Voci da Gaza: giorno 124

Centoventiquattresimo giorno della guerra genocidia contro Gaza, 7 febbraio 2024

Nuovi compiti nelle nostre attività domestiche, in attesa di un accordo per fermare l’aggressione sionista

La testimonianza di Zainab Al Ghonaimy, da Gaza sotto bombardamento e aggressione

Il sole splendeva fin dal primo mattino, dopo che le nubi si erano diradate e che aveva smesso di piovere, ciò era di buon auspicio per tutti gli ospiti presenti nella casa. Era una giornata propizia per riprendere la nostra attività, soprattutto dopo i duri dieci trascorsi, a causa del ritorno dell’esercito di occupazione sionista in luoghi sensibili nei quartieri di Gaza City. Giorni duri per gli intensi bombardamenti ad edifici che erano già stati distrutti e il terrore che ci attanagliava per la possibilità che prendessero nuovamente d’assalto la nostra zona.

L’esercito continua a svolgere operazioni militari, e il ronzio costante degli aerei da ricognizione (hovercraft), picchia e provoca forti mal di testa, ed aumenta la paura di vagare per le strade a causa della presenza di cecchini sionisti posizionati sui tetti dei alti edifici, la massiccia presenza di quadricotteri che bombardano passanti e gruppi di persone. Da più di cinque giorni vietiamo lo spostamento ai ragazzi che vivono con noi verso luoghi lontani, soprattutto dopo che il figlio di mia cugina é rimasto ferito quasi gravemente da quei terrificanti droni. Fortunatamente la scheggia é passata vicino alla gamba provocando una ferita lieve. Nonostante tutto questo, abbiamo fatto tante cose, sperando che questa giornata passasse serenamente:

Primo: il sole mi aiuterà a caricare le batterie dei pannelli solari, il che significa che avrò elettricità per caricare i miei dispositivi mobili, laptop, illuminazione e altro.
Secondo: abbiamo deciso di aumentare il numero di pannelli solari e di aggiungere una batteria proveniente da altre case parzialmente distrutte, in modo da poter ottenere più elettricità.

Terzo: accesso ad acqua abbondante, il che significa che un gran numero di persone potranno farsi la doccia, approfittando del clima relativamente caldo.

Quarto: era un’occasione opportuna per lavare la quantità di vestiti accumulati durante una settimana di pioggia, freddo e assenza di sole, soprattutto perché il processo di lavaggio viene effettuato manualmente, in quanto non c’è la possibilità di azionare una lavatrice elettrica, quindi stendere la biancheria sul tetto davanti al sole aiuta ad asciugare vestiti. Ho anche trovato un compito per me, quello di stendere il bucato. Ho lavorato sodo e legato nuove corde, una per ciascuna delle nostre famiglie, per accogliere tutta la quantità di bucato.

Quinto: abbiamo acquistato una grande quantità di carbone, circa 40 chilogrammi, prima che finisse dal mercato, come tutti gli altri materiali, per usarlo come combustibile per cucinare, scaldare l’acqua, ecc. Il marito di mia cugina ha costruito una stufa a carbone con una teglia da forno in ferro piegandone i lati. In precedenza avevamo convertito un fornello elettrico in un fornello a carbone per cuocere il pane, ma il nuovo fornello è più grande e più facile da usare. Ieri abbiamo preparato il pranzo, riso con verdure, carote, mais e cipolle, in una pentola capiente che può contenere quattro chili di riso, sufficienti per tutti.

Secondo il marito di mia cugina, l’uso del carbone è meno dannoso della legna da ardere, perché molte persone usano la legna da ardere, cioè il legno proveniente dai resti di mobili di case demolite o dai pali della luce caduti a causa dei bombardamenti. Due giorni fa, ho visto un uomo che trascinava dietro di sé due terzi di un palo elettrico. Avevo pensato di acquistare una stufa a legna. Si trattava di un piatto vuoto che veniva utilizzato per conservare il burro. Attualmente viene forato su due lati per formare un fornello a legna. Quando andai a trovare la mia amica e la vidi mettere due fornelli davanti a sé, su uno dei quali avrebbe fatto bollire l’acqua per fare il bagno, e sull’altro ci avrebbe cucinato sopra Mujaddara (riso con lenticchie).
Ma quando ho condiviso l’idea con altri in casa, hanno preferito usare il carbone perché è meno dannoso, perché il fumo che esce dalla legna è più dannoso, il vento danneggia anche le case e gli abitanti vicini, che se usano legna da ardere ci dà fastidio il suo odore, ed ecco che è finita l’idea di usare la legna da ardere e limitarci all’uso del carbone.

Questa odiosa aggressione ci ha riportato all’era primitiva e sfortunatamente abbiamo iniziato a correre per acquisire strumenti e materiali primitivi e siamo ansiosi di acquistarli in grandi quantità per paura dei prezzi elevati. Ad esempio, il prezzo di un chilo di carbone é aumentato gradualmente da 3 shekel e mezzo a dieci shekel, ovvero da 1 a 3 dollari circa.

Questo giorno passa in termini di continuazione dell’aggressione, proprio come sono trascorsi i giorni precedenti, in attesa che tutta questa distruzione e queste uccisioni finiscano, e tutte le persone nella Striscia di Gaza, che stanno vivendo situazioni quasi simili, soprattutto quelli nella città di Gaza e il suo nord, attendono con ansia la cessazione dell’aggressione e la fine dell’assedio, per poter ritornare alla vita normale. Nonostante le difficoltà e il lungo tempo necessario per ripristinare le nostre case, le nostre strade, i nostri istituzioni e le nostre anime.

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