Voci da Gaza – 29 ottobre 2023

Il racconto di Z. – da Gaza

Ventitreesimo giorno di guerra a Gaza, 29 ottobre 2023

Ci rendiamo conto che vi amiamo quando sentiamo di aver perso il contatto con voi

Ho ricevuto questa frase in un messaggio vocale da un caro amico dopo il ripristino delle comunicazioni, interrotte per 36 ore dalla Striscia di Gaza. Questo è il sentimento di ogni individuo che vive nella Striscia di Gaza. Quanto mi sono sentita a mio agio, come se l’anima fosse tornata nel mio corpo dopo aver sentito la voce della mia unica figlia, “Farah”, e quanto la sua tristezza e il senso di perdita mi ha addolorato a causa della semplice interruzione della comunicazione tra noi. Sì, sono poche ore, ma non sono ore normali, bensì un periodo di tempo in cui ad ogni secondo la morte può avvicinarsi a noi.

Riportiamo ciò che diceva il poeta palestinese Mahmoud Darwish: “E se ti chiedono di Gaza, di loro che li c’è un martire, soccorso da un martire, fotografato da un martire, un martire gli dice addio, e un martire prega per lui”.

Stiamo vivendo un inferno in questa atroce aggressione davanti alle orecchie e agli occhi dei regimi arabi deboli e normalizzanti, dove la bandiera del selvaggio stato occupante e la bandiera degli Stati Uniti d’America e dei paesi europei che sponsorizzano l’aggressione sventolano nei loro cieli senza vergogna. Se volessero menzionare il blocco del petrolio anche solo per un giorno, l’equazione sarebbe diversa, ma sono avidi di Dollari e di Euro, così i loro palazzi restono pieni di stravaganze e tradimenti dei popoli.
Diciamo loro soltanto ciò che disse il poeta iracheno Muzaffar al-Nawab: “Non mi vergogno quando vi dico la vostra verità. Un porcile è più puro del più puro tra di voi”.

Oggi viviamo in uno stato di attesa per vedere cosa produrranno questi maledetti negoziati e quanto i regimi di normalizzazione contratteranno in cambio dell’assoluzione dal sangue dei soldati di occupazione morti, ma a loro non importa di assolvere se stessi del sangue e delle parti del corpo dei bambini martirizzati e del resto del popolo palestinese nella Striscia di Gaza e anche in Cisgiordania.

Ci auguriamo che i negoziati finiscano con la fine di questa sporca aggressione, in modo che il nostro popolo sia al sicuro e possa guarire le proprie ferite.

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