 vittime sono giovani che partecipavano ad un rave party. Sono stati colti di sorpresa alle prime luci dell’alba, dai miliziani di Hamas che sono arrivati armati e hanno cominciato a sparare sulla folla. Tra i giovani non solo israeliani, ragazzi e ragazze di diverse cittadinanza tra cui statunitensi e tedeschi.

Più di 100 persone, tra cui ufficiali di alto rango, sono state fatte ostaggio e portate all’interno della Striscia, con l’obiettivo, come dichiarato dai vertici di Hamas, di scambiare la loro libertà con quella dei prigionieri politici palestinesi: attualmente nelle carceri israeliane sono detenuti 5.200 palestinesi, tra cui 33 donne e 170 bambini.

A Gaza morte e distruzione stanno cadendo dal cielo, con i missili e le bombe rilasciate da Israele, che stanno distruggendo edifici residenziali, palazzi, moschee, scuole. Le vittime, solo a Gaza, sono almeno 436. Tra di loro molti bambini. Ieri è stata sterminata un’intera famiglia, 19 membri, tra cui bambini, quando un razzo israeliano ha colpito il palazzo degli Abu Quta in un campo profughi vicino Rafah. Secondo le Nazioni Unite i bombardamenti hanno causato circa 123.538 di sfollati.

Continuano, intanto, combattimenti violenti in almeno 3 località a sud della Striscia di Gaza, dove uomini di Hamas ingaggiano scontri a fuoco con gli israeliani.

Gli eventi precipitano anche nella Cisgiordania occupata: incursioni israeliane e scontri tra combattenti palestinesi e soldati si sono registrati a Hebron e a Ramallah. Alle azioni militari prendono parte anche i coloni israeliani, spesso armati. Nelle ultime ore in Cisgiordania sono stati uccisi 7 palestinesi.

Le autorità stanno rastrellando i palestinesi che lavorano in Israele per espellerli. Alcune immagini mostrano centinaia di lavoratori deportati nella Valle del Giordano.

Un enorme schieramento di truppe israeliane si sta muovendo verso la Striscia di Gaza. Circa 100 mila riservisti si sono già ammassati al confine.

Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite si è riunito a porte chiuse per discutere della situazione ma non è riuscito a raggiungere l’unanimità per emettere una dichiarazione congiunta.

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