“Sono in pericolo: a te io grido. Tu Signore mi risponderai.
Nel giorno dell’angoscia ti supplico: rispondimi Signore!”
(Salmo 86, 7-8)
La nostra angoscia attraversa tutta la Palestina: siamo senza più parole ormai.
Senza più strade su cui spostarci ancora da nord a sud della Striscia, senza cibo né un luogo sicuro dove stare.
“Sono in pericolo: a te io grido. Tu Signore mi risponderai”.
Siamo tuoi figli, per questo gridiamo a te, nostra unica speranza.
Da Rafah, Khan Younis, da tutte le città distrutte sale la stessa supplica:
“Nel giorno dell’angoscia ti supplico: rispondimi Signore!”
Tu un giorno hai detto: “Se anche ci fosse una madre che si dimenticasse del suo bambino, io non ti dimenticherò mai”.
Eppure, Signore, come le migliaia di bambini senza più nulla al mondo che vagano abbandonati per la Striscia, così anche noi ci sentiamo soli. Abbi pietà di noi, Signore.
Ci sentiamo prigionieri degli uomini. Chiusi nella logica della guerra.
“Nel giorno dell’angoscia a te io grido” –sale dalle carceri questa supplica.
Perché oltre ai 38.000 morti, ci sono più di 21.000 palestinesi tenuti prigionieri, sotto tortura, in un luogo che si dice essere peggio di Guantanamo.
“Ti supplico: rispondimi Signore!”
Michel Sabbah, patriarca emerito di Gerusalemme, 9 Agosto 2024
Tutte le preghiere di mons. Sabbah sono scaricabili dal sito www.bocchescucite.org
Faccio mia la Preghiera del patriarca di Gerusalemme, sperando che le sue parole vengano ascoltate e accolte.
Senza parole. Siamo tutti responsabili....se c'è ne laviamo le mani....complici!
Signore Padre d'amore, ti prego ascolta il grido di dolore di tutte queste anime innocenti che stamno pagando con la…
Una preghiera
Mi è insopportabile la morte di un solo bambino, di una sola donna, di un solo uomo, tanto più se…