Duecentonovantasettesimo,duecentonovantottesimo, duecentonovantanovesimo e trecentesimo giorno della guerra genocida contro Gaza, dal 29 luglio al 1 agosto 2024
La testimonianza di Zainab Al Ghonaimy, da Gaza sotto bombardamento e assedio
La brutale aggressione contro la Striscia di Gaza si sta intensificando e il logoramento a tutti i livelli non si ferma
La realtà della vita nella Striscia di Gaza va oltre ogni immaginazione e descrizione, poiché la portata della sofferenza aumenta ogni giorno e la rabbia che attanaglia i sentimenti delle persone a causa della ferocia della brutale aggressione sionista in tutte le aree della Striscia aumenta senza sosta.
Le donne e gli uomini sfollati con la forza nel sud stanno sperimentando i peggiori tipi di sofferenza, per i tentativi di fuga da un’area all’altra sotto il fuoco dei bombardamenti, per la perdita dei propri cari come martiri, per la perdita di case e fuga verso la strade dove non c’è posto per loro. La scena attuale a Khan Yunis e nel Distretto Centrale non è altro che una scena ricorrente, dove ciò è accaduto in precedenza a Rafah e anche a Gaza City e nel suo nord.
A ciò si aggiunge l’assedio, la chiusura, la mancanza di rifornimenti, il mancato ingresso di aiuti e beni, e il prezzo scandaloso dei beni di prima necessità. In più, la rabbia della natura in questo caldo soffocante, con il sole cocente che infiamma i corpi degli sfollati nelle tende.
La guerra di logoramento continua a Gaza City, prendendo di mira gli assembramenti di persone agli incroci e ai punti Internet. Anche le case vengono prese di mira, anche quelle distrutte e vuote. Quasi nessuna area è vuota o confortevole senza essere bombardata quotidianamente. A ciò si aggiunge la sofferenza per la perdita dei beni necessari alla vita per placare fame e sete, assenti a causa della distruzione delle infrastrutture della rete idrica. I residenti di Gaza e del nord soffrono di scarsità d’acqua. L’acqua pompata da pozzi limitati è altamente salata, le reti fognarie distrutte, si accumulano rifiuti che portano alla proliferazione di insetti e malattie.
Quando una persona riceve la notizia del martirio di un parente, maschio o femmina, amico o fidanzata, piange e si sente triste, poi prega per la sua anima e si prepara a ricevere un’altra nuova notizia. La cosa più difficile è la sofferenza delle famiglie che non sanno nulla dei loro cari scomparsi, di come sono morti e di dove sono le loro tombe. Le loro immagini continuano a perseguitarli finché il loro destino non diventi chiaro.
Ciò che è più difficile di tutto questo è l’arresto di uomini durante le incursioni e le invasioni e la loro scomparsa nelle carceri. Un’amica mi ha chiesto se è possibile sapere dove si trova suo figlio, che è stato arrestato a dicembre dell’anno scorso, cioè sette mesi fa, e lei non conosce il suo destino, la sua condizione, dove, come e perché? Ha fatto molte domande consecutive in cui cercava di cogliere notizie che la rassicurassero, e il suo dolore e la sua ansia si sono intensificati, soprattutto quando ha saputo che i prigionieri erano sottoposti a violenza quotidiana per mano dei soldati sionisti, e ha detto piangendo amaramente : “Uno è stato martirizzato, e abbiamo chiesto a Dio di avere pietà di lui, uno non sappiamo dov’è, e chiediamo a Dio di farci aver sue nuove. Il prigioniero muore ogni giorno in prigione, e gli avvocati non sanno come andarlo a trovare per rassicurarci e, per Dio, non ho più forze per sopportare un nuovo dolore”.
La mia amica sfollata al sud sta cercando di nascondere il suo dolore per ciò che sta attraversando. Metà della famiglia è fuori dal paese, un quarto della famiglia è nel sud e il resto è a Gaza City. Questa diaspora, e questo sfollamento forzato e tutti i dettagli che contiene fanno sentire una persona oppressa, in maniera difficile da esprimere, e alcuni desiderano che la loro vita finisca invece dell’umiliazione che stanno vivendo.
Molte persone sono estremamente frustrate dalla prospettiva di una guerra su vasta scala che coinvolga il Libano, poiché non augureremmo mai che il popolo libanese soffra ciò che abbiamo sofferto noi.
Ma dopo che si sono svegliati alla notizia dell’assassinio di Ismail Haniyeh, capo dell’ufficio politico del movimento Hamas, lo stato di oppressione e frustrazione è raddoppiato. Oltre allo stato di tristezza per la notizia del suo martirio si sono frustrati dal metodo dell’assassinio, cioè dal fatto che si trovava in un luogo che avrebbe dovuto essere sicuro. L’operazione di assassinio ha bloccato l’orizzonte e la possibilità di raggiungere un nuovo accordo per fermare questa aggressione o qualsiasi tregua temporanea.
Tutto ciò che le persone desiderano per ora è che questo attacco feroce e brutale nei loro confronti finisca e che trovino qualcosa attraverso cui poter tirare un sospiro di sollievo, in modo che possano riposarsi, anche se solo per poco, e poter affrontare la loro situazione e passare la notte sperando di cambiare questa realtà in meglio.
Faccio mia la Preghiera del patriarca di Gerusalemme, sperando che le sue parole vengano ascoltate e accolte.
Senza parole. Siamo tutti responsabili....se c'è ne laviamo le mani....complici!
Signore Padre d'amore, ti prego ascolta il grido di dolore di tutte queste anime innocenti che stamno pagando con la…
Una preghiera
Mi è insopportabile la morte di un solo bambino, di una sola donna, di un solo uomo, tanto più se…